Se una giovane coppia di sposi
israeliani che vivono in Cisgiordania viene assassinata i media
italici parlano subito dell'uccisione di due coloni
israeliani. E se un bambino israeliano viene ucciso si tratta del
figlio di “coloni” se per caso i suoi genitori vivono in o
nei pressi della Cisgiordania. Molti israeliani sono “coloni”
prima che esseri umani. Per gli occidentali “buoni” questo non
giustifica il loro omicidio, ma, insomma...
I cosiddetti “coloni” altro non sono che normalissimi cittadini ebrei che vivono nei territori contesi, i territori cioè che Israele conquistò nelle guerre che dovette sostenere per difendere la sua esistenza e che potrebbero diventare i territori di uno stato palestinese, se questo accettasse di riconoscere senza se e senza ma lo stato ebraico.
I cosiddetti “coloni” altro non sono che normalissimi cittadini ebrei che vivono nei territori contesi, i territori cioè che Israele conquistò nelle guerre che dovette sostenere per difendere la sua esistenza e che potrebbero diventare i territori di uno stato palestinese, se questo accettasse di riconoscere senza se e senza ma lo stato ebraico.
Val la pena di notare alcune cose.
1) Nessun stato ha mai restituito territori conquistati in guerra, specie se la guerra è stata provocata da una aggressione nei suoi confronti L'Italia ha perso l'Istria al termine del secondo conflitto mondiale, nessuno gliela ha mai restituita e nessuno pensa di chiederla.
2)Israele ha restituito il Sinai all'Egitto, che lo aveva perso nella guerra dei sei giorni. Lo ha fatto in cambio del solo riconoscimento diplomatico. Si tratta di un fatto unico nella storia. Qualcuno riesce ad immaginare l'URSS che restituisce alla Germania territori che questa ha perso nel secondo conflitto mondiale, in cambio del semplice riconoscimento diplomatico?
3) Israele ha ceduto Gaza ai palestinesi. Invece di pensare a costruirci le condizioni minime per una vita decente questi la hanno trasformata in una base missilistica.
4) I palestinesi amministrano gran parte della Cisgiordania.
Ma, tralasciamo pure questi "dettagli". Esistono, è vero, in Cisgiordania, degli insediamenti israeliani. I filo palestinesi li presentano come il risultato di una selvaggia “colonizzazione” che ha strappato ai palestinesi le loro case e le loro terre. In realtà, i famosi “coloni” altro non sono che dei civili ebrei che vivono accanto a dei civili palestinesi, senza aver loro strappato assolutamente nulla.
Personalmente sono contrario alla politica delle porte aperte ad una immigrazione senza limiti né controlli, ma mi guardo bene dal definire “colono” l'idraulico rumeno che effettua la manutenzione dell'impianto di riscaldamento di casa mia. Si può essere o meno d'accordo con la politica israeliana degli insediamenti, ma questo non autorizza nessuno a considerare “coloni” dei normalissimi cittadini ebrei, meno che mai autorizza il minimo atto di violenza nei loro confronti.
Definire “coloni” gli ebrei che vivono in Cisgiordania risulta particolarmente insopportabile se si pensa che il capo della autorità nazionale palestinese le poche volte in cui accenna, bontà sua, al riconoscimento di Israele si affretta ad aggiungere che lo stato ebraico dovrebbe accogliere svariati milioni di palestinesi, discendenti dei cinque, seicentomila che emigrarono dopo le guerre del 1948 e del 1967. Per essere “riconosciuto” Israele dovrebbe accettare una massa di immigrati pari quasi alla sua popolazione, in pratica dovrebbe trasformarsi in una sorta di repubblica islamica! una follia, questa si di tipo coloniale! Del resto, in Israele vivono già circa un milione di arabi, godono dei fondamentali diritti civili e politici, hanno loro luoghi di culto ed una loro rappresentanza parlamentare. Nessuno li definisce “coloni”, si chiede loro soltanto di non solidarizzare col terrorismo.
Il punto davvero fondamentale è che per gran parte dei musulmani è intollerabile che un “infedele” viva accanto a loro e goda dei loro stessi diritti, meno che mai una cosa simile è tollerabile se l'”infedele” è ebreo. Nei paesi musulmani i non musulmani sono dhimmi: persone cui è concesso di praticare la loro fede in cambio della accettazione di uno stato di inferiorità e discriminazione sociale. In una repubblica islamica un ebreo, un cristiano ed un musulmano non possono convivere pacificamente godendo tutti degli stessi diritti ed essendo vincolati tutti agli stesso doveri, il succo della questione è tutto qui. Ecco perché quando Israele ha consegnato Gaza ai palestinesi gli ebrei hanno dovuto abbandonare quella terra, le loro case sono state abbattute, le sinagoghe smantellate. Per questo i civili israeliani che vivono in Cisgiordania vengono bollati come “coloni”, per questo l'uccisione di un civile palestinese da parte di un israeliano è condannata senza riserve dal governo e da gran parte della popolazione israeliana mentre l'uccisione di civili israeliani da parte di palestinesi è accolta con gioia nei territori e nella striscia di Gaza.
Per questo il conflitto israelo palestinese continua a restare tragicamente aperto.
1) Nessun stato ha mai restituito territori conquistati in guerra, specie se la guerra è stata provocata da una aggressione nei suoi confronti L'Italia ha perso l'Istria al termine del secondo conflitto mondiale, nessuno gliela ha mai restituita e nessuno pensa di chiederla.
2)Israele ha restituito il Sinai all'Egitto, che lo aveva perso nella guerra dei sei giorni. Lo ha fatto in cambio del solo riconoscimento diplomatico. Si tratta di un fatto unico nella storia. Qualcuno riesce ad immaginare l'URSS che restituisce alla Germania territori che questa ha perso nel secondo conflitto mondiale, in cambio del semplice riconoscimento diplomatico?
3) Israele ha ceduto Gaza ai palestinesi. Invece di pensare a costruirci le condizioni minime per una vita decente questi la hanno trasformata in una base missilistica.
4) I palestinesi amministrano gran parte della Cisgiordania.
Ma, tralasciamo pure questi "dettagli". Esistono, è vero, in Cisgiordania, degli insediamenti israeliani. I filo palestinesi li presentano come il risultato di una selvaggia “colonizzazione” che ha strappato ai palestinesi le loro case e le loro terre. In realtà, i famosi “coloni” altro non sono che dei civili ebrei che vivono accanto a dei civili palestinesi, senza aver loro strappato assolutamente nulla.
Personalmente sono contrario alla politica delle porte aperte ad una immigrazione senza limiti né controlli, ma mi guardo bene dal definire “colono” l'idraulico rumeno che effettua la manutenzione dell'impianto di riscaldamento di casa mia. Si può essere o meno d'accordo con la politica israeliana degli insediamenti, ma questo non autorizza nessuno a considerare “coloni” dei normalissimi cittadini ebrei, meno che mai autorizza il minimo atto di violenza nei loro confronti.
Definire “coloni” gli ebrei che vivono in Cisgiordania risulta particolarmente insopportabile se si pensa che il capo della autorità nazionale palestinese le poche volte in cui accenna, bontà sua, al riconoscimento di Israele si affretta ad aggiungere che lo stato ebraico dovrebbe accogliere svariati milioni di palestinesi, discendenti dei cinque, seicentomila che emigrarono dopo le guerre del 1948 e del 1967. Per essere “riconosciuto” Israele dovrebbe accettare una massa di immigrati pari quasi alla sua popolazione, in pratica dovrebbe trasformarsi in una sorta di repubblica islamica! una follia, questa si di tipo coloniale! Del resto, in Israele vivono già circa un milione di arabi, godono dei fondamentali diritti civili e politici, hanno loro luoghi di culto ed una loro rappresentanza parlamentare. Nessuno li definisce “coloni”, si chiede loro soltanto di non solidarizzare col terrorismo.
Il punto davvero fondamentale è che per gran parte dei musulmani è intollerabile che un “infedele” viva accanto a loro e goda dei loro stessi diritti, meno che mai una cosa simile è tollerabile se l'”infedele” è ebreo. Nei paesi musulmani i non musulmani sono dhimmi: persone cui è concesso di praticare la loro fede in cambio della accettazione di uno stato di inferiorità e discriminazione sociale. In una repubblica islamica un ebreo, un cristiano ed un musulmano non possono convivere pacificamente godendo tutti degli stessi diritti ed essendo vincolati tutti agli stesso doveri, il succo della questione è tutto qui. Ecco perché quando Israele ha consegnato Gaza ai palestinesi gli ebrei hanno dovuto abbandonare quella terra, le loro case sono state abbattute, le sinagoghe smantellate. Per questo i civili israeliani che vivono in Cisgiordania vengono bollati come “coloni”, per questo l'uccisione di un civile palestinese da parte di un israeliano è condannata senza riserve dal governo e da gran parte della popolazione israeliana mentre l'uccisione di civili israeliani da parte di palestinesi è accolta con gioia nei territori e nella striscia di Gaza.
Per questo il conflitto israelo palestinese continua a restare tragicamente aperto.
Mi permetto solo una annotazione a questo (splendido!) post: le sinagoghe non sono state smantellate dagli israeliani prima del ritiro, bensì devastate incendiate e distrutte dai palestinesi subito dopo. Ad essere smantellati - se così si può dire - sono stati invece i cimiteri, le salme esumate e trasportate in Israele per evitare che venissero profanate.
RispondiEliminaTi ringrazio per la precisazione.
EliminaGrazie
RispondiEliminaCarissimo, le colonie sono illegali. E' per questo motivo che gli israeliani che vivono in Palestina (non in Israele, bensì nei territori che lo Stato di Israele sta occupando militarmente) sono chiamati coloni. Coloni perché colonizzano una terra che non gli appartiene.
RispondiEliminaQuesta affermazione la puoi trovare in una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 18 febbraio 2011 http://www.un.org/apps/news/story.asp?NewsID=37572#.VhwNQuztmko
Il muro che Israele ha costruito, invece, è stata dichiarata illegale dalla Corte Internazionale di Giustizia il 9 luglio 2004 http://www.icj-cij.org/docket/index.php?pr=71&code=mwp&p1=3&p2=4&p3=6
le colonie sono legali e la cisgiordania non può essere un territorio occupato poiché non è mai stato uno stato autonomo o parte legale di uno stato prima
EliminaParla il diritto internazionale. L'Onu ha tra i suoi membri dittature terribili che hanno il diritto di voto come l'Italia.
Vorrei aggiungere che l'idraulico rumeno che effettua la manutenzione dell'impianto di riscaldamento di casa tua non arriva in Italia scortato dall'esercito rumeno per prendersi una casa. Se lo facesse potremmo dire che i rumeni stanno occupando il territorio italiano.
RispondiEliminaQuasi dimenticavo... Le aggressioni dei coloni israeliani protetti dall'IDF (Israeli Defence Force) mentre attaccano delle persone che visitano il loro luogo di culto.
http://www.presstv.ir/Detail/2015/09/16/429398/Israel-Israeli-settlers-Palestine-alAqsa-Mosque--East-alQuds-Jerusalem-
Signora Ilaria,
RispondiElimina1) lei parla di risoluzioni ONU non rispettate da Israele. Una delle più importanti fra queste risoluzioni, la 242 del 1967, quella relativa alla guerra dei sei giorni ed ai territori, dopo aver invitato Israele a ritirarsi DA (non DAI) territori stabiliva il "rispetto e riconoscimento della sovranità e dell’integrità territoriale e dell’indipendenza politica di ogni stato della regione e del loro diritto di vivere in pace entro frontiere sicure e riconosciute". E' evidente la connessione fra il ritiro DA alcuni territori e la sicurezza di israele.
2) Lo stato di Israele nacque in seguito ad una risoluzione dell'ONU che i suoi nemici non hanno mai rispettato. Infatti 10 minuti dopo la approvazione di quella risoluzione una coalizione di stati arabi aggredì lo stato ebraico.
3) I territori occupati Israele li ha acquisiti al termine di guerre in cui una coalizione molto forte di stati ha cercato di cancellarlo dalla carta geografica, ritengo normale che in quelle terre oggi vivano cittadini israeliani, allo stesso modo in cui nell'Istria vivono in maggioranza cittadini croati.
4) La IDF non ha MAI cacciato dalle loro cose cittadini palestinesi, le case in cui i presunti coloni vivono sono state costruite dagli israeliani, nessuno ha espropriato le terre ai palestinesi. Molti palestinesi dei territori spesso sono dipendenti di imprenditori israeliani.
5) Tutto il presunto stato palestinese del resto vive grazie ad israele, la gran maggioranza dei palestinesi lavorano in Israele.
6) Il muro impedisce attenati terroristici, inoltre, se la palestina deve essere uno stato perché non dovrebbe esistere un confine con Israele? Perché tutti i suoi abitanti dovrebbero lavorare in Istaele? Immagini un po' l'Italia i cui cittadini lavorino quasi tutti in Francia...
7) il tribunale internazionali e l'ONU condannano spesso Israele ma non condannano uno stato lagher come il nord Corea, non condannano stati in cui le adultere vengono lapidate, gli apostati decapitati e ai ladri viene tagliata una mano. Nè condannano i linciaggi di presunte spie israeliane a gaza...
8) l'ONU ormai è specializzata in attacchi a Israele, è giunta al punto di definire razzista il sionismo che ha fra i suoi fondatori uomini molto vicini al socialismo. La cosa non stupisce visto che all'assemblea generale sono rappresentate innumerevoli repubbliche islamiche.Non a caso un paese come l'Arabia saudita è doventato garante dei diritti umani...
9) Ultima cosa: NON MI INTERESSA DISCUTERE CON LEI. Le ho risposto perchè per carattere non amo lasciare senza risposta le idiozie e le falsità ma la mia risposta chiude il dialogo fra noi. Non penso che le cose che dico possano convincere persone come lei, quindi neppure tento di far loro cambiare idea. Cancellerò eventuali sue risposte.
Buona sera.
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RispondiEliminaAd ulteriore risposta mi pernetto di rinvire coloro che abbiano avuto la bontà e la pazienza di leggere il mio post, gli interventi della signora Ilaria e la mia risposta, al post "Israele e le risoluzioni ONU" apparso tempo fa sempre nel mio blog. L'invito NON è rivolto alla signora Ilaria. I tipi come lei sono impermeabili agli argomenti e neppure cerco di convincerli. Io discuto SOLO con le persone di buon senso ed intellettualmente ONESTE. Non si tratta di intolleranza, solo, non amo perdere tempo in chiacchiere inutili.
RispondiEliminaAl di là di tutto quello che può essere opinabile, ma una cosa è certa: non si può dire “I territori occupati Israele li ha acquisiti al termine di guerre”, almeno all’interno del diritto internazionale… basta questo per squalificare tutte le argomentazioni di questo post. Di seguito i riferimenti normativi.
RispondiEliminaConvenzione di Montevideo, articolo 11 “Gli Stati contraenti stabiliscono definitivamente come regola di condotta l’obbligo preciso di non riconoscere acquisizioni territoriali o vantaggi particolari ottenuti con la forza, sia che consista nell’impiego di armi, in pericolo per le rappresentanze diplomatiche o in qualsiasi altra effettiva misura coercitiva.”
Quarta Concenzione di Ginevra, articolo 49 “I trasferimenti forzati, in massa o individuali, come pure le deportazioni di persone protette, fuori del territorio occupato e a destinazione del territorio della Potenza occupante o di quello di qualsiasi altro Stato, occupato o no, sono vietati, qualunque ne sia il motivo. La Potenza occupante potrà tuttavia procedere allo sgombero completo o parziale di una determinata regione occupata, qualora la sicurezza della popolazione o impellenti ragioni militari lo esigano. Gli sgombri potranno aver per conseguenza lo spostamento di persone protette soltanto nell'interno del territorio occupato, salvo in caso di impossibilità materiale. La popolazione in tal modo evacuata sarà ricondotta alle sue case non appena le ostilità saranno cessate nel settore che entra in linea di conto. Procedendo a siffatti trasferimenti o sgomberi, la Potenza occupante dovrà provvedere, in tutta la misura del possibile, affinchè le persone protette siano ospitate convenientemente, i trasferimenti si compiano in condizioni soddisfacenti di salubrità, di igiene, di sicurezza e di vitto e i membri di una stessa famiglia non siano separati gli uni dagli altri. La Potenza protettrice sarà informata dei trasferimenti e degli sgomberi non appena essi avranno luogo. La Potenza occupante non potrà trattenere le persone protette in una regione particolarmente esposta ai pericoli della guerra, salvo qualora la sicurezza della popolazione o impellenti ragioni militari lo esigano. La Potenza occupante non potrà procedere alla deportazione o al trasferimento di una parte della sua propria popolazione civile nel territorio da essa occupato.”
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RispondiEliminaMa come sono bravi, legalitari, gentili gli occidentali politicamente corretti! Spulciano articoli e convenzioni e alla fine arrivano alla conclusione che Israele NON avrebbe acquisto, ad esempio, il Sinai al termine di una guerra che lo aveva visto vittima di una aggressione! Confondono il fatto col cavillo e cercano cavillosamente di stabilire se la situazione che si è venuta a creare al termine di una guerra è conforme a questo o a quell'articolo di questa o quella convenzione!
RispondiEliminaE, ovviamente, applicano questa cavillosità al SOLO stato di Israele. Israele deve attenersi alla direttiva per la quale “Stati contraenti stabiliscono definitivamente come regola di condotta l’obbligo preciso di non riconoscere acquisizioni territoriali o vantaggi particolari ottenuti con la forza”, ma gli arabi possono organizzare attentati in Israele, lanciargli razzi, cercare di cancellarlo dalla carta geografica. Israele NON PUO' cercare di dotarsi di confini difendibili, i suoi nemici POSSONO invece cercare di distruggerlo. Dovrebbe essere OVVIO che il rifiuto della violenza e delle "acquisizioni territoriali" dovrebbe riguardare tutti, e che la condanna di “acquisizioni territoriali” non dovrebbe tradursi in uno strumento che impedisca ad uno stato costantemente sotto attacco di potersi difendere. Ma l'occidentale politicamente corretto non la pensa così. Per lui uno stato può aggredirne un altro senza rischaire nulla, visto che lo stato aggredito non potrebbe, se vittorioso, toglier nulla all'aggressore. I palestinesi e in generale gli integralisti islamici POSSONO cercare con ogni mezzo di CANCELLARE Israele (altro che “acquisizioni territoriali"!) Israele NON può acquisire neppoure un metro di territorio, anche se questo è essenziale per la sua difesa, se lo fa diventa “colonialista”. Ragionando (sic) come il signor Matteo gli eserciti alleati, una volta liberata la Francia si sarebbero dovuti fermare sulle rive del Reno, lasciando nel 1945 la situazione esattamente come era nel 1939; avrebbero dovuto lasciare Hitler al potere, libero magari di ricostituire il suo esercito e di ricominciare, dopo un po' la sua politica di aggressione e genocidio, davvero molto, molto “legalitario”.
Considerazioni simili possono essere fatte sui profughi. Israele non ha cacciato nessuno, al massimo ha messo in atto politiche tese ad incentivare gli esodi. L'abbandono di terre da parte dei “palestinesi” è stato in gran parte il risultato naturale di guerre che Israele ha SUBITO. Il signor Matteo non sa, o FINGE di non sapere che al termine della guerra del 1948 NON ci sono stati solo profughi palestinesi. C' stato un numero di ebrei che hanno abbandonato i paesi arabi almeno pari a quello dei palestinesi che hanno abbandonato Israele, ma questi non sono ricordati dai tipini come il signor Matteo. E c'è una differenza essenziale fra queste diverse e opposte migrazioni. I profughi VERSO Israele si sono integrati in quello stato e hanno pensato a lavorare; quelli DA Israele si sono accampati ai suoi confini cercando di scatenare sempre nuove guerre e di coinvolgere in queste gli stati che li ospitavano. Non a caso i paesi che hanno ospitato i palestinesi sono precipitati spesso nella guerra civile.
E con questo anche con lei signor Matteo il discorso è chiuso. NON mi interessa scambiare idee con lei e con persone come lei. Io non commento né leggo i suoi post, me ne guardo bene. Anche se lei non ama la reciprocità la invito a non seccarmi con i suoi commenti faziosi.
Buona giornata.
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RispondiEliminaLa signora Ilaria, malgrado la avessi gentilmente invitata a smetterla di discutere con me, visto che a me NON interessa discutere con lei, è di nuovo intervenuta, non sostenendo argomentazioni ma postandomi un link. Ho cancellato il suo "intervento" senza neppure guardare il link (penso si trattasse di un filmato). La rete pullula di filmati taroccati: basta pensare che sono state diffuse le immagini dei corpi di bambini morti durante la guerra in Siria spacciati per corpi di bambini palestinesi uccisi dai cattivissimi israeliani. A parte questo, NON mi va una discussione che si basi sulla esibizione dei cadaveri e cose simili. In guerra si muore, e purtroppo in guerra muoiono anche gli innocenti. Moltissimi bambini tedeschi sono morti a Berlino, Colonia e Drsda, ciò non fa della Germania nazista la vittima di alcuna aggressione, tanto più che Hitler non si faceva scrupolo, alla fine del conflitto, di mandare a combattere dei bambini. Lo stesso fanno i caporioni di Hammas: mandano a combattere degli adolescenti, nascondono rampe di missili in scuole ed ospedali, e quando arrivano le vittime strillano contro gli israeliani che invece, i loro bambini cercano in tutti i modi di difenderli e cercano anche di evitare, nei limiti del possibile, caduti innocenti fra i palestinesi.
RispondiEliminaLo ripeto, il discorso è CHIUSO. Se qualcuno mi considera intollerante, faccia pure. Lo ripeto: NON mi va di discutere con chi non sa ragionare, considero una pura perdita di tempo simili discussioni, NON A CASO io non leggo ne commento quanto scrivono la signora Ilaria e le persone come lei. Che ricombino il favore.
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RispondiEliminaLa signora Ilaria non demorde. Mi rimanda il link dicendomi che si tratta di interviste ad alcuni israeliani. Guardali, mi dice, e io non intervengo più. Che fa signora, pone condizioni? NON mi va di guardarli, sa perché? perché i nemici di Israele trovano sempre qualche israeliano pronto a sparar merda sul suo governo, o qualche ebreo pronto a solidarizzare chi con chi vorrebbe cancellare israele dalla faccia della terra. Cosa prova questo? Solo che Israele è una democrazia e che NON è vero che tutti gli ebrei siano intelligenti. Vorrei tanto vedere qualche palestinese che critica Hammas, meglio, che la critica senza rischiare il linciaggio.
RispondiEliminaSpero che la pianti signora Ilaria, lo ha capito o no che NON mi interessa lo scambio di idee con lei?