A mio parere sbagliava chi pensava che
Marine le Pen potesse diventare il nuovo presidente dei francesi. A
differenza che negli Stati uniti in Francia l'elettorato è diviso
fra molti partiti e tutti, o quasi, al secondo turno si sono
schierati contro di lei. Non poteva vincere.
Pensavo finisse 60 a 40 per Macron. La sconfitta della le Pen è invece più netta, con trenta punti di distacco. In parte ha sbagliato campagna elettorale: troppo aggressiva, troppo schiacciata sulla contrapposizione fra “la donna del popolo” contro “l'uomo dei poteri forti”. Una simile impostazione poteva assicurarle i voti di una fetta radicalizzata dell'elettorato, ma non dei moderati.
Così ha finito col favorire chi la ha presentata come una pericolosa estremista, intenzionata a far fare alla Francia un salto nel buio.
Ora gli “europeisti” festeggiano. In parte non hanno torto. Se Le Pen avesse vinto la UE sarebbe, molto semplicemente, morta. Questo non è avvenuto e chi nella UE ci crede ha molti buoni motivi per gioire.
Molti, ma non troppi però. Parliamoci chiaro. Solo tre anni fa un risultato come quello di oggi avrebbe gettato nel panico i sostenitori della UE, i fanatici della mondializzazione. Oggi invece fa ballare di gioia questi personaggi. E non a torto. Questo da la misura di quanto la crisi della UE sia profonda.
Marine le Pen è stata presentata come una demagoga populista, una islamofoba fanatica, una nazional sciovinista oltre che, naturalmente, una livida razzista. Chi sostiene questo, chi è davvero convinto che, ad esempio, voler combattere senza esclusione di colpi il fondamentalismo terrorista significhi essere sciovinisti e razzisti deve chiedersi una cosa. Come mai circa il 35% dei francesi è diventato “razzista”, “sciovinista” e “populista”? Del resto, tre o quattro anni fa un personaggio come Trump al massimo avrebbe potuto diventare sceriffo di El Paso, e qualcuno sognava una Gran Bretagna che rinunciasse alla sterlina per l'euro. Ebbene, Trump è oggi presidente degli Stati Uniti e la Gran Bretagna invece che entrare nell'Euro è uscita dalla UE.
Quindi, festeggiate pure cari signori Renzi e Gentiloni, ma con moderazione, please,
E Gentiloni forse farebbe meglio a non parafrasare Marx. Il celebre “manifesto del partito comunista” inizia con le parole: “uno spettro si aggira per l'Europa”. Ebbro di gioia stasera Gentloni ha detto, commentando la vittoria di Macron:“una speranza si aggira per l'Europa”.
Signor Gentiloni, non paragoni Marx a Macron, per favore. E si ricordi della fine che ha fatto, nel 1989, quel famoso “spettro” marxiano! A volte le speranze, come i sogni, finiscono all'alba.
Personalmente continuo a pensare che questa UE non abbia futuro. O sarà travolta dai “populismi” o diventerà fino in fondo ciò che in parte già è: Eurabia. Sbaglio? Staremo a vedere.
Pensavo finisse 60 a 40 per Macron. La sconfitta della le Pen è invece più netta, con trenta punti di distacco. In parte ha sbagliato campagna elettorale: troppo aggressiva, troppo schiacciata sulla contrapposizione fra “la donna del popolo” contro “l'uomo dei poteri forti”. Una simile impostazione poteva assicurarle i voti di una fetta radicalizzata dell'elettorato, ma non dei moderati.
Così ha finito col favorire chi la ha presentata come una pericolosa estremista, intenzionata a far fare alla Francia un salto nel buio.
Ora gli “europeisti” festeggiano. In parte non hanno torto. Se Le Pen avesse vinto la UE sarebbe, molto semplicemente, morta. Questo non è avvenuto e chi nella UE ci crede ha molti buoni motivi per gioire.
Molti, ma non troppi però. Parliamoci chiaro. Solo tre anni fa un risultato come quello di oggi avrebbe gettato nel panico i sostenitori della UE, i fanatici della mondializzazione. Oggi invece fa ballare di gioia questi personaggi. E non a torto. Questo da la misura di quanto la crisi della UE sia profonda.
Marine le Pen è stata presentata come una demagoga populista, una islamofoba fanatica, una nazional sciovinista oltre che, naturalmente, una livida razzista. Chi sostiene questo, chi è davvero convinto che, ad esempio, voler combattere senza esclusione di colpi il fondamentalismo terrorista significhi essere sciovinisti e razzisti deve chiedersi una cosa. Come mai circa il 35% dei francesi è diventato “razzista”, “sciovinista” e “populista”? Del resto, tre o quattro anni fa un personaggio come Trump al massimo avrebbe potuto diventare sceriffo di El Paso, e qualcuno sognava una Gran Bretagna che rinunciasse alla sterlina per l'euro. Ebbene, Trump è oggi presidente degli Stati Uniti e la Gran Bretagna invece che entrare nell'Euro è uscita dalla UE.
Quindi, festeggiate pure cari signori Renzi e Gentiloni, ma con moderazione, please,
E Gentiloni forse farebbe meglio a non parafrasare Marx. Il celebre “manifesto del partito comunista” inizia con le parole: “uno spettro si aggira per l'Europa”. Ebbro di gioia stasera Gentloni ha detto, commentando la vittoria di Macron:“una speranza si aggira per l'Europa”.
Signor Gentiloni, non paragoni Marx a Macron, per favore. E si ricordi della fine che ha fatto, nel 1989, quel famoso “spettro” marxiano! A volte le speranze, come i sogni, finiscono all'alba.
Personalmente continuo a pensare che questa UE non abbia futuro. O sarà travolta dai “populismi” o diventerà fino in fondo ciò che in parte già è: Eurabia. Sbaglio? Staremo a vedere.
Alla fine Brexit+Trump non ha fatto effetto domino. Ci ha ingannato il fatto che le due cose sono successe una di fila all'altra.
RispondiEliminaIn realtà secondo me con Eurabia, l'UE vivrà ancora. In fin dei conti i sinistroidi aspirano all'Eurabia, e agli islamici la moneta unica e l'assenza di confini non li disturbano, anzi, tra loro c'è chi sogna questo anche in medio oriente.
Certo, ma Eurabia non è l'Europa di cui cianciano gli euro burocrati. Non è integrazione, diritti per tutti, prosperità benessere ecetera. Eurabia è Europa islamizzata, cioè Europa non europea. In queso senso dico che la UE non ha futuro.
RispondiEliminaCi avevo sperato , probabilmente oltre il ragionevole , ed ho cannato di brutto . Le pen ha sbagliato ad esacerbare i conflitti , a cercare la baruffa e a tenere il vecchio nome del partito.
RispondiEliminaCerto che , comunque , il 34% dei voti non sono pochi. Ha pesato parecchio la scelta di Fillon di buttarsi a sinistra e lo schieramento non contrario di Melenchon. La realtà è che agli anti euro basterebbe vincere una elezione per mandare tutta l' europa a remengo; ma purtroppo sono sempre divisi tra destre e sinistre , mentre gli europeisti trovano sempre convergenza al centro.