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sabato 10 settembre 2016

QUINDICI ANNI FA


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Quindici anni fa l'undici settembre. L'attentato più grande, non il primo in assoluto, ma quello che ha segnato il punto di svolta, che ha rivelato al mondo il pericolo insito nel fondamentalismo islamico.
Da allora non hanno più smesso. All'inizio molti hanno fatto finta di credere che il terrore riguardasse solo l'America. L'America se l'era cercata ha detto, o pensato, qualcuno. Ed ha tirato fuori l'atomica di Hiroshima, o il golpe in Cile, come se ad abbattere le torri gemelle fossero stati i cileni o i giapponesi.
Poi hanno colpito in Europa, sempre più spesso. Londra, Madrid, Parigi, Bruxelles, Nizza. E poi in Turchia, in in Russia, in Canada, in India, addirittura in Cina. Ed in Africa i cristiani sono stati crocifissi, impalati, decapitati, bruciati vivi.
E, non contenti di ammazzare gli occidentali ed i seguaci di altre fedi, gli islamici hanno iniziato ad ammazzarsi fra loro. Sunniti contro sciiti, sette fondamentaliste in lotta per il predominio, tiranni pseudo laici contro sostenitori della teocrazia, in un crescendo senza fine di sangue.

Ma a partire dall'undici settembre 2001 gli occidentali “buoni” hanno improvvisamente scoperto che l'Islam è una “religione di pace”. Nessuno lo diceva
prima, come nessuno dice oggi che il buddismo o il protestantesimo sono religioni di pace. Ma non appena le torri gemelle sono crollate tutti i buoni di questo mondo hanno avuto la prova lampante, definitiva, che l'Islam è la più pacifica delle fedi.

Ed hanno scoperto tante altre cose. L'islamofobia, ad esempio. Islamofobia vuol dire "paura dell'Islam". Sono quindici anni che in giro per il mondo fior di fanatici sparano a casaccio sulla folla, o si fanno esplodere in stadi e metropolitane, o lanciano auto sui passanti a tutta velocità, o sgozzano gente innocente al grido di “Allah Akbar”. A qualcuno chiedono di recitare versetti del Corano, se è un grado di farlo ha salva la vita, in caso contrario la sua gola viene recisa. Forse c'è qualche piccolissima ragione per aver paura di una religione che vanta fra i suoi fedeli mostri di tal fatta, ed un numero enorme di persone che simili mostri li approva, o non li disapprova. Ma no, guai a temere una fede di questo genere! Dobbiamo amarla! L'islamofobia è una malattia, addirittura un crimine, qualcosa da perseguire a colpi di codice penale!

E dopo l'undici settembre abbiamo anche scoperto, nell'evoluto occidente, che la libertà di parola e di pensiero va bene, a meno che non riguardi l'Islam. Qui da noi si può irridere tutto, ma non il profeta, si possono fare film che denunciano qualsiasi cosa, ma non gli usi ed i costumi dei seguaci della religione della pace. Le stesse dissertazioni filosofiche e teologiche diventano pericolose quando si parla di Islam. Ne ha fatto la prova papa Benedetto, quando un suo pacatissimo discorso su temi teologici e filosofici ha scatenato l'inferno nei paesi musulmani. E quasi tutti, in Italia e non solo, hanno rimproverato la "avventatezza" del pontefice.

L'Islam è stato davvero un ciclone che ha travolto tutto. Non solo la vita delle vittime del fondamentalismo, ma il modo di pensare di tante persone "laiche", "aperte" e "progressiste".
Campioni della laicità hanno iniziato a guardare con gran simpatia ad una fede che non riconosce alcuna separazione fra sfera religiosa e sfera politica del viverre civile, e a tacere di fronte ad inezie come la pena di morte per gli apostati, piacevolezza che caratterizza la maggioranza dei paesi islamici. Fior di femministe, in lotta per imporre a tutti l'uso di termini come “sindaca” o “assessora”, hanno perso la parola di fronte alle adultere lapidate. Alcune di loro hanno scoperto che le donne musulmane indossano burka e burchini per “libera scelta” e condannano non chi infila le donne nei sacchi, ma chi le “obbliga” ad indossare la minigonna o i pantaloncini corti.

E, naturalmente, moltissimi hanno scoperto che il fondamentalismo islamico non esiste. Come può esistere, se l'Islam è una “religione di pace”? La colpa è tutta del “Dio denaro”, dei “mercanti di morte”, dei “potenti della terra”, dei “grandi speculatori finanziari”. Finora nessuno ha mai visto un magnate della finanza farsi saltare in aria in una pizzeria, ma, si sa, tutto è possibile!
E fior di valenti giornalisti hanno annunciato al mondo che gli attentati sono opera di astutissimi cospiratori della CIA e del Mossad. E le folle esultanti? Le decine, centinaia di migliaia di persone che in mezzo mondo salutano con urla di gioia i massacri? Come, non lo sapete? Nel mondo ci sono decine, centinaia di migliaia di agenti della CIA e del Mossad pronti a travestirsi da islamici...

Sono quindici anni che gli occidentali “buoni” si fanno seghe mentali per non ammettere qualcosa che invece è chiarissimo a tutti, a tutti coloro che evitano di farsele, le seghe mentali.
Il fondamentalismo fanatico e criminale ha radici profonde nella religione islamica, è quanto meno un suo aspetto fondamentale. E' la faccia più apertamente aggressiva di una religione intollerante, misogina, incapace, finora, di auto riforma. Gli uomini bomba ed i tagliagole uccidono davvero per la fede, anche se noi vorremmo che così non fosse. E non sono pochi fanatici, un pugno di pazzi, un branco di disturbati mentali. Se davvero fosse così non si capirebbe perché sono tanto forti da costituire oggi il principale problema che i grandi del mondo devono cercare di risolvere.
No, non abbiamo a che fare con bande di criminali, o gruppetti di pazzi, qualcosa che è possibile sconfiggere con operazioni mirate di intelligence. Abbiamo a che fare con un
movimento di massa di enormi dimensioni. Un movimento che grazie alle migrazioni penetra ogni giorno di più in casa nostra, mettendo a rischio, dall'interno, i fondamenti stessi su cui riposa il nostro vivere civile. Si possono avere idee diverse su come combattere il fondamentalismo assassino, ma di certo nessuno può seriamente pensare di batterlo permettendogli di diffondersi in casa nostra.
Dovrebbe essere chiaro per chiunque non sia cieco, e sordo, e muto; sia capace di vedere, sentire, parlare. Ma molti occidentali oggi preferiscono non vedere e non sentire, non parlare. E quando parlano dicono, spesso e volentieri, idiozie colossali!

3 commenti:

  1. Forse è il contrario. Non contenti di ammazzarsi tra loro, si sono ricordati di noi infedeli. Perchè da che ricordi, da sempre i muslims si fanno guerra tra loro.

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  2. Si, hanno iniziato ad ammazzarsi tra di loro alla morte del profeta

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