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venerdì 1 aprile 2016

LA FOLLIA DELLA NATURA UMANIZZATA





E' assai indicativa la foto di qui sopra. Gli animali paragonati agli ebrei massacrati ad Auschwitz. Esagerazioni? No, la logica conseguenza di una filosofia folle.
Non esiste alcuna differenza fra le varie specie viventi, nessun animale può sfruttarne altri a propri fini. Mangiare una bistecca alla fiorentina è come gustare un bambino al forno. Farsi un paio di uova al tegamino equivale a far abortire una donna per mangiarne il feto. Montare un cavallo è come ridurre in schiavitù un essere umano e fargli fare il portantino. Tutti abbiamo gli stessi diritti e gli stessi doveri, dall'uomo al lombrico. Perché non sono inclusi nella lista anche gli abeti e le sequoie? Forse perché non provano dolore? Ma, chi ha stabilito che il provare dolore sia più importante del vivere? Se un topo ha diritto a non provar dolore (ma, lo si può uccidere senza farlo soffrire?) perché una quercia secolare non avrebbe il diritto di vivere? Lasciamo perdere.

Nel filmato invece si vede la natura come E', non come i mistici credono sia.
Un branco di leoni circonda un bufalo nero, riesce a sospingerlo a terra e lo divora VIVO.
I leoni non rispettano il “diritto” del bufalo, non si sentono vincolati da alcun “dovere” nei suoi confronti. Sono forse dei “criminali” che meritano di essere processati? O sono “costretti” ad agire in questo modo? Vorrebbero fare diversamente ma non possono perché “devono pur mangiare”?
NO. I leoni non sono “cattivi”, sono LEONI. Hanno fame e mangiano, punto e basta. Non si pongono il problema se sia giusto o meno farlo, non si chiedono se esistano o non esistano alternative, non cercano di abbreviare l'agonia del bufalo uccidendolo prima di mangiarlo. Lo mangiano, VIVO.
Il bufalo dal canto suo, difendendosi dai leoni e facendone a pezzi qualcuno a suon di cornate, ci sono filmati che mostrano cose simili, mette forse in atto una “legittima difesa”? E mentre i leoni lo sbranano si sente forse vittima di una grave “ingiustizia”? O forse giustifica i leoni che “devono pur mangiare”?
NO. Il bufalo non è “buono”, non ha “ragione”. Si difende e basta. Neppure concepisce che i leoni possano essere “giustificati” perché “hanno fame”. Soffre ma non si sente vittima di “ingiustizia” alcuna. Può provare dolore o rabbia, non “indignazione”.

La natura è fatta così. E' il regno dell'essere, non del dover essere. E' retta da leggi che col bene e col male, i diritti ed i doveri, la morale NON hanno nulla a che vedere, e gli animali si adeguano a queste leggi in maniera immediata, irriflessa.
I rapporti fra animale ed uomo possono essere caratterizzati da tante cose: violenza, ricerca dell'utile, paura, indifferenza, simpatia, ammirazione, affetto, inimicizia, amicizia, ma NON possono, MAI, basarsi sull'etica, per il semplicissimo motivo che non ci si può rapportare eticamente con chi è, e non può non essere, fuori, non sopra o sotto, fuori, dalla sfera etica.
Per questo è STUPIDO umanizzare la natura, ed è OSCENO paragonare ai maiali gli ebrei condotti al macello. Per questo, parlando di cose assai meno tragiche, è intollerabilmente intollerante (il giro di parole è voluto) considerare “assassino” chi, come il sottoscritto, gusta a volte una bella bistecca, o, assai più spesso, una orata alla griglia.
Nulla è tanto ridicolo quanto umanizzare la natura e gli animali. E nulla quanto questa assurda umanizzazione ci impedisce di ammirare gli animali e la natura.

6 commenti:

  1. Il fatto, che sia la natura ad imporre certe scelte e certi comportamenti, non ci giustifica completamente. Perché la natura può essere ed è crudele ed ostile e, soprattutto, non ha nessun interesse per la nostra felicità, che resta una, se non l'ultima, delle sue preoccupazioni.
    Fatte le debite proporzioni, lo diceva anche nel "Dialogo della Natura e di un Islandese” quel genio immenso di Giacomo Leopardi. Il quale aggiungeva, in altra sede, che l’unica cosa decente che possono fare gli uomini per alleviare la loro infelicità è quella di aiutarsi e di coalizzarsi contro la natura, che è l’unica vera nemica del genere umano.
    Ciò che è naturale non necessariamente, per questo solo motivo, è anche bello e non si può escludere che il mito dello stato di natura possa essere considerato, insieme a quello del buon selvaggio, uno degli ultimi miti, duri a morire, derivatici dall'Illuminismo francese e dalla mente un po' esaltata di Jean Jacques Rousseau.

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  3. Infatti io non mitizzo, nè umanizzo la natura. Concordo pienamente con Kant quando questi afferma che la libertà e la morale, che per lui sono la stessa cosa, cominciano dove finisce la natura. La follia dell'animalismo consiste precisamente in questo: che annulla le differenze nella natura, pretende, follemente, di eguagliare natura umana e natura animale. In tutto questo il trattar bene o ripettare gli animali nonc'entra nulla, dovrebbe essere chiaro.

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    1. Ed infatti sono spesso gli animalisti più estremisti a maltrattare e a non rispettare gli animali (es nutrire il gatto con cibo vegano)

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  4. Questo l'ho compreso meglio vivendo con due gatte. Puoi educare degli animali domestici a rispettare certe regole - es le mie gatte sanno che non devono salire sui divani o sui tavoli. E non lo fanno, in tua presenza- ma ciò non toglie che la loro mente ed il loro cervello, nonchè la loro biologia, sono diversi dai nostri. Non si possono fare paragoni tra un uomo ed un qualsiasi animale, ed in realtà non si possono fare paragoni neppure tra un cane ed un gatto, tra una zebra ed un leone o ancor di più tra una quercia ed un lombrico.


    "Nulla è tanto ridicolo quanto umanizzare la natura e gli animali. E nulla quanto questa assurda umanizzazione ci impedisce di ammirare gli animali e la natura."
    Esattamente!

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    1. Sono concetti semplici in fondo, per chi non vive di ideologia.

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