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venerdì 6 gennaio 2017

L'EQUAZIONE

I “buoni” lo ripetono in continuazione: è falsa l'equazione che vorrebbe equiparare, o comunque collegare, i terroristi ai migranti. Terrorismo e migrazioni sono due fenomeni che è bene mantenere rigorosamente distinti. Si può lottare contro il terrorismo e nel contempo continuare a fare entrare, tutti i giorni, migliaia di clandestini a casa nostra. Lo assicurano il presidente del consiglio ed i ministri degli interni e degli esteri. E se qualcuno non è convinto subito viene definito come merita: xenofobo, islamofobo e, soprattutto, RAZZISTA.
Ma stanno davvero così le cose? Davvero la famosa “equazione” che riguarda terrorismo e migrazioni è tanto sbagliata come dicono? Vediamo un po'.

A prima vista i politicamente corretti sembrano avere qualche buona ragione dalla loro parte. I cattivi ripetono spesso, con cattiveria ovviamente, che “non tutti i musulmani sono terroristi, ma tutti, o quasi, i terroristi sono musulmani”. La verità di questo enunciato è difficilmente contestabile. Si tratta sicuramente di un caso, visto che l'Islam è una religione di pace, ma che tutti o quasi i terroristi siano musulmani è una verità che è possibile verificare facilmente. Basta saper fare due più due.
Le cose però sembrano stare diversamente nel caso dei migranti. Per loro infatti non solo è vero che “non tutti i migranti sono terroristi”, ma è anche vero che “non tutti i terroristi sono migranti”. Esistono quindi moltissimi migranti non terroristi e moltissimi terroristi non migranti. Cosa si vuole di più per respingere la sciagurata “equazione” di chi vorrebbe eguagliare, o almeno connettere, le migrazioni col terrorismo? Gentiloni, Minniti ed Alfano hanno ragione ed i cattivi torto, torto marcio. Come volevasi dimostrare.
Dietro a questo giro di valzer dialettico si cela però un trucco. E' vero che non tutti i migranti sono terroristi, e che non tutti i terroristi sono migranti, ma a quali migranti si fa riferimento in questo secondo enunciato? Se ci si riferisce ai migranti di ultima generazione, a quelli che sono arrivati in Europa nel corso dell'ultimo anno, o che si trovano ancora in qualche centro di accoglienza, o che aspettano ancora di sapere se hanno o non hanno diritto allo status di “profugo”, l'enunciato è vero. Ma se il discorso si allarga la verità dell'enunciato subito vacilla. Non tutti e neppure la maggioranza dei terroristi sono migranti di ultima generazione, ma almeno la maggioranza dei terroristi sono comunque migranti. Non sono migranti di oggi o di un mese fa, hanno raggiunto l'Europa uno, o due, o dieci anni fa e non si sono mai integrati. Malgrado gli tutti sforzi delle anime belle questi signori hanno per anni continuato a considerare corrotta e corruttrice la nostra civiltà; ottima finché si tratta di chiedere accoglienza e sussidi, ma infetta quanto a idee, valori, stili di vita dominanti.
Quasi tutti gli immigrati di fede islamica hanno mantenuto intatto, qui da noi, il loro stile di vita. Non c'è nulla di male in questo, potrebbe replicare un “buono” politicamente corretto. E no, c'è molto di male perché quello stile di vita è in larga misura incompatibile coi valori su cui si basa, qui da noi, la civile convivenza. Alcuni immigrati hanno conservato i loro valori senza per questo diventare terroristi, altri hanno portato alle estreme conseguenze l'ostilità che provano nei confronti della civiltà occidentale. Il resto è cronaca.

Del resto, i terroristi che non sono migranti, né di prima né di seconda o terza generazione, da dove vengono? La risposta è facilissima: vengono dagli stessi paesi da cui arrivano i “migranti”. Non sono “migranti” ma sono tutti comunque islamici. Arrivano in auto o aereo, non sui barconi, ma la sostanza non cambia. Condividono coi “migranti” idee, interessi, valori. Hanno una visione del mondo che è spesso molto simile alla loro.
La gran maggioranza dei migranti sono islamici e la quasi totalità dei terroristi sono islamici. Questo enunciato è o non è VERO? E' o non è vero che una percentuale altissima di “migranti” è costituita da islamici? Ed è o non è vero che la totalità o quasi di chi sparge il terrore ovunque nel mondo aderisce alla fede islamica? Se rispondiamo SI a queste due domande allora la famosa equazione fra migrazioni e terrorismo non si rivela affatto fallace. Le migrazioni sono collegate al terrorismo non perché tutti, o anche solo la maggioranza, di coloro che arrivano sui barconi siano terroristi, ma perché grazie alle migrazioni si crea qui da noi la base sociale in cui i fanatici del terrore possono facilmente pescare nuovi adepti. Se alcuni milioni di esseri umani sono convinti che i valori dell'occidente sono focolai di corruzione morale si può star sicuri che fra loro potranno formarsi alcune migliaia di terroristi. E tanto basta per renderci impossibile la vita.
In fondo anche coloro che sostengono la fallacia della famosa equazione non ne sono davvero convinti. I “migranti” non c'entrano nulla col terrorismo, strillano vari ministri, però raccomandano di “controllare” chi arriva sui barconi. E, stranamente, dopo ogni massacro dove va ad indagare la polizia? Fra i “migranti”, ma guarda caso! Forse l'equazione è sbagliata, ma chi lo afferma si comporta come se fosse giusta. Un caso, un puro caso.
Se ci fosse in giro un po' meno di ipocrisia ed un po' più di onestà intellettuale forse le cose andrebbero un po' meglio.

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