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lunedì 27 marzo 2017

NAVALNY

Non mi piace che gli oppositori vengano incarcerati, anche solo per 15 giorni, né che le manifestazioni vengano vietate se non per reali e comprovati motivi di ordine pubblico.
So bene che la Russia non è una democrazia compiuta, anche se il regime di Putin è la cosa più simile alla democrazia che la Russia abbia avuto in TUTTA la sua storia.
Ma trovo semplicemente insopportabili gli strilli mediatici intorno alla vicenda di Navalny.
Fidel Castro ha governato per oltre mezzo secolo senza mai sottoporsi al vaglio di libere elezioni. Quando è diventato troppo vecchio ha ceduto il potere al FRATELLO! Eppure quando è morto le varie italiche TV lo hanno presentato come un personaggio certo un po' controverso, ma che aveva comunque molto a cuore la sorte degli “oppressi” (esclusi ovviamente coloro che subivano la SUA oppressione).
Il presidente Chavez ed il suo successore Maduro hanno fatto cose al cui confronto gli eventi russi di questi giorni fanno sorridere. Nel silenzio assordante del mondo. E degli italici media.
Nella stessa democraticissima Europa se qualcuno manifesta dubbi sul fatto che l'Islam sia un religione di pace rischia di doversi difendere in tribunale dall'accusa di “islamofobia”.
Però una condanna a 15 giorni di reclusione ed una multa di 300 euro vengono presentate dai media come il massimo della oppressione dittatoriale.
Ai tempi di Breznev Navalny sarebbe stato sepolto in un manicomio criminale. A quelli di Stalin si sarebbe trovato a spaccar pietre, coperto di stracci, in una ridente pianura a 30 gradi sotto zero. Oppure di fronte al plotone di esecuzione.
Fra chi oggi strilla contro Putin ci sono figli e nipotini degli adoratori di Stalin e Breznev. E non hanno rinnegato né i padri né i nonni.
Ma fatemi il piacere!!!

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