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lunedì 15 maggio 2017

UNA SENTENZA GIUSTA

Nessuno contesta, credo, ad un cinese o ad un giapponese di mangiare con le bacchette, io stesso le uso se ceno in un ristorante cinese o giapponese. E nessuno, credo, cerca di proibire ad un indiano di portare il turbante, o ad un buddista di credere nella reincarnazione.
Ma se una certa religione prevedesse sacrifici umani questo non sarebbe un buon motivo per ammetterli. E il fatto che nell'Islam sia diffusa la pratica della lapidazione delle adultere non è un buon motivo per organizzare a Milano, in piazza Duomo, lo spettacolo di una poveretta uccisa a colpi di pietra.
Se una certa religione considera “sacro” un oggetto che per noi è un'arma che il nostro ordinamento giuridico proibisce nessuno può girare con quell'oggetto, a meno che non sia in possesso di un regolare porto d'armi. Semplice, elementare.
Valori, tradizioni, usi e costumi di civiltà diverse dalla nostra possono essere tollerati, o ammessi, alla imprescindibile condizione che non contrastino con le nostre leggi e coi valori fondamentali su cui si basa, qui da noi, la civile convivenza.
A casa di nostra valgono le nostre norme e vigono i nostri valori. Anzi, sarebbe bene che ALCUNI dei nostri valori fondanti (parità di diritti e di doveri fra i sessi, rispetto della libertà personale, libertà religiosa e di coscienza) valessero anche FUORI da casa nostra. Si tratta di valori UMANI oltre e prima che “occidentali”.
Fa discutere la sacrosanta sentenza della Corte di Cassazione che stabilisce che i migranti che scelgono di vivere in occidente devono accettare i nostri valori fondanti e rispettare le nostre leggi. Una ovvietà in fondo, che NON dovrebbe affatto fare discutere. Ma subito alcuni esponenti del PD si sono affrettati a chiedere che questa sentenza “non venga strumentalizzata dai Salvini di turno”.
Non c'è nulla da strumentalizzare. C'è solo da essere soddisfatti di una sentenza giusta, equilibrata. Alcuni Pierini temomo che una simile sentenza “favorisca Salvini”? Questo vuol dire che sotto sotto considerano “leghista” il principio ovvio per cui a casa nostra vigono le nostre leggi ed i nostri valori.
Ma è PROPRIO QUESTO il guaio.

3 commenti:

  1. Comunque vorrei specificare il 'coltello sacro' non è parte dell'islam ma del sikhismo. E' facile scambiare i sikh per i musulmani perchè si vestono simili (sia gli uomini che le donne) ed i loro templi somigliano alle moschee. Pregano anche nella stessa maniera degli islamici, prostrandosi. Ma hanno precetti religiosi totalmente differenti ed anche il loro rapporto col prossimo è del tutto differente da quello islamico. https://it.wikipedia.org/wiki/Kirpan

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  2. Naturalmente il coltello è uno di quegli oggetti che a noi occidentali (e non solo) turbano, pertanto una di quelle cose incompatibili con la nostra cultura. Pur essendo a conoscenza del fatto che i Sikh, al contrario dei musulmani, mediamente non sono pericolosi.

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