lunedì 5 settembre 2016

ODIANO LA MEMORIA

Odiano la memoria, il passato. Lo vogliono manipolare a piacere. Sanno, come Orwell sapeva, che chi controlla il passato controlla il presente, per questo vorrebbero che tutti fossimo privi di memoria, poveri ebeti legati all'attimo, incapaci di ricordare ciò che è avvenuto anche solo un paio di giorni fa.

Fino a pochissimo tempo fa dicevano che si potevano accogliere tutti i migranti che bussavano alle nostre porte, ora i vari sapientoni accoglienti affermano senza mezzi termini che l'Europa è allo stremo (L'EUROPA, NON SOLO L'ITALIA).
Dicevano che i migranti sono preziose risorse, indispensabili allo sviluppo ed alla tutela dello stato sociale, oggi cercano tutti di liberarsi di queste “preziose risorse”.
Hanno detto sino alla noia che il terrorismo non aveva nulla a che fare coi migranti. Oggi annunciano ai quattro venti misure di controllo sui migranti in arrivo, per vedere se fra di loro si sia per caso “infiltrato” qualche terrorista.
Hanno cinguettato senza sosta che i migranti erano portatori di positive diversità culturali, oggi ci si divide fra chi vorrebbe vietare il burchini e chi, pur definendolo una schifezza, non lo vorrebbe vietare in nome dei principi liberali.
Quando si è cominciato a parlare di Isis hanno detto che non c'era da preoccuparsi, i “finti islamici” del califfato sono solo poche migliaia di fanatici, hanno sentenziato. Oggi nessuno osa più parlare di un pugno di fanatici, santo Padre a parte.
Dicono ogni dieci minuti che non siamo in guerra ma blindano le città. Ripetono fino alla noia che non dobbiamo avere paura ma piazzano uomini armati di fronte a Chiese e stadi, porti, aeroporti, stazioni ferroviarie, fermate del metro.
E non dicono una parola per giustificare questa contraddizione schizoide fra pensieri e parole, parole ed azioni. Si limitano a dire, oggi, che i migranti sono una risorsa salvo poi, domani, cercare qualcuno a cui affibbiarli. Così, con nonchalance, come se niente fosse.
Per questo odiano la memoria, e nulla li fa tanto incazzare quanto sentire qualcuno che ricorda loro ciò che dicevano fino a ieri. E strillano: “razzista”, “xenofobo”, “sciovinista” a chiunque cerchi di farlo.

Ma odiano la memoria anche per un altro motivo, più profondo.
Odiano la memoria perché la memoria è parte essenziale della identità. Un uomo senza memoria non è un uomo, è solo un corpo, un contenitore biologico. Un popolo senza memoria non è un popolo, una civiltà senza memoria non è una civiltà. E' questo che sta diventando l'Europa: una non civiltà, un contenitore vuoto privo di valori unificanti, senza identità, senza memoria storica. Un assemblaggio informe di usi e costumi, valori, visioni del mondo contrapposte e non unite da nulla. Qualcosa che non ha niente a che vedere col pluralismo liberale, perché quel pluralismo si è sempre basato sulla condivisione di alcuni valori forti. La diversità è elemento essenziale di una società libera, ma non si tratta di una diversità assoluta, è una diversità che si fonda su una solida base di unità, una competizione che parte da una essenziale condivisione.
Si guardi all'Europa di oggi. Che condivisione può mai esistere fra burka ed emancipazione della donna, laicismo e sharia, lotta al terrore ed ammirazione per i tagliagole assassini?
L'Europa è una scatola vuota tenuta insieme non da valori e memoria comune ma dalle norme ultra burocratiche della UE. Una simile Europa non può avere memoria, non deve averla. Ed infatti i burocrati europeisti fanno di tutto per cancellarla e bollano coi soliti epiteti (razzista, sciovinista eccetera) chiunque osi affermare che l'occidente, l'Europa, e, vivaddio, anche l'Italia, hanno una storia di cui essere fieri.
Ma le scatole vuote prima o poi si accartocciano e vengono distrutte. Una civiltà della non forma prima o poi crolla, è inevitabile.

1 commento:

  1. Proprio ieri ho visto questo ignobile slogan sinistroide:
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/14203113_10154049386088155_6946688511849151421_n.jpg?oh=2e4b98ad2716aec03662a0a2ac9205fc&oe=58515B87
    Cittadini benintegrati, se non addirittura nativi del posto, accostati ai clandestini. Rifugiati sfruttati a scopo di propaganda che reggono cartelli su cui manco sanno cosa c'è scritto. Colore della pelle associato a cultura, nonchè immancabile sfruttamendo dei bambini a scopo di propaganda.
    Vedrai che l'Europa crollerà come l'unione sovietica.

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