Pagine

sabato 18 giugno 2016

SEGREGAZIONE, IN NOME DELLA LIBERTA'

I vecchierelli come me lo ricordano, probabilmente. Guai, un tempo, se una ragazza mostrava le gambe o sulla spiaggia indossava un bikini troppo attillato. Era difficile vedere in un film la sequenza di un bacio, la censura vigilava a tutela del “buon costume”. Poi sono venute le minigonne ed i jeans a vita bassa. E, malgrado le proteste, la gran maggioranza delle persone ragionevoli ha capito che esiste anche la libertà di esibire il proprio corpo, e che il sesso è un aspetto fondamentale della vita, non un peccato.
Ma sono arrivati gli islamici, e con loro sta ricomparendo la censura. Il corpo femminile va nascosto, celato, non deve essere mostrato, perbacco. Solo, c'è una piccola novità rispetto al passato. Fra gli occidentali, a teorizzare la censura sessuale sono gli stessi che ieri tuonavano contro i bacchettoni. Per compiacere i musulmani gli esponenti della nostra sgangherata sinistra sono diventati fautori della censura sessuale. Minigonne, jeans troppo attillati o a vita bassa, esibizione di culi e tette? NO MAI! Certe esibizioni “mercificano” il corpo della donna, la schiavizzano! Qualche ingenuo potrebbe obiettare che nessuno obbliga una donna a mostrare culo e tette. Ma sbaglierebbe, spiegano i raffinati intellettuali di sinistra. Gli esseri umani non sono liberi, cinguettano, sono “condizionati” dai media dominati dalle lobby della moda che “impongono” loro certi comportamenti. Gli unici a sfuggire al controllo delle “lobby” sono loro, ovviamente, i neocensori radical chic. Comunque sia, evviva il burka, prezioso strumento di emancipazione femminile!

Un tempo nelle scuole esistevano le classi maschili e quelle femminili. Rigorosa separazione fra i sessi, per evitare che i giovinetti fossero tentati da pensieri “lascivi”. Poi è venuta l'integrazione, e tutti, specie a sinistra, la hanno salutata come un grande evento liberatorio. Ma sono arrivati gli islamici ai quali l'integrazione davvero piace poco. E vorrebbero classi separate per maschi e femmine, e non solo. Vorrebbero anche piscine in cui possono bagnarsi solo le donne, ovviamente vestite di tutto punto. Vorrebbero negozi di parrucchiere riservati alle sole donne, e guai se un uomo, magari anche un postino od un vigile di passaggio, osasse metterci piede! Sarebbe un insulto intollerabile, una offesa infame. Considerazioni simili valgono per le strutture sanitarie: una donna dovrebbe essere visitata solo da medici di sesso femminile, ed un uomo da medici maschi, ovviamente. Insomma, i nostri fratelli chiedono il ripristino di una integrale segregazione sessuale. E trovano a sinistra tanti che li comprendono. La segregazione è buona cosa perché salvaguardia le “particolarità culturali dei sessi” . Ma guarda un po', non ci avevo pensato! Da sciocco illuminista ero convinto che ognuno di noi fosse una persona prima che un maschio o una femmina! Sbagliavo. Classi separate, spiagge, palestre, strutture sanitarie, cinema, teatri, uffici separati. Meglio ancora, le donne potrebbero starsene a casa e non rompere! Se malate, potrebbero tenersi la malattia senza scomodare medici di sesso femminile (del resto, per diventare medico una donna prima o poi un uomo nudo dovrà pur vederlo...). Evviva le “particolarità culturali dei sessi”!

Legge uguali per tutti, diritti universali! Ogni essere umano ha pari dignità, gode di eguali diritti ed è vincolato da uguali doveri senza distinzione alcuna di sesso, razza, nazionalità, religione. Quanta gente è morta per affermare questi valori!
Ma oggi non sono più di moda. I nostri fratelli musulmani non amano i diritti universali. La base del diritto sta nel testo sacro, nel loro testo sacro, e questo dice cose che con l'universalità dei diritti a volte fanno a pugni.
E così chiedono che all'interno delle loro comunità valga la loro legge. E, attenzione, questo anche quando le loro comunità si trovano qui, da noi, dentro città come Parigi o Londra, Milano o Berlino.
I diritti uguali, gli universali diritto dell'uomo valgono per i quartieri occidentali di città come Londra o Parigi, nei quartieri islamici vale la legge islamica. Non è proprio ufficiale, ma di fatto è così. Infibulazione, poligamia, segregazione della donna sono ormai tollerate; per ora non si parla di lapidazione delle adultere, ma... diamo tempo al tempo. Le nostre città assomigliano sempre di più ad aggregati di tribù, divise su tutto, non unite da nulla.
E, naturalmente, gli intellettuali impegnati della sinistra annuiscono felici. Quella dei diritti universali è una finzione illuministica, spiegano. Occorre valutare positivamente le “particolarità” delle varie culture, altrimenti si cade in intollerabili forme di “imperialismo culturale”.
Ancora una volta, che sciocco a non averci mai pensato! Burka, infibulazione, lapidazione e fustigazione delle adultere, pena di morte per apostati e bestemmiatori... tutte preziose “particolarità culturali” da tutelare, in nome della libertà. Però, a pensarci bene, potremmo considerare “particolarità culturali” da tutelare anche i roghi per gli eretici ed i tribunali della santa inquisizione, la tratta degli schiavi, i campi si sterminio nazisti ed i gulag staliniani. Solo degli illuministi astratti ed arroganti possono pretendere l'abolizione di simili, squisite forme di particolarismo culturale!

Il mondo sta davvero cambiando. Tutto ciò che fino a ieri consideravamo oppressivo sta diventando oggi un fattore di liberazione. E, di converso, tutto ciò che fino a ieri sembrava essere liberatorio si rivela come biecamente oppressivo.
L'integralismo islamico sta uccidendo la nostra civiltà, ed i coltissimi intellettuali di sinistra benedicono, con un dolce sorriso stampato sulle labbra.
Però, esiste una giustizia, a questo mondo. Quando tutto sarà finito anche loro saranno chiamati a gustare le delizie delle tanto amate "particolarità culturali e sessuali". In nome di Dio misericordioso!

7 commenti:

  1. Caro Giovanni, hai il dono di mettere per iscritto, in forma chiara ed evidente, quello che vaga oscuramente per la mia mente, e man mano che ti leggo, riconosco i miei pensieri.
    Grazie.

    RispondiElimina
  2. Ecco. Questo è ciò che è sempre stata la sinistra. Andare verso il nuovo a tutti i costi, senza valutare le conseguenze. E se il nuovo fosse prersentato da un ipotetico redivivo Hitler in persona, con baffetti e svastika al braccio? I sinistroidi lo seguirebbero ciecamente.

    Interessante la contraddizione dei sinistroidi in tema omosessualità: 'Legalizzare i matrimoni gay ed assieme il tribunale islamico'. Nonostante gay e shariah fanno a pugni.
    Teorie di gender, perchè non esiste il maschio e la femmina se non nelle nostre teste, ma fate indossare il niqab alle donne!!!'
    Ma scusa, se non sei ne maschi ne femmina, allora il niqab sarebbe la prima cosa a non avere senso.

    In Norvegia un parlamentare musulmano (Guarda caso di SINISTRA) ha detto che lui era contro i gay, e che avrebbe anche chiesto la pena di morte in Norvegia per i gay, ma non lo faceva perchè i tempi non sono maturi. Membro di uno stesso partito che vota in favore dei gay (I Laburisti, mi pare).


    Qualcuno ha detto che i musulmani, quando comincieranno a commettere genocidi, cominceranno proprio dai sinistroidi leccaculo, poi passeranno a noi civili.
    Secondo me i sinistroidi hanno già imparalo la shahada e sono pronti a pronunciarla appena vedranno lo scintillio della scimitarra. Saremo solo noi a morire.
    Speriamo che almeno i cinesi ed i giapponesi non saranno così buonisti, e fregandosene delle conseguenze combatteranno i muslims dando loro una sonora lezione, magari anche portando loro via le terre.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se non ricordo male è stato Tariq Ramadan a dire, a proposito della lapidazione delle adultere, che qui i tempi non sono ancora maturi: diversa persona, diveso ambito, ma identico il progetto di colonizzazione sia fisica che religiosa che culturale in atto, ininterrottamente, da un millennio e mezzo.

      Elimina
    2. Si vede che la loro è ideologia, non sete di potere come invece fu per baffetto, Stalin e altri. Loro non hanno interesse a godere dei frutti delle lero conquiste, perciò continuano imperterriti.

      Elimina
    3. L'idea è che l'islam esiste da sempre e tutta la Terra è per sua natura islamica, solo che gli ebrei prima e i cristiani dopo lo hanno snaturato, e quindi Allah ha mandato l'ultimo profeta, Maometto, per rimettere le cose a posto, e compito dei musulmani è quello di riconquistare all'islam l'intero pianeta. Non a caso i territori islamici si chiamano "dar al islam", casa dell'islam, e quelli non (ancora) islamici "dar al harb", casa della guerra. Con la quale appunto devono essere riportati all'islam.

      Elimina
    4. Interessante che la 'casa della guerra' è quella che di guerre ne ha di meno. Non so se è un refuso ma qualcuno sosteneva che i territori musulmani si chiamano anche 'dar al salam'. Un paradosso.

      Elimina
  3. Sarò perverso, ma, quando un Marocchino violenta un'Italiana e risulta che quest'Italiana era di sinistra, non mi dispiace più di tanto. E' bene che siano le sinistre, loro così aperte, ad aprire anche qualcosa di altro alle ragionevoli esigenze dei figli di Allah. Anzi, siccome i "profughi" musulmani incominciano a pretendere anche il legittimo soddisfacimento delle loro esigenze sessuali, riterrei opportuno aprire delle case di appuntamento direttamente nelle sedi periferiche del PD. Perché no? Sarebbe una buona idea, tanto per cominciare...

    RispondiElimina