domenica 3 marzo 2019

L'ULTIMA CARNEVALATA





I numeri

E' da ieri sera che tutti i TG ci parlano di duecentomila manifestanti contro il “razzismo” a Milano.
Ho una certa esperienza personale in questo campo, ricordo di tempi tanto lontani...
Quando gli organizzatori di una manifestazione (quale che sia il loro colore politico) sparano una cifra sui partecipanti bisogna, quanto meno, dividerla per due; spesso la divisione per due non basta: è più realistico dividere per tre o per quattro. Se gli organizzatori parlano di duecentomila manifestanti questi erano non più di centomila, nella migliore delle ipotesi. E' più probabile che non fossero più di settanta, ottantamila.
Sempre troppi si può ribattere. Perfettamente d'accordo. Personalmente penso che ad una simile manifestazione sarebbero troppe anche 100 persone, però... però bisogna essere realistici. Una manifestazione nazionale, organizzata da sindacato, tutti i partiti di sinistra, ACLI, ARCI, ANPI, varie associazioni cattoliche, con la partecipazione di chissà quanti migranti (tutti regolari?) e di vari centri sociali un po' di gente la mette assieme. Negli anni settanta dello scorso secolo la sinistra extraparlamentare unita era quasi sempre in grado di radunare qualche decina di migliaia di persone, ma il suo peso politico ed elettorale reale restava assai basso. Chi parla oggi della manifestazione di ieri come di un “grande momento di svolta” è illuso, o stupido, o in cattiva fede; forse è tutte e tre le cose insieme.

Persone
Prima le persone”. Questo lo slogan dei manifestanti “antirazzisti” di ieri. Qualcuno mi può spiegare cosa significa?
La persona è un ente autocosciente, razionale e morale. E' persona chi, almeno potenzialmente, è in grado di agire razionalmente, comprende i concetti di bene e di male e può, di conseguenza, rapportarsi ai suoi simili seguendo principi etici; può esigere rispetto per se e sentirsi obbligato a rispettare gli altri. Sono persone i singoli esseri umani in quanto tali, indipendentemente da sesso, razza, nazionalità, cultura, credo religioso, classe sociale, appartenenza politica.
Se questa ultra telegrafica definizione è, grosso modo, corretta, che senso ha lo slogan “prima le persone”? A rigor di logica nessuno.

Lo slogan “prima le persone” si contrappone esplicitamente al “prima gli Italiani” di Salvini o ad “America first” di Trump. Ha un minimo di senso questa contrapposizione? NO.
Ognuno di noi è tenuto, in quanto persona, a rispettare le altre persone, ma questo implica forse che è tenuto a mantenerle? O ad ospitarle in casa sua vita natural durante? Gli esseri umani del mondo intero sono persone, questo vuol dire che il mondo intero può stabilirsi in Italia? Rispettare tutti equivale ad essere amico di tutti, convivere con tutti, formare una sola famiglia o una sola comunità che comprenda tutti perché tutti sono persone? NO, assolutamente NO! La comune appartenenza al genere umano non implica che ognuno di noi non faccia differenza fra gli altri, che tutti siamo per tutti sullo stesso piano. Io non metto mio figlio sullo stesso piano di un ragazzo cinese che non ho mai conosciuto e non conoscerò mai, ed un padre cinese si comporta allo stesso modo nei miei confronti. L'universalità della persona non abolisce la particolarità delle famiglie, delle nazioni, delle culture. L'umanità non abolisce né assorbe in se i popoli. La generalità non elimina le individualità e le particolarità, le relaziona. E' una cosa completamente diversa.
Fra i diritti della persona c'è proprio quello di creare comunità particolari. In quanto persona ho diritto a crearmi una mia famiglia, ad avere una mia ristretta cerchia di amici, a sentirmi ed essere parte di un popolo, una comunità. Kant parlava addirittura del diritto alla solitudine, a mettere una certa distanza fra se e gli altri. Prezioso, preziosissimo diritto!
Non per persone come i manifestanti di Milano! Per loro il diritto fondamentale sarebbe quello di entrare in casa d'altri; non entrarci dopo aver chiesto, ed ottenuto, il permesso di entrare, entrarci e basta. E chiedere che gli altri, i padroni di casa, adeguino la loro vita alle tue esigenze. Tutto questo non ha nulla a che vedere coi diritti delle persone, ne costituisce anzi la negazione radicale.

PD 
Il PD era in piazza ieri a Milano. C'erano Martina, Richetti e Zingaretti a fare passerella in attesa del voto delle primarie. Loro diritto, esserci, ovviamente, nessuno lo contesta.
Però, da un lato il PD è sempre presente a manifestazioni in cui moltissima gente strilla: “accoglienza per tutti”, “no ai confini”, “l'Italia è di chi ne calpesta il suolo”, “non esistono irregolari”, “siamo tutti regolari” e piacevolezze di questo genere. Tutti slogan che sostengono una ed una sola cosa: l'Italia è zona franca, porto di mare, area aperta in cui tutti possono stabilirsi, a piacer loro. Insomma...
l'Italia non esiste, non esiste quanto meno come realtà autonoma, con la sua identità, la sua cultura, la sua storia.
Da una parte quindi il PD va a braccetto con chi sostiene simili tesi, dall'altra... dall'altra quando qualche suo rappresentante si presenta a qualche dibattito televisivo la musica cambia. Allora gli esponenti del PD mettono il vestitino buono e cominciano a rassicurare gli italiani. “Il PD non è per la accoglienza senza limiti, vuole regolare, controllare gli arrivi”. “E' stato Minniti a far calare gli sbarchi” cinguettano con sorrisino felice stampato in viso, dimenticando che Minniti ha contrastato gli sbarchi solo negli ultimi mesi della scorsa legislatura e che per questo gran parte del suo stesso partito gli si è rivoltata contro. Arrivano addirittura ad accusare Salvini di non rimpatriare abbastanza irregolari! Prima strillano: “porti aperti”, poi condannano chi non rispedisce subito a casa loro chi dei porti aperti ha usufruito!
Semplicemente INDECENTE!

4 commenti:

  1. Praticamente un assurdo tutto nostrano senza capo ne coda.Poveri noi se continua questa farsa.

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    1. Non so se è solo nostrano. Frequentando tantissimo siti americani, ne sento tante di corbellerie analoghe da parte dei sinistroidi a stelle e strisce.

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  2. Tra l'altro se "prima le persone" è contrapposto a "prima gli italiani", ciò significa che persone è contrapposto a italiani, ossia che gli italiani non sono persone.

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    1. Ragionamento troppo complicato, si ricordi che si tratta di sinistri.

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