Detesto il fanatismo,la faziosità e le mode pseudo culturali. Amo la ragionevolezza, il buon senso e la vera profondità di pensiero.
mercoledì 29 marzo 2023
TEOLOGIA
domenica 26 marzo 2023
LA TEMPESTA PERFETTA
Sull’Italia e, probabilmente, sull’intera Europa, si stanno
addensando le nubi di quella che può essere la tempesta perfetta.
Due sono i grandi eventi che, sommati alla guerra di aggressione
russa all’Ucraina, possono letteralmente far collassare tutto.
Il
primo riguarda i flussi migratori. Inutile cercare di minimizzare,
numerose centinaia di migliaia di migranti sono pronti a sbarcare nel
nostro paese. Molti di loro sono diretti in altri paesi d’Europa
che però non hanno alcuna intenzione di accoglierli. L’Italia non
ha nessuna possibilità di reggere un simile impatto. Non la ha dal
punto di vista economico, politico, sociale, culturale. Nessun
sistema economico può reggere l’impatto di centinaia di migliaia
di arrivi di persone in larga misura prive di capacità
professionali, meno che mai può reggerlo un sistema caratterizzato
già ora da livelli molto elevati di disoccupazione. Nessun tessuto
sociale è in grado di assorbire flussi continui di immigrazione
clandestina, composti per di più da persone che vengono da culture
i i cui valori portanti sono molto spesso del tutto incompatibili con
i nostri. Tutte le chiacchiere buoniste, gli strilli, gli slogan non
possono cancellare questa elementare verità.
Il secondo
riguarda le follie pseudo ecologiste della UE.
La direttiva
sulle case “green” è destinata ad accollare a milioni di
proprietari di case costi insostenibili. Tutte le idiozie “gretine”
non possono cancellare il fatto che una quantità enorme di persone
NON è in grado di sostenere i costi folli di ristrutturazione del
proprio immobile connessi con la recente decisione del parlamento
europeo.
L’unica via d’uscita potrebbe essere la concessione
di credito ai proprietari di immobili. Chi ha appena finito di pagare
un mutuo dovrebbe accenderne uno nuovo per far fronte ai deliri
pseudo ambientalisti dei seguaci di Greta Thunberg. Evitiamo pure i
commenti su un simile atto di prepotenza, analizziamolo dal solo
punto di vista economico finanziario. Dal sistema bancario vengono
inquietanti segnali di crisi. Molte banche non sembrano avere i conti
del tutto in ordine e sappiamo tutti cosa può voler dire un simile
fenomeno. Le decisioni europee in tema di case “green” sono
destinate ad aumentare in maniera esponenziale le richiesta di mutuo
e non sempre queste vengono da richiedenti in grado di sostenere
l’onere del debito. Non ci vuole molto a prevederlo: aumenteranno i
crediti incagliati ed inesigibili, quindi la fragilità del sistema
bancario, con possibili conseguenze disastrose. Se lo stato cercherà
di far fronte in proprio alla situazione peggiorerà drasticamente la
situazione dei conti pubblici, con conseguenze egualmente
disastrose.
L’incapacità, in larga misura ideologica,
dell’Europa di fra fronte alla crisi dei migranti e le follie del
radicalismo ecologico stanno preparando una crisi che potrebbe
diventare distruttiva.
Tutto il resto sono chiacchiere, strilli
e slogan.
lunedì 20 marzo 2023
IL SILENZIO DELLA RAGIONE ED IL FRASTUONO DELLA PROPAGANDA
martedì 14 marzo 2023
UN RACCONTINO GREEN
domenica 12 marzo 2023
TANTE MIGRAZIONI...
lunedì 6 marzo 2023
GLI ALTRI MIGRANTI
La sinistra no border, i teorici di un mondo privo di confini e
polizie di frontiera hanno stranamente un atteggiamento negativo nei
confronti di uno specifico caso di migrazione di massa. Quello che ha
dato vita, nel 1948 allo stato di Israele.
Nella storia i
fenomeni di migrazione di massa hanno avuto esiti diversi:
catastrofici in alcuni casi, progressivi in altri, quasi sempre
tuttavia i nuovi venuti hanno commesso atti di violenza e
sopraffazione nei confronti delle popolazioni locali. Da questo punto
di vista la migrazione degli ebrei in medio oriente presenta
particolarità uniche, di cui stranamente i no border di oggi sembra
non si vogliano proprio rendere conto.
Gli i migranti
ebrei raggiungevano una terra che era stata loro ed in cui era da
sempre presente una comunità ebraica, sia pure
minoritaria.
Sbarcavano in un territorio in larga parte
desertico, privo di ricchezze naturali, in cui non esisteva e per un
paio di millenni non era mai esistito alcuno stato, meno che mai uno
stato nazionale.
Non esisteva neppure un movimento nazionalista
che reclamasse la costruzione su quella terra di uno stato
palestinese. La organizzazione per la liberazione della Palestina
nasce nel 1964, ben 16 ani dopo la fondazione dello stato di Israele.
Quando iniziarono le migrazioni di ebrei nessuno pensava alla
costruzione di uno stato palestinese.
I migranti ebrei non
rubarono nulla a nessuno. Nessuno venne espropriato, nessuno cacciato
a forza dalla sua terra, nessuno rinchiuso in “riserve”. I nuovi
venuti ebrei COMPRARONO le terre in cui si insediarono.
Gli
ebrei non cercarono di imporre ai locali la loro cultura. Chiesero ed
offrirono collaborazione, si dissero disposti a mettere a
disposizione dei locali le loro notevolissime conoscenze tecniche e
scientifiche.
I migranti ebrei non cercarono di imporre a
nessuno la loro fede, non chiesero abiure, non imposero conversioni
forzate.
Diedero vita ad uno stato in cui tutte le fondamentali
libertà sono riconosciute e tutelate. Gli arabi israeliani sono
rappresentati in parlamento, votano loro partiti, nessuno attenta
alla loro libertà religiosa. Israele non supera le dimensioni della
Lombardia. Eppure ci sono in esso più di 200 moschee. Quante
sinagoghe ci sono a Gaza? O in Iran? O in Siria?
Israele è
l’unico stato nato in seguito alla decisione di un organismo che
tutela, bene o male, spesso più male che bene, il diritto
internazionale. Un caso unico nella storia.
Infine, cosa di
enorme importanza, la creazione dello stato di Israele ha dato una
patria ed offerto protezione al popolo più perseguitato della
storia, reduce da un genocidio di proporzioni immani che è stato
tuttavia solo l’ultimo di una serie di atti di feroce violenze
perpetrati ai suoi danni.
I no border, quelli che
detestano frontiere e confini, dovrebbero guardare con benevolenza al
processo migratorio che ha dato vita allo stato di Israele,
dovrebbero sottolineare le circostanze abbastanza eccezionali della
sua nascita. Invece no. Israele è nato da una migrazione quindi
(QUINDI!!!) non ha diritto di esistere. La sua sola esistenza
costituisce una prevaricazione nei confronti dei palestinesi. In
realtà nel 1948 nessuno parlava di palestinesi, lo scontro fu fra
Israele e stati arabi. In realtà oggi un palestinese che abbia
simpatie per la cultura occidentale, o che sia omosessuale, o una
donna palestinese godono di molta più libertà in Israele che a
Gaza, ma questi per gli attuali no border sono solo “dettagli”.
Loro sono per i palestinesi, sempre e comunque, non perdonano ad
Israele il delitto di essere nato.
Come mai una cosa tanto
strana? Semplice. Israele è uno stato occidentale, i suoi nemici
sono occidentali che odiano l’occidente. Collocati a sinistra come
a destra sono dei malati di ideologia. Pronti a sostenere oggi
qualsiasi flusso migratorio, incuranti delle conseguenze
catastrofiche che questo può avere, non perdonano le migrazioni di
70, 80 o 100 anni fa, che videro spesso protagonisti gli scampati ai
campi di sterminio nazisti.
L’ideologia è davvero una
malattia, molto grave.
domenica 5 marzo 2023
MORTE DI UN TIRANNO
Settanta anni fa, il 5 marzo 1953 moriva Giuseppe Stalin.
Anche sulla sua morte,
come su tanti episodi della sua vita ci sono ancora parecchie
ombre.
Stalin va a dormire nella sua dacia la sera del 28
febbraio. La mattina non si alza. Poco male, dicono le sue guardie
del corpo ed i burocrati che alloggiano nella sua amplissima e confortevole
abitazione. Capita spesso che il dittatore si alzi decisamente
tardi.
Passa il tempo, qualcuno si preoccupa, ma nessuno intende
assumersi la responsabilità di svegliarlo. Con Stalin non si sa
mai...
Passa altro tempo. Nessuno sa cosa fare. Il capo del
servizio di sicurezza chiama alti dirigenti del partito. Non sanno
cosa suggerire.
Infine si decidono. Alle 22,30 del primo marzo un coraggioso entra nella stanza in cui il padre dei popoli riposa.
Lo trova disteso per terra, sta malissimo.
Scoppia il caos.
Nella dacia arrivano tutti gli altissimi dirigenti del partito. Non
sanno cosa fare. Ogni scelta potrebbe rivelarsi erronea e nella
Russia di Stalin chi commette errori è subito qualificato “traditore
antisovietico”, "spia" e, soprattutto “fascista”.
Si deve
chiamare un medico? E se poi il medico sbaglia la cura? E… quale
medico? I migliori medici di Mosca sono tutti internati in piacevoli
gulag…
Infine, nel pomeriggio del 2 marzo i medici arrivano,
ma possono fare molto poco ormai.
Stalin muore di una morte
orribile, praticamente soffocato. Muore pieno di odio nei confronti
dei suoi tirapiedi: sa bene che non aspettano altro che la sua morte
per iniziare a contendersi il potere. Muore dopo una lenta agonia il 5 marzo. In
tutto il mondo la stampa comunista esce listata a lutto e lo esalta
come il più grande amico dei lavoratori e degli intellettuali.
Lo
storico sovietico Roj Medved, lo si può definire un comunista
riformatore, un “gorbacioviano”, non certo un anticomunista
“viscerale” afferma ne ”lo stalinismo” che le vittime,
dirette ed indirette, di Stalin e della sua tirannia, sono circa 22
MILIONI.
Per esemplificare telegraficamente la natura del regime
staliniano mi permetto di riportare un brano di un mio precedente
post, presente nel “blog di Giovanni”:
“Nel 1954 Kruscev
volle che fosse fatto uno studio sugli “eccessi” dello stalinismo
nel trentennio precedente. Da questo studio, assolutamente ufficiale,
risulta che nei 30 anni oggetto di analisi sono state eseguite in
URSS 642.980 sentenze di morte”.
Non si tratta
ovviamente di tutte le vittime del comunismo staliniano. Non si parla
dei morti, circa 5 milioni, forse 7, dell’holodomor
ucraino, delle vittime della collettivizzaione in altri stati dell'URSS, delle vittime delle deportazioni di intere popolazioni o dei morti di fame, freddo e stenti nei gulag e nelle
piacevoli località di confino. No, quelle 642.980 esecuzioni sono
state precedute da “processi “ e da sentenze. Tutto “regolare”
insomma: in media 21.432 persone all’anno, oltre 57 AL GIORNO, sempre in media. Le medie porò conoscono alti e bassi: sempre Roy Medved ricorda ne “lo stalinismo” che durante le
grandi purghe venivano fucilate, nella sola Mosca, più di 1000
(MILLE) persone AL GIORNO!
Un’orgia di sangue per costruire un
regime che alla fine è miseramente imploso su se stesso.
Il
tragico è che la Russia post comunista continua ad essere governata
da persone che si sono formate politicamente durante il comunismo ed
hanno costruito una società ed una organizzazione politica che ne
conserva alcune importanti caratteristiche.
In molti ripetono,
rivolti all’attuale presidente del consiglio, che occorre fare i
conti col passato. Però, forse i conti col passato devono cominciare a farli quelli che li chiedono ad altri e fanno finta che una delle più
sanguinose tirannidi della storia non sia mai esistita, quando addirittura non la esaltano.
sabato 4 marzo 2023
SENTENZE DI MORTE
Qualcuno sembra dimenticare che se è vero che tutti i democratici sono antifascisti NON è vero il contrario: NON tutti gli antifascisti sono democratici, certe manifestazioni lo confermano ampiamente.
L’imbecillità sposata con l’ignoranza è davvero un’arma di distruzione di massa.
venerdì 3 marzo 2023
LA SCELTA