E così Salah Abdeslam, capo dei massacratori di Parigi è stato catturato. Una ottima notizia, certo, ma si illude chi pensa che questo fermerà, almeno per un po', i terroristi assassini. Catturato un boia terrorista qualcun altro è lì, pronto a sostituirlo. La lotta al terrorismo non la si combatte solo, o prevalentemente, a livello giuridico o di intelligence. E' un fatto militare, politico, culturale. E' strettamente collegata al controllo dei flussi migratori. E' a quel livello che la si può vincere o, più probabilmente, perdere.
C'è qualcosa di molto preoccupante nella vicenda di Salah e della sua cattura. Il boia di Parigi viveva da tempo a Bruxelles, nel quartiere musulmano di Molenbeek, protetto e nascosto dalla popolazione dello stesso. Il terrorista assassino si muoveva in quel quartiere, un quartiere di una città europea, della capitale d'Europa, come “un pesce nell'acqua”, per citare il celeste presidente.
La popolazione di Molenbeek ha accolto con fischi, urla e lancio di oggetti gli uomini dei reparti speciali che stavano conducendo il blitz antiterrorismo. Si tratta di un fatto terrificante, che non a caso i media cercano di nascondere o di ridurre a fenomeno secondario.
Ci hanno detto e ripetuto che i terroristi sarebbero solo “un pugno di fanatici” che con l'Islam hanno poco o nulla da spartire. Ci hanno parlato di “casi individuali” che sarebbe sbagliato “generalizzare”. Qualcuno ha ripetuto fino alla noia che il vero nemico dei terroristi sarebbe l'Islam, per altri i terroristi sarebbero criminali comuni attratti solo dalla religione del “Dio denaro”. Infine non è mancato chi ha affermato, o insinuato, che il terrorismo non esiste, che si tratta di una costruzione della CIA o del Mossad. Insomma, dietro alla strage del Bataclan ci sarebbe Israele, poteva mancare? Beh, questi signori ora dovranno dimostrare che gli abitanti di Molenbeek sono tutti falsi islamici, o adoratori del Dio denaro, o, più probabilmente, agenti del Mossad travestiti da islamici. Ci riusciranno, c'è da sterne certi. I paranoici hanno sempre ragione...
Ci hanno ripetuto fino alla noia che i “migranti” sono una risorsa preziosa. Ringiovaniscono la popolazione europea, pagano le nostre pensioni, puntellano lo stato sociale. Monsignor Galantino parla dei migranti come dei protagonisti della “ripresa economica” (quale ripresa, please?). Altri ci ricordano lo scambio interculturale, la necessità di aprirsi al diverso, di conoscere la sua cultura. Grazie ai migranti superiamo quanto c'è ancora in noi di particolaristico, provinciale, ci apriamo al mondo. Che belle cose! Una sorta di revival illuministico!
Personalmente non amo i particolarismi provinciali. Mi capita di mangiare in ristoranti cinesi o giapponesi, ho frequentato palestre, no, dojo, di karate e mi interessa la filosofia cinese. Sono convinto che allargare i propri orizzonti sia ottima cosa. Ma solo dei mistificatori possono spacciare per “allargamento degli orizzonti” ciò che sta avvenendo nella Europa politicamente corretta in cui abbiamo la sventura di vivere.
Non è in corso in Europa alcun “dialogo”, nessun “allargamento degli orizzonti”, nessuna "reciproca apertura". Soprattutto non è in corso nessuna “integrazione”!
La società europea si sta frantumando secondo linee etniche. Intere zone delle nostre città sono diventate terre straniere in cui le nostre leggi non vengono rispettate, praticamente non si parla la nostra lingua, i nostri valori fondamentali vengono semplicemente irrisi. Il quartiere di Molenbeek non è più una parte del Belgio, è qualcosa d'altro, uno stato nello stato, un pezzo di Islam fondamentalista nel cuore d'Europa. Non un luogo in cui si può dialogare con l'altro a partire dalla comune capacità di pensare e dalla comune accettazione di alcuni, pochi ma fondamentali, valori. No, Molenbeek è un luogo dell'altro, è casa sua, una casa in cui il suo fanatismo, la sua visione teocratica ed intollerante del mondo, il suo modo di concepire i rapporti fra i sessi sono la legge. Ed in cui per noi non c'è posto.
Quante Moleenbek ci sono in Europa? Quante zone delle nostre città sono diventate isole impermeabili ai valori fondanti della nostra civiltà? Basta che ognuno pensi alla propria città per avere la risposta.
Altro che “dialogo”, “integrazione”, “allargamento degli orizzonti”! Altro che immissione di “preziose risorse”! L'Europa sta regredendo ad una situazione di frammentazione tribale, si sta sgretolando sotto la spinta di una immigrazione incontrollata favorita da politiche che si possono definire solo folli!
Ci saranno altri Salah, altre stragi,c'è da esserne certi. Ed altri sapientoni traboccanti una melassa di bontà ci parleranno di “dialogo”, accoglienza”, “confronto con l'altro”. E qualche “esperto in medio oriente” ci dirà che il “vero Islam” con i terroristi non ha nulla a che fare.
Ma si guarderanno bene, questi sapienti e coltissimi personaggi, dal passeggiare da soli in certi quartieri delle nostre città. Se poi si tratta di gentili signore, non tenteranno neppure di avvicinarsi ai luoghi della armoniosa integrazione...
Loro parlano solo nei talk show televisivi, lontani anni luce dalla vita vera.
Slotevart, Neukolln, Whitechapel o Dalston o Brixton, Rosengård, Mjølnerparken, Viale Jenner o Viale Padova, Saint Denis o Barbes, Tor Pignattara...sono tutte Mollenbeek! Tutte nel ventre delle capitali europee, tutte isole intoccabili dove l'islam impera, dove l'odio verso l'occidente, verso i cristiani, verso gli ebrei imperano! E' un cancro ormai così radicato e così ramificato nel tessuto sociale, politico, religioso del nostro mondo che è impossibile sradicarlo, è impossibile eliminarlo se non con un bagno di sangue al cui confronto ogni strage del passato impallidisce! Loro hanno vinto, noi abbiamo fallito, possiamo solo piangere sulla nostra cecità, sulla nostra inettitudine, sul nostro stupido e ipocrita buonismo!
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EliminaPurtroppo è la stessa considerazione che ho fatto io. Questo genio è stato protetto dall'Islam europeo,segno che la Francia ha fallito la politica dell'integrazione. Tutta questa gente che sta arrivando in massa da noi corrisponde ad una quonta colonna pronta a sollevarsi quando gli strateghi islamici daranno il via a combatterci. È una strategia la loro molto sofisticata ben congegnata,vogliono instaurare il loro dominio come lo avevano un tempo,partendo dal mediterraneo. E partendo dal mare mi chiedo con chi si alleeranno i falchi della finanza per fermare sbarchi provenienti dall'Africa. Con l'isis direttamente?
RispondiEliminaPurtroppo è la stessa considerazione che ho fatto io. Questo genio è stato protetto dall'Islam europeo,segno che la Francia ha fallito la politica dell'integrazione. Tutta questa gente che sta arrivando in massa da noi corrisponde ad una quonta colonna pronta a sollevarsi quando gli strateghi islamici daranno il via a combatterci. È una strategia la loro molto sofisticata ben congegnata,vogliono instaurare il loro dominio come lo avevano un tempo,partendo dal mediterraneo. E partendo dal mare mi chiedo con chi si alleeranno i falchi della finanza per fermare sbarchi provenienti dall'Africa. Con l'isis direttamente?
RispondiEliminainfiltrandosi nella politica.generazioni che crescono in una nuova terra da plasmare- si può parlare sino a che sia troppo tardi, se nn si inizia a rallentare la scesa della massa-crocifissi che si vogliono togliere nei centri dovi crescono le nostre speranze.
RispondiEliminaMa che vuoi dire? Che lingua parli?
EliminaDice che non si devono togliere i crocifissi dalle scuole. Ma l'italia non sarebbe un paese laico?
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EliminaA parte il fatto che nel brano NON si parla di crocifissi, visto che siamo un paese laico dovremmo anche distruggere le chiese, costruire una moschea in piazza san Pietro e cambiare il nome di decine di Vie, strade e piazze?
RispondiEliminaOttima risposta Giovanni. Me la devo tenere a mente quando il collega buonista- politicamente corretto mi ricorda che siamo un paese laico e che qualcuno davanti a quella croce potrebbe sentirsi offeso...
RispondiEliminaPoi, per chi sa il francese, ci sarebbe anche questo
RispondiEliminahttp://philosemitismeblog.blogspot.it/2016/03/lancien-maire-de-molenbeek-accuse-les.html
(per chi non lo sa ci sono pur sempre i traduttori automatici, che almeno un'idea riescono a darla)
Non hai ancora incontrato i complottisti che commentano su al jaazera. Quelli sono un pò più originali
RispondiEliminaLe discussioni più divertenti erano quelle tra i nigeriani (ove regnava il buon senso e la razionalità) e i musulmani (ove regnava la paranoia, il complottismo e le teorie più assurde). Ti cito solo che secondo questi complottisti islamici, Al Qaida sarebbe in realtà cristiana (Il cristianesimo novità assoluta in questo calderone) ed europeo (l'europa, altra novità, che corre ad affiancare i più sfruttati Cia e Israele).
Aprirsi agli immigrati non significa accettare tutto. Si accoglie solo ciò che arricchisce e si getta la spazzatura.
Invece per i political correct si deve accettare anche l'inaccettabile (Niqab e burqa, separatismo legato al sesso, infibulazione ecc...), e se qualcuno dice (giustamente) che gli stranieri devono integrarsi e rispettare le nostre regole, i political correct gridano 'Rassismo! Fassisti!'
Aveva ragione quello che ha detto 'in Europa avremo anche noi le nostre strisce di Gaza'.