Qualcuno ricorda cosa dicevano i “buoni” quando si cominciò a parlare di ISIS? “Sono un pugno di fanatici” dicevano, “poche migliaia di militanti che non rappresentano l'Islam”. Qualche “buono”, non solo fra i grillini, invitava addirittura a “dialogare” con l'ISIS, a promuovere i suoi militanti dal ruolo di terroristi a quello di “interlocutori”.
Oggi le cose sembrano cambiate. Oggi molti fra i “buoni” affermano, rivolti con aria contrita ai loro critici: “i migranti fuggono da guerre e persecuzioni, moltissimi di loro fuggono dall'ISIS, come potete ignorarlo?”
Prima l'ISIS era un piccolo gruppo di fanatici, o il possibile interlocutore di un dialogo, ora rappresenta una delle cause scatenanti di un fenomeno “biblico ed epocale”. Alla faccia della coerenza!
Ammettiamo pure, anche se con tutta evidenza NON è vero, che la maggioranza, o anche solo una consistente minoranza, di “migranti” siano persone in fuga dall'ISIS, persone che è DOVEROSO accogliere. Anche ammesso questo, i “buoni” capaci di pensare (non sono troppi, lo so) un problemino dovrebbero porselo: che fine fanno GLI ALTRI, quelli che NON riescono a fuggire?
La “presidenta” della camera, signora Boldrini, afferma che la vera emergenza c'è laddove la guerra fa tantissime vittime, non qui da noi, ed invita l'Italia e l'Europa a “risolvere il problema”.
Tralasciamo ogni commento sul sottile razzismo implicito nella concezione di chi ritiene che tutti i problemi del mondo debbano essere risolti dall'occidente, come se i non occidentali fossero capaci solo di creare, non di risolvere problemi, e procediamo. Si deve risolvere il problema delle guerre che devastano l'Africa, in primo luogo il problema del fanatismo sanguinario dell'ISIS, affermano in tanti. Benissimo, ma, come risolvere un simile problema senza un INTERVENTO MILITARE? Intervenire militarmente non sarà una soluzione definitiva dei problemi ma è di certo il primo passo che rende possibile una soluzione. L'ISIS può essere fermato solo con le armi, tutto il resto sono solo chiacchiere inconcludenti.
E bloccare con le armi i tagliagole islamici dell'ISIS è l'unico modo per salvare GLI ALTRI, quelli che NON riescono a fuggire e di cui i “buoni” non si occupano minimamente.
Ma loro, gli angeli della bontà, sono contrari ad ogni ipotesi di intervento armato. “La guerra non risolve nulla” cinguettano, “la pace è sempre possibile” aggiungono con un angelico sorriso stampato sui loro volti non precisamente intelligenti. Quindi, da un lato vogliono le porte aperte ai “profughi” o presunti tali, dall'altro abbandonano i meno fortunati al loro destino. Ben vengano da noi i “migranti”. Accogliamoli, ospitiamoli, magari facciamoci su un bel po' di volgari soldini. Gli altri siano pure sgozzati, impalati, crocifissi, bruciati vivi dai militanti dell'ISIS. Noi non muoveremo un dito per salvarli. Siamo buoni, noi, vogliamo la pace e non la guerra, costruiamo ponti e non muri.
Nessuno è più ipocrita e cattivo dei “buoni” politicamente corretti.
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