La legge sulla cittadinanza NON è una legge come le altre. E' una legge fondamentale.
Assomiglia alla legge elettorale, ma è se possibile ancora più basilare di questa. La legge elettorale stabilisce quali devono essere le regole del gioco. La legge sulla cittadinanza stabilisce CHI SONO I GIOCATORI, chi ha diritto di giocare. E stabilire chi ha diritto di giocare è decisivo al fine del mantenimento di relazioni civili fra i cittadini. Se molti dei giocatori non accettano i valori fondamentali che stanno alla base di una società, questa inesorabilmente si disgrega. La dialettica politica tende a degenerare in scontro violento, privo di regole. L'anticamera della guerra civile.
Per questi motivi la legge sulla cittadinanza dovrebbe avere il consenso di una maggioranza molto ampia e trasversale. Non dovrebbe in nessun modo apparire come una imposizione e non dovrebbe contrastare con sentimenti diffusi nel paese. Ma tutti, a partire da Renzi e Gentiloni, sanno che la maggioranza degli italiani è contraria allo ius soli, o nutre su questa legge fortissime perplessità.
Il governo Gentiloni si regge su una maggioranza di transfughi, eletta grazie ad una legge dichiarata incostituzionale.
Lo Ius soli non faceva parte del programma di alcuno dei partiti che alle ultime elezioni politiche hanno chiesto la fiducia degli elettori.
Si ha intenzione di imporlo a suon di voti di fiducia.
Soprattutto, il PD vuole disperatamente questa legge per due motivi: pensa di raccattare qualche voto di “nuovi italiani” e di ricomporre il legame con le forze alla sua sinistra.
Insomma, vogliono imporre a tutti lo ius soli per cercare di costruire uno straccio di alleanza con Bersani e Speranza. Semplicemente INDECENTE!
Non dico altro.
Lo Ius soli non faceva parte del programma di alcuno dei partiti che alle ultime elezioni politiche hanno chiesto la fiducia degli elettori.
Si ha intenzione di imporlo a suon di voti di fiducia.
Soprattutto, il PD vuole disperatamente questa legge per due motivi: pensa di raccattare qualche voto di “nuovi italiani” e di ricomporre il legame con le forze alla sua sinistra.
Insomma, vogliono imporre a tutti lo ius soli per cercare di costruire uno straccio di alleanza con Bersani e Speranza. Semplicemente INDECENTE!
Non dico altro.
Ieri su un giornale ho letto le statistiche delle coalizioni, ed il PD è messo malissimo.
RispondiEliminal' altro giorno ho avuto la " fortuna" di vedere Renzi dal vivo. Uno spettacolo grottesco ed umiliante; era dentro i cancelli di una fabbrica, quando poi ha sentito che da fuori gli urlavano " buffone " è uscito di prepotenza per scagliarsi su due poveri cristi di fregati dalle banche , imponendo di spiegare la situazione, adducendo riforme di banche popolari, rottamazioni varie e una bici col cambio shimano in omaggio.
RispondiEliminagrasso, truccatissimo, agitatissimo , privo di sostenitori, circondato da guardie del corpo e giornalisti come un pezzo di pane secco dalle formiche , partiva per la tangente con un panegirico sulle panche popolari mentre i presenti gli ridevano addosso, col sottofondo di insulti e strombazzate. Era agitatissimo e parlando si contorceva come un serpente. Giornalisti, bodyguard e presenti si accalcavano in una ressa da mercato in quattro metri quadri , all' interno di un piazzale da mille.
L' impressione che mi ha dato è quella di un gerarca chiuspo nel bunker , pronto per essere travolto dagli eventi.
Io da buon conservatore invece spero che venga approvato lo ius soli alla soglia delel elezioni, per i seguenti motivi:
1) MDP comunque non si alleerà mai a Renzi e la legge non gli darà comunque nuovi consensi.
2) i nuovi cittadini nell' immediato saranno comunque pochi e non voteranno per lui.
3) in compenso perderà un macello di voti , molti di più di quanti ne guadagnerà.
4) sarà così più semplice formare un governo serio che elimini immediatamente questa legge porcata appena approvata e il PD sarà ridotto al nulla, reso inoffensivo spero per sempre. Danni ne ha già fatti tanti che uno in più francamente non mi disturba particolarmente se può trasformarsi in un ulteriore chiodo sulla bara dei cosiddetti "progressisti".