“E` vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”.
Questo articolo NON vieta la costituzione di partiti la cui filosofia politica si richiami, direttamente o indirettamente, al fascismo. Vieta la “riorganizzazione” di un determinato partito, quello che distrusse le istituzioni parlamentari, organizzò la dittatura e condusse il paese alla guerra. Se si interpreta in maniera estensiva tale proibizione nessun partito potrebbe far riferimento a livello culturale ad un Gentile, uno Spengler od un Nietzsche. Un po' eccessivo.
2) Partiti i cui programmi dichiarino di accettare senza riserve il quadro istituzionale democratico e di rispettare i fondamentali diritti civili NON possono, a rigore, essere definiti fascisti, anche se la loro ideologia rimanda in qualche modo a quella fascista..
Non sono sinceri, si potrebbe obiettare. Bene, quando dimostreranno nei fatti di non esserlo, quando attenteranno alle istituzioni democratiche andranno resi inoffensivi, anche con la forza.
3) In ogni caso non spetta al signor Grasso e alla signora Boldrini, agli “antagonisti” e meno che mai ai centri sociali stabilire se un partito può essere messo fuori legge in base all'articolo 12 delle disposizioni transitorie e finali della costituzione.
4) Meno che mai spetta a questi signori il diritto di stabilire CHI è “fascista” e CHI non lo è.
5) Circola la seguente uguaglianza: A - Chi è fascista va messo fuori legge. B - Chi è razzista è fascista. C – Chi non accetta l'immigrazione fuori controllo è razzista. Quindi, per la proprietà transitiva, chi non accetta l'immigrazione fuori controllo va messo fuori legge.
Per qualche "democratico antifascista", metà o più delle forze
politiche italiane sarebbero razziste, quindi fasciste, quindi
andrebbero messe fuori legge. Domenica prossima potremmo scegliere al
massimo fra Renzi e Pietro Grasso, in attesa che anche Renzi diventi
“fascista”. Ad essere davvero fascisti sono coloro che si dilettano con
simili idiozie!
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