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domenica 1 novembre 2015

PENSIERINI SULLE DIETE

Ho già postato sul blog “secondo Giovanni” uno scritto sulla decisione della OMS di classificare come cancerogene le carni rosse e non voglio ampliare ancora il discorso, ma qualche ulteriore considerazione val la pena di farla.
C'è da scommetterci, le prossime festività natalizie vedranno una mobilitazione in grande stile degli “anti carnivori” e, c'è sempre da scommetterci, questi uniranno alle considerazioni di tipo etico religioso, rispettabili anche se teoricamente inconsistenti, altre considerazioni, di tipo salutistico scientifico. Avviene così in Italia e non solo: problematiche scientifiche vengono affrontate in maniera ideologica, si fa il tifo per questa o quella teoria esattamente come si tifa per una squadra di calcio o si vota per un partito politico. La scienza, è noto, è cosa del tutto diversa.

Che le diete vegane e vegetariane, siano “salubri” rischia di diventare un luogo comune. Ma... è fondato? Non sono uno scienziato e non ho particolari conoscenze mediche, ma qualche domanda e considerazione credo di poterle fare.
Ho subito circa dieci anni fa un intervento chirurgico piuttosto pesante, che mi ha tenuto in ospedale, a Verona, per oltre un mese e mezzo. Per molto tempo sono stato alimentato solo con le flebo. Poi, lentamente, ho iniziato a mangiare qualcosa. Avevo perso un sacco di chili ed ero molto debilitato, dovevo recuperare un po' di forze. La dieta che i medici mi hanno prescritto (e si tratta di professionisti semplicemente formidabili) comprendeva brodo di carne, prosciutto crudo e cotto, bresaola, alimenti sempre e comunque fortemente cancerogeni, per i vegani.

Quanti lattanti che la madre, per qualsiasi motivo, non può allattare al seno seguono diete vegane? A quanti di loro viene negato il latte? A quanti bambini viene imposta una dieta priva non solo di carne e pesce ma anche di uova, latte, burro, formaggi?

Una volta ero impegnato in una escursione in montagna, piuttosto dura. La meta era un lago situato ad oltre 2700 metri di quota. Ad un certo punto mi sono sentito molto stanco, vuoto dentro. Mi sono fermato, ho bevuto del succo di frutta, ho consumato del latte condensato e del cioccolato, al latte. Meno di un'ora dopo era sulla riva del lago, circondato da una natura incredibile.
Quanti alpinisti, quanti sportivi sotto allenamento seguono diete in cui non siano presenti, oltre a carne  e pesce,  alimenti come il latte, i formaggi o le uova,?

Quando si confrontano campioni di popolazione per verificare se certe diete siano o meno salubri bisognerebbe che si tenesse conto non dell'insorgere di una sola ma di numerose malattie. Se una certa dieta diminuisce la probabilità di contrarre una malattia, ma aumenta quella di contrarne altre dieci, sia pure, una per una, meno gravi, ho qualche dubbio a definirla “salubre”. Inoltre nei campioni statistici andrebbero inseriti i rappresentanti di tutte le varie classi della popolazione. Adulti e bambini, vecchi e giovani, sani e malati. A seguire diete non onnivore sono invece, di solito, persone che appartengono a certi strati della popolazione: adulti in buona salute per lo più. Questo far sorgere il rischio di scambiare le cause con gli effetti: Tizio è sano perché segue una dieta vegana o segue una dieta vegana perché è sano?
Non occorre essere un esperto di statistica per nutrire dubbi su simili campionature.

Ultima considerazione, che non c'entra nulla con le precedenti.
Nel mondo ci sono numerosi paesi e numerosi governi. Ed in ogni paese ci sono numerosi medici che seguono numerosi pazienti. I vari governi, sembra, dovrebbero essere i più informati sulla situazione sanitaria dei loro paesi, e sembra anche che i singoli medici possano ognuno proporre ai propri pazienti le diete più salubri ed adatte alle loro esigenze. La dieta migliore, lo sanno tutti, è quella personalizzata.
Ma così non è, per qualcuno. Un gruppo di burocrati si riunisce e sulla base di proprie esperienze, più spesso di proprie convinzioni ideologiche, stabilisce che questo e quello sono o non sono dannosi. Lo stabilisce in linea generale, con decreti validi per tutti. Le organizzazioni internazionali non elaborano teorie, emettono sentenze, su tutto, dal cibo al clima, dalla psicologia al sesso e sulla base delle loro inappellabili sentenze spingono i governi a regolamentare in maniera sempre più totalizzante la vita degli esseri umani.
Tutto questo non ha nulla a che vedere con la scienza. La scienza vera avanza col dibattito, la verifica, il confronto metodico dei dati. Ha invece molto a che vedere con l'ideologia totalitaria.

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