E' in corso una formidabile campagna mediatica a favore della cosiddetta “accoglienza”.
Foto orripilanti di corpi che galleggino in mezzo al mare, filmati di barconi che si rovesciano, interviste, servizi, chi più ne ha più ne metta. E ci sono anche i sondaggi taroccati. “Dobbiamo aiutare i migranti?” chiedono al comune cittadino astuti giornalisti. Cosa si può rispondere ad una simile domanda? Che no, non li dobbiamo aiutare? Che dobbiamo lasciare che finiscano in pancia ai pesci? I demagoghi della “bontà” cercano di far apparire quella che è in corso come una controversia fra chi vuole che si soccorra gente che sta per annegare ed altri che vorrebbero vedere in fondo al mare uomini donne e bambini. NO, le cose NON stanno così. La vera domanda da fare non è “dobbiamo aiutare i migranti?” ma: “dobbiamo accogliere a casa nostra una quantità illimitata di migranti?”. Che si debba prestare soccorso a dei naufraghi è cosa scontata, ma le leggi internazionali dicono chiaro e tondo che i naufraghi vanno accompagnati nel porto più vicino al luogo del naufragio. Noi invece li portiamo, tutti, a casa nostra, ad ingrossare il numero già altissimo di profughi, veri o presunti, cui diamo accoglienza. Favoriamo in questo modo le partenze, quindi nuovi naufragi, nuovi morti, che alimentano la propaganda buonista. Un tragico cane che si morde la coda.
La CEI, con indubbia onestà intellettuale, ha messo in chiaro le cose. Dobbiamo accogliere tutti affermano i vescovi. Mille o diecimila, diecimila o centomila, centomila o un milione, un milione o cento milioni, magari un miliardo, tutti devono essere accolti. Avanti c'è posto signori!
L'impareggiabile monsignor Galantino ha rincarato la dose. “Oggi accogliere gli immigrati è una sorta di risarcimento. Un risarcimento per i danni che per anni abbiamo consumato e per i furti che abbiamo commesso” ha affermato l'illustre ecclesiastico. Noi occidentali siamo storicamente colpevoli. Nella nostra storia ci sono imperialismo e schiavismo, ora dobbiamo riparare! Spalanchiamo le porte di casa nostra, auto puniamoci, facciamo penitenza!
Veramente schiavismo ed imperialismo sono nella storia di tutti i popoli, anche se monsignor Galantino finge di non saperlo. L'Islam conquistò terre sconfinate e ridusse in schiavitù una quantità sconfinata di esseri umani. L'impero mongolo si estendeva dall'estremo oriente alle soglie dell'Europa e gli Atzechi, prima di essere distrutti dagli spagnoli, ne hanno, letteralmente, combinato di tutti i colori. Ma per la chiesa attuale, infarcita fino al midollo di ideologia terzomondista, contano solo le colpe dell'occidente, l'unica civiltà che oltre allo schiavismo ha saputo creare la sua critica ed il suo ripudio. Inezie. Monsignor Galantino ci ritene corresponsabili dei peccati dei nostri padri, nonni e bisnonni. Per quelli dobbiamo pagare NOI. Un giorno o l'altro, forse, comincerà a teorizzare che Roma deve accogliere tutti i francesi e tutti gli inglesi, visto che Cesare conquistò a suo tempo la Gallia e la Britannia...
Lasciamo perdere le scemenze, vediamo di parlare di cose serie. Accogliamo tutti, dicono i vescovi, e qualcuno pensa che questa sia vera bontà, autentico spirito umanitario. Sbaglia. Questa non è bontà, non è spirito umanitario.
Se ci sono guerre occorre far cessare le guerre, se c'è miseria occorre promuovere lo sviluppo economico, dove esiste fame si devono sviluppare agricoltura ed allevamento, devono migliorare i trasporti, decollare l'industria del freddo, ridursi la distanza fra luoghi in cui si producono e luoghi in cui si consumano le derrate alimentari. Così ragionano le persone di buon senso.
Non i “buoni” dell'occidente in crisi di identità. Tutto questo a loro non interessa.
Ci sono guerre? Sono in corsi massacri? Noi non dobbiamo intervenire, Dio ce ne liberi! Noi siamo “pacifisti”, non siamo “imperialisti”, non ficchiamo il naso negli affari degli altri, anche se questi “affari degli altri” portano a casa nostra quantità sempre crescenti di “migranti”. In Africa ed in medio oriente continuino pure ad ammazzarsi, noi non dobbiamo muovere un dito! In compenso accogliamo i fuggitivi. E gli altri? Quelli che a fuggire non ci riescono? Cazzi loro! Oh, come siamo buoni!
In Africa c'è tanta miseria? Non dobbiamo investire, far sorgere industrie, costruire strade, ferrovie! Non dobbiamo favorire lo sviluppo di una imprenditoria locale! No, questo sarebbe “imperialistico”, vorrebbe dire cercare di imporre agli africani il “nostro modello di sviluppo”. L'occidentale “buono” detesta lo sviluppo economico: gli toglie gli affamati da soccorrere. Il suo mondo ideale pullula di bambini denutriti cui lui porge, misericordiosamente, una scodella di riso. Toglietegli le bocche da sfamare ed è colto da profonda depressione.
Soprattutto il “buono” ama, adora un mondo pieno di “profughi”, veri o presunti che siano. Dobbiamo accogliere chi fugge dalla fame, senza preoccuparci troppo di chi a fuggire non riesce e la fame continua a sentirla. Dobbiamo accogliere tutti, anche se questo porterà noi al livello di coloro a cuoi diamo accoglienza. Se diventeremo tutti miserabili... tanto meglio! Sarà la fine del bieco consumismo materialistico.
Nessuno è tanto malvagio, disumano, profondamente cattivo quanto l'occidentale “buono” ed “accogliente”.