E' stato un referendum su Renzi ed il fiorentino lo ha perso, in maniera nettissima.
I mille giorni di Renzi sono stati caratterizzati da una contraddizione ogni giorno più acuta: quella fra il dire ed il fare, i proclami e la realtà.
Ha parlato di riduzione della pressione fiscale, una sorta di mosca bianca nel panorama della sinistra italiana, occorre ammetterlo. Ma la pressione fiscale la ha lasciata sostanzialmente invariata.
Ha parlato di contenimento del disavanzo, ma ha elargito mance un po' a tutti.
Ha fatto la voce grossa con l'Europa, salvo poi allinearsi a tutti i diktat della UE.
Ha fatto così anche con la riforma istituzionale. Continuo a pensare che fosse giusto superare il bicameralismo perfetto, ma Renzi ha preteso di sostituire ad un senato eletto uno nominato dai consigli regionali: un mostro giuridico. E una gran furbata, se fosse stata approvata la riforma istituzionale avrebbe praticamente regalato il senato al PD; il popolo bue questo lo ha capito, benissimo.
Soprattutto, il governo Renzi ha messo in atto una politica che non ha precedenti in tutta la storia universale. Mai, da nessuna parte, in nessuna epoca, si è vista la marina militare di un paese andare a prendere i clandestini a casa loro per condurli fino alle porte di casa propria. Mai eravamo stati obbligati ad assistere allo spettacolo degradante di navi danesi, svedesi, greche eccetera che raccolgono qua e là un certo numero di clandestini e li portano, TUTTI, in ITALIA. Una cosa umiliante: il bel paese ridotto al ruolo di imbuto d'Europa, un imbuto, tra l'altro, ostruito visto che nessuno ormai vuole più “risorse” a casa sua. Nessuno, tranne l'Italia.
Tutto questo ha pesato, e tanto, nel voto di ieri. Ed ha pesato, tanto, un'altra cosa. Gli italiani sono stufi di governi privi di qualsiasi legittimazione popolare. Non si tratta del fatto che in Italia non è prevista l'elezione diretta del premier. Si tratta della assoluta, totale contraddizione fra chi governa e la volontà dei cittadini così come è stata espressa nel voto. Un tempo i governi erano retti da maggioranze che avevano vinto le elezioni, erano in qualche modo legittimati. Renzi ha governato per mille giorni sostenuto da una maggioranza composta da ex seguaci di Bersani e da transfughi da Forza Italia. Eletti, tra l'altro, grazie ad una legge dichiarata incostituzionale. Qualcosa con nessun precedente, mi pare, nella storia dell'Italia democratica.
E ora? Non ho la sfera di cristallo, non so come andrà a finire. Probabilmente andiamo incontro ad un periodo di fortissima instabilità che potrebbe riservare sorprese molto brutte. Trovo patetico D'Alema che gioisce per la sconfitta del suo nemico: di certo non saranno lui ed gli esponenti della sinistra PD i beneficiari della rotta di Renzi. Il centro destra è profondamente diviso ed in crisi. Riuscirà a rimettersi in forze in tempi brevi? C'è da dubitarne. Il movimento di Grillo potrebbe essere il beneficiario del crollo di Renzi, molto dipenderà dalla nuova legge elettorale che ormai è obbligatorio varare. Renzi era tanto sicuro della vittoria che non si è neppure premunito di fare una legge elettorale valida anche per il senato, una ulteriore prova del suo non profondissimo acume politico.
In ogni caso, è meglio, credo, una fase aperta, che metta di nuovo al centro il corpo elettorale, che l'indefinita prosecuzione della sostanziale sospensione della democrazia che ormai da tempo caratterizza l'Italia.
Di certo non viviamo in tempi facili. Così va il mondo.
Penso che alla fine i nazionalislamocomunisti (i grillini) alla fine avranno beneficio anche senza la caduta di Renzi (in questo caso direi una caduta da pollo).
RispondiEliminaChe poi mi domando come fa gente intelligente (ne conosco, persone da 10 e lode, che non vivono neppure in Italia, bensì sono cresciute in paesi del primo mondo ove l'istruzione è di un altro livello ed in italia hanno trascorso solo l'infanzia) votare per Beppe Grillo. Non solo per le sparate nazislamocomuniste, ma per il suo cambiare idea nell'arco di pochi giorni a seconda di come soffia il vento. Ci vuole poco ad essere più coerenti di grillo.