All'esame di maturità uno dei temi consisteva nel commento di una poesia di Giorgio Caproni “Versicoli quasi ecologici”.
La poesia termina con questo verso:
“Come potrebbe tornare a essere bella, scomparso l’uomo, la terra”.
Eliminiamo l'uomo che “per profitto vile” (lo dice un po' più sopra la
poesia) “fulmina un pesce, un fiume” e tutto tornerà ad essere buono e
bello, com'era in origine.
Tutto molto suggestivo e commovente. Però, c'è qualcosa che non quadra.
E si, perché i concetti di “bello” o “brutto” sono umani, UNICAMENTE ED ESCLUSIVAMENTE UMANI”.
Un tramonto sul mare, una parete di roccia, un ghiacciaio sono belli
PER L'UOMO, in se non sono né belli né brutti, SONO, e basta.
Dal
punto di vista della natura, ammesso che abbia un senso parlare di
questo punto di vista, non esistono il bello ed il brutto, il buono ed
il cattivo, il pulito e lo sporco, il puro e l'inquinato.
Come non
esiste il tragico. Che un pianeta scompaia, e con questo tutti gli
esseri che in esso vivono, è tragico PER NOI. E' solo un evento fra i
tanti per la “natura”.
Per Giorgio Caproni no, evidentemente. Per
lui la natura è bella e buona. Ed è l'uomo il grande distruttore.
Peccato che anche l'uomo sia un PRODOTTO DELLA NATURA, il risultato,
probabilmente provvisorio, di una selezione naturale durata milioni di
anni.
Un abisso separa la poesiola di Caproni dagli immortali versi
che Leopardi dedica alla natura, o dalle suggestive pagine di uno
Schopenhauer.
Ma la ministrA Fedeli ha preferito Caproni.
Anche gli esami di maturità sono ormai contaminati dal nichilismo ideologico.
Quando andavoi a scuola, c'era tanta propaganda sinistroide, ma 'l'uomo brutto e cattivo' non lo ricordo. Almeno sui banchi
RispondiEliminaConfermo, Alice. Si parlava di uomo nuovo, di sol dell'avvenire ma questo sarebbe arrivato genericamente limitando l'inquinamento.
RispondiEliminaSe ricordi i quadri del realismo socialista, vedrai famiglie composte da uomo, donna e tanti bambini, chiavi inglesi e falci, fabbriche e campi di grano...
Qualcosa è andato storto.
Versi di una banalità desolante , degni dei Baci Perugina.
RispondiEliminaIn nomine omen ...