Pagine

lunedì 6 giugno 2016

LOTTA ALLA CORRUZIONE?

Esultanti per il buon risultato elettorale ottenuto i grillini attaccano sulla corruzione. Ci vuole un giro di vite, affermano. Confisca dei beni per gli evasori fiscali, blocco della prescrizione dopo la sentenza di primo grado, Daspo dei corrotti, introduzione della figura dell'agente provocatore. Vediamo le un po', queste misure.

Confisca dei beni.
Cosa vuol dire di preciso? Se Tizio non paga una certa tassa e viene scoperto e condannato, dovrà pagare la tassa maggiorata da interessi di mora e salatissime penali. In ogni paese civile si fa così. In Italia semmai l'ammontare delle penali raggiunge a volte cifre indecenti. Se dimentico di pagare una multa da 100 euro non è improbabile che debba pagarne 1000 o 5000 quando il fisco mi raggiunge coi suoi strali. Per i grillini questo non basta. Occorre confiscare la casa all'evasore, svuotargli il conto corrente, vendere all'asta i suoi beni. Naturalmente questi signori non si pongono il problema di sapere se è eticamente accettabile, o economicamente sostenibile una pressione fiscale ai livelli che  questa ha raggiunto in Italia. Se lo stato decide che dobbiamo pagare il 90% di ciò che guadagniamo dobbiamo tacere e pagare, punto. Se non lo facciamo lo stato ci porta via la casa, magari la dà alle fiamme, a perenne monito.

Blocco della prescrizione dopo la sentenza di primo grado.
Apparentemente si tratta di una misura ragionevole. Negli Stati Uniti, per fare solo un esempio, la prescrizione si blocca dopo il rinvio a giudizio. Solo, negli Stati Uniti i tempi della prescrizione sono estremamente più brevi che non in Italia, e sono estremamente più brevi i processi. Invece i grillini vogliono lasciare intatti i tempi della prescrizione, non porre alcun limite alla durata dei processi e, insieme, bloccare la prescrizione dopo la sentenza di primo grado. Questo di fatto vuol dire abolire la prescrizione, ed introdurre nel nostro ordinamento la figura dell'indagato o del processato a vita. Un processo potrà durare dieci, venti, magari trenta anni, non fa nulla. Un magistrato inizia ad indagare su Tizio quando questi ha 30 anni e la sentenza definitiva arriva quando Tizio di anni invece ne ha 60? Chi se ne frega! La vita di Tizio è stata rovinata, ma la “giustizia” è salva!

Daspo dei corrotti.
La Daspo è una misura prevista dalle autorità per contrastare il fenomeno della violenza negli stadi. Chi è nell'elenco dei violenti non può recarsi allo stadio. Cosa potrebbe significare con precisione la Daspo dei corrotti? Non potranno essere assunti da determinate aziende? Dovranno essere esclusi dai pubblici uffici? Saranno costretti a girare per le strade con una K dipinta sul petto?
Un tale è condannato per corruzione, scontata la pena ha o non ha diritto ad una vita normale? Può o non può cercarsi un lavoro, essere assunto? Nei paesi civili una volta scontata la pena un essere umano ha diritto a cercare di rifarsi una vita. Per i grillini questo non va bene. Se sei corrotto non hai diritto alla redenzione, mai!

Introduzione della figura dell'agente provocatore.
Tizio lavora in un ufficio pubblico. Gli si avvicina Caio che gli chiede un favore e gli fa capire che è disposto a compensarlo con una mazzetta. Tizio risponde che forse si può fare. Scatta la trappola, Tizio è fregato. Negli Stati Uniti esistono i “provocatori” ad esempio nel campo del traffico di droga, ma questi inducono l'indagato a compiere un reato che va dimostrato in maniera lampante. Deve esistere il reato, l'indagato deve consegnare la droga al poliziotto provocatore e questi gli deve dare il denaro, ed il tutto deve essere filmato. Non basta qualche frase, una generica disposizione a compiere una transizione proibita. La differenza è importante. Se non esiste l'atto materiale del passaggio di denaro non esiste il reato, e ad essere punita è l'intenzione di compierlo. Per i grillini queste sono, probabilmente, inezie. Non ci sono differenze fra il compiere un reato ed avere l'intenzione di compierlo, fra le azioni ed i pensieri. Fra un po', chissà, chiederanno che si introduca l'orwelliana psicopolizia.

L'impostazione dei grillini, e non solo loro, è abbastanza chiara. La corruzione si batte riducendo drasticamente le libertà civili. Più potere ai magistrati, meno garanzie, controlli più asfissianti. A suo tempo un altro formidabile giustizialista, Pietro Ingroia, giunse a proporre, per i reati fiscali, l'inversione dell'onere della prova. Non è lo stato a dover provare che Tizio ha evaso il fisco, è Tizio a dover dimostrare di non aver evaso. In un normale paese occidentale una simile proposta avrebbe sollevato unanime sdegno, qui da noi è stata considerata “normale” anche da chi non la condivideva.
I giustizialisti di tutte le salse farebbero bene a leggersi Solgenicyn. In molte sue opere il grande scrittore russo dimostra che l'URSS staliniana era uno dei paesi più corrotti del mondo. La corruzione  era ovunque diffusa; dai vertici dello stato alle direzioni dei campi di lavoro forzato sino alla vita di tutti i giorni i grandi ed i piccoli episodi di corruzione erano la norma. Eppure in quel paese la lotta alla corruzione era continuamente strombazzata e spesso dei corrotti, veri o presunti, venivano fucilati, fra gli applausi del popolo.
Non c'è in questo nessuna contraddizione. Dove lo stato e la sua burocrazia decidono tutto la corruzione è inevitabile. La repressione dei corrotti dal canto suo serve al potere per darsi una verniciata di legittimità e per deviare sui “corrotti”, di nuovo, veri o presunti, il malcontento popolare. L'economia va male, la pianificazione non raggiunge nessuno degli obiettivi tanto strombazzati, la colpa è dei corrotti e dei sabotatori. Fuciliamoli e tutti vivremo felici e contenti!

I giustizialisti in fondo non inventano nulla di nuovo. Il loro modello oggi potrebbe essere il Venezuela di Maduro, dove si cerca di fronteggiare la crisi a suon di carcere per gli "speculatori". Le loro grida di “onestà” appaiono inoltre particolarmente insopportabili non solo perché a volte vengono sorpresi, anche loro, con le mani nella marmellata, questo forse sarebbe il meno. Ad essere del tutto intollerabile è che questi giustizialisti di ferro scoprono il garantismo quando c'è di mezzo il terrorismo, in certi vasi teorizzano nientemeno che il dialogo con i fondamentalisti assassini dell'ISIS. Lo sanno tutti, sparare a casaccio sulla folla è meno grave che prendere una tangente...
Fra un paio d'anni forse saranno queste persone a governarci. Ho voglia di vivere in un'isola deserta, o sulla vetta di un monte, come lo Zarathustra di Nietzsche.

3 commenti:

  1. I Grillini, tra qualche tempo, gestiranno il potere. Di male in peggio, certo, ma meglio loro che Renzi e la sua corte dei miracoli. Con il PD era ed è uno stillicidio continuo, un precipitare lento ed inesorabile verso il baratro. Invece con i Grillini ci toglieremo subito il pensiero: un paio d'anni al massimo e l'Italia non esisterà più.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il fatto che l'italia fallisce non significa che non esisterà più. L'Argentina fallisce di continuo ma continua ad esistere.

      Elimina
  2. E alla gente i grillini piacciono.
    che ipocritoni, lamentarsi di Renzi perchè fa pagare tante tasse (a me Renzi sta antipatico, e non solo per le tasse).

    Ma i grillonazislamocomunisti sono peggio. Che ti vuoi aspettare da un fan di Khomehini come il duce di Genova?

    Manca un dettaglio nel programma di Grillo (che probabilmente non ha detto neppure lui). La rimozione del diritto di andare all'estero. Saremo confinati a vivere in italia, come in Corea del Nord, dove non si può lasciare il paese.

    Tra un paio d'anni a governarci saranno ancora i piddini. pur di non lasciare la poltrona, s'inventeranno qualche scusa per non fare le elezioni. In Europa invece ci saranno le destre, a effetto domino, però il tassello del dominno che ci corrisponde resterà in piedi.

    RispondiElimina