Proviamo a fare un esperimento mentale.
In tutto il mondo branchi di fanatici ammazzano gente a casaccio
urlando: “Cristo è grande”. Non si tratta di episodi isolati, i
fanatici sono decine di migliaia ed hanno un vastissimo seguito
popolare. I cattolici di mezzo mondo non solo non li condannano, ma
spesso e volentieri applaudono alle loro gesta. Potremmo dire che
tutto questo non c'entra nulla con la religione cattolica? E'
piuttosto dubbio, direi.
Qualcuno può seriamente sostenere che i roghi di streghe ed eretici, il tribunale della Santa inquisizione o le guerre di religione con la fede cattolica non c'entrassero affatto? O che il gulag non abbia nulla a che vedere col comunismo? Se le cose stessero così qualcuno potrebbe dire, non a torto, che l'olocausto non c'entra nulla col nazismo.
Non si può separare una religione, o una ideologia politica, dalla sua storia, dalla concretezza delle sue manifestazioni empiriche. Se lo si fa si rende del tutto astratta questa religione o questa fede politica. Il comunismo “vero” non ha nulla in comune coi gulag, borbottano gli ultimi difensori del comunismo, e non si rendono conto di trasformare in questo modo il comunismo nella più astratta ed evanescente delle idee, né si chiedono come mai questa idea evanescente si sia sempre trasformata, nella sua pratica applicazione, in quella cosa concretissima che sono stati i gulag.
Ogni religione, ogni fede politica hanno a che vedere con la loro storia, non possono sbarazzarsene con una alzata di spalle. I roghi e le guerre di religione c'entrano, e moltissimo, con la fede cattolica. Anche ammettendo che si sia trattato di distorsioni dovremmo comunque chiederci perché mai quelle distorsioni siano state possibili. Se qualcuno “distorce” una fede o una ideologia questo non è mai da addebitarsi solo al “distorsore”. Come mai certe ideologie si prestano tanto ad essere “distorte” ed altre no? Varrebbe la pena di pensarci un po'.
Il discorso vale, ovviamente, e moltiplicato per mille, nel caso dell'Islam. Si, moltiplicato per mille, perché l'Islam, a differenza del cattolicesimo, non ha saputo emendarsi dai suoi errori storici, ripete oggi, con tragica coerenza, le stesse brutalità di ieri.
Gli occidentali “buoni” contrappongono l'Islam ideale a quello concreto, empirico. Da una parte gli attentati, gli sgozzamenti, le lapidazioni, le fustigazioni, la pena di morte per apostati e bestemmiatori. Dall'altra il nulla. Una idea che non ha nessun contenuto, un astrazione vuota cui è impossibile dare qualsiasi concretezza. Perché dare concretezza ad un'idea obbliga a confrontarla, questa idea, col vile mondo reale. E questo subito si premura di smentire i fantasiosi difensori della purezza ideale.
Quando i “buoni” dell'occidente in crisi cominceranno a tener conto del mondo vero sarà sempre troppo tardi.
Qualcuno può seriamente sostenere che i roghi di streghe ed eretici, il tribunale della Santa inquisizione o le guerre di religione con la fede cattolica non c'entrassero affatto? O che il gulag non abbia nulla a che vedere col comunismo? Se le cose stessero così qualcuno potrebbe dire, non a torto, che l'olocausto non c'entra nulla col nazismo.
Non si può separare una religione, o una ideologia politica, dalla sua storia, dalla concretezza delle sue manifestazioni empiriche. Se lo si fa si rende del tutto astratta questa religione o questa fede politica. Il comunismo “vero” non ha nulla in comune coi gulag, borbottano gli ultimi difensori del comunismo, e non si rendono conto di trasformare in questo modo il comunismo nella più astratta ed evanescente delle idee, né si chiedono come mai questa idea evanescente si sia sempre trasformata, nella sua pratica applicazione, in quella cosa concretissima che sono stati i gulag.
Ogni religione, ogni fede politica hanno a che vedere con la loro storia, non possono sbarazzarsene con una alzata di spalle. I roghi e le guerre di religione c'entrano, e moltissimo, con la fede cattolica. Anche ammettendo che si sia trattato di distorsioni dovremmo comunque chiederci perché mai quelle distorsioni siano state possibili. Se qualcuno “distorce” una fede o una ideologia questo non è mai da addebitarsi solo al “distorsore”. Come mai certe ideologie si prestano tanto ad essere “distorte” ed altre no? Varrebbe la pena di pensarci un po'.
Il discorso vale, ovviamente, e moltiplicato per mille, nel caso dell'Islam. Si, moltiplicato per mille, perché l'Islam, a differenza del cattolicesimo, non ha saputo emendarsi dai suoi errori storici, ripete oggi, con tragica coerenza, le stesse brutalità di ieri.
Gli occidentali “buoni” contrappongono l'Islam ideale a quello concreto, empirico. Da una parte gli attentati, gli sgozzamenti, le lapidazioni, le fustigazioni, la pena di morte per apostati e bestemmiatori. Dall'altra il nulla. Una idea che non ha nessun contenuto, un astrazione vuota cui è impossibile dare qualsiasi concretezza. Perché dare concretezza ad un'idea obbliga a confrontarla, questa idea, col vile mondo reale. E questo subito si premura di smentire i fantasiosi difensori della purezza ideale.
Quando i “buoni” dell'occidente in crisi cominceranno a tener conto del mondo vero sarà sempre troppo tardi.
Come parecchi studiosi hanno sottolineato, l'Islam non è una vera religione. Esso si è sviluppato non spontaneamente, ma con la coercizione. Inoltre alcuni lo paragonano al bolscevismo in quanto è un fenomeno politico e sociale più che religioso. Allah diventa così il prestanome di governi dittatoriali e violenti. A un dittatore puoi ribellarti, ma se lo dice Dio che puoi fare se non obbedire?
RispondiEliminaIn effetti nella storia islamica (lo testimonia persino il corano, pensa un pò) pochi si sono convertiti di loro. La maggioranza si tratta di terre conquistate e le popolazioni forzate all'islamismo. A partire dalla stessa Arabia.
EliminaIl cristianesimo si è diffuso in modo diverso, all'inizio i cristiani (di Roma) erano perseguitati, ma a poco a poco vi sono state le conversioni da parte di romani. Ci fu anche l'imposizione con la forza, ma capitava spesso che era il re di una nazione a convertirsi, e poi imponeva alla popolazione di fare altrettanto.
Da non dimenticare l'esempio di Gesù, che portava la parola e chi voleva sceglieva di seguirlo, mentre maometto forzava le popolazioni a convertirsi a suon di scimitarra.
Infatti non ho fatto alcun paragone fra cristianesimo ed Islam. Mi sono limitato a rimarcare che quanto di poco nobile esiste anche nella religione cristiana è comunque parte della SUA storia, non può essere considerato qualcosa di estraneo a tale religione. Noi diciamo che il cristianesimo, e nello specifico il cattolicesimo, considera SUOI errori ad esempio i roghi di eretici, per questo diciamo che li ha superati. Noi tutti rideremmo di un cattolico che dicesse che la santa inquisizione nonha nulla a che vedere col cattolicesimo. Questo fanno OGGI, gli occidentali che ontendono "assolvere" l'Islam. Considerano estranee all'Islam quelle che sono sue evidentissime caratteristiche empiriche
EliminaVeramente io ho conosciuto preti che dicevano che le torture, i roghi, eccetera erano colpa del braccio secolare a cui venivano affidati gli eretici, che loro non c'entravano niente, no-no.
EliminaShylock