La testata di Roberto Spada Spada al giornalista che lo stava
intervistando è un atto di violenza incivile. Dal video non sembra, ma
anche se il giornalista fosse stato particolarmente aggressivo la
reazione di Roberto Spada sarebbe comunque ingiustificabile. Ci sono
mezzi per liberarsi di un intervistatore inopportuno senza cadere in
forme di violenza intollerabile.
Sferrare una testata all'improvviso, approfittando del fatto che la persona a cui è diretta ignora le
tue intenzioni e non si mantiene a distanza di sicurezza è una azione
tipica dei teppisti. E tanto basta, direi, per qualificare il gesto
dello Spada.
Ciò detto e ribadito, non posso fare a meno di pensare a quanto spesso i media usino il metodo dei due pesi e delle due misure.
Di fronte a filmati che rappresentano scene di violenza la politica dei
media è, di solito, quella della censura. Ricordo che una volta un
annunciatore parlava al popolo bue della neve che cadeva copiosa in un
paese del centro Italia. “Sono scesi a valle i lupi” diceva. “Ne è stato
filmato uno che azzanna un cavallo. Preferiamo non mostrarvi le
immagini”.
Non possiamo vedere il filmato di un lupo che azzanna un
cavallo... troppo “shoccante” per noi comuni mortali! E non parliamo
poi dei morti ammazzati dai vari terroristi islamici! Su loro cala una
cortina di impenetrabile nebbia.
Ma per l'aggressione al giornalista
le cose sono ben diverse! La violenta testata è stata mostrata
innumerevoli volte, quella potevamo vederla benissimo!
Ed ancora. In
Italia avvengono continuamente moltissimi atti di violenza. Treni e
stazioni spesso si trasformano in terre di nessuno, dove bande di
balordi attaccano la gente per bene con pugni, calci e testate,
addirittura a coltellate o colpi di macete. Ma queste notiziole non
conquistano le prime pagine dei giornali, o l'apertura dei vari TG. A
queste non si dedicano lunghi servizi, interviste, sottili commenti sul
loro senso profondo.
Come sarebbe bello se ogni tanto i media fossero equilibrati, almeno un po', nell'informare!
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