Il
lupo cattivo Donald Trump sta mettendo in atto quanto promesso in
campagna elettorale e questo stupisce molto tanti politici abituati a
dire una cosa e fare il suo opposto. Tutti oggi strillano contro la
“xenofobia” del presidente USA. Molti musulmani marciano negli
USA e fuori. I nostri TG danno ampio spazio alle loro democratiche
proteste. Peccato non averli visti manifestare il 12 settembre 2001!
Doppio peccato AVERLI visti manifestare in quella data, per
festeggiare gli attentati.
Gli israeliani NON possono entrare nei seguenti stati:
“Algeria, Arabia Saudita, Bangladesh, Brunei, Emirati Arabi Uniti, Gibuti, Iran, Kuwait, Libano, Libia, Malesia (salvo eccezioni), Pakistan, Siria, Somalia, Sudan, Yemen”.
Eppure non risulta che cittadini israeliani si divertano a sparare all'impazzata sulla folla, o che turisti provenienti da Israele si facciano esplodere qua e la per il mondo in pizzerie, treni o discoteche.
Non solo, questi stati NON riconoscono il diritto di Israele ad esistere, neppure gli fanno l'onore di chiamarlo col suo nome. Lo definiscono “entità sionista”. Ma gli ipocriti della UE non contrappongono in questo caso i loro “valori” (sic) alla “xenofobia”. Si danno invece dar fare per condannare Israele un giorno si e l'altro pure.
“No ai sospetti generalizzati” dice la signora Angela Merkel. I colpevoli di terrorismo vanno catturati uno ad uno, processati e , se i loro delitti vengono provati, adeguatamente puniti.
Sante parole! Però... vanno benissimo per il magistrato, non per il politico. Il magistrato deve colpire i singoli, non i gruppi. Ma la politica si interessa, deve interessasi, ai collettivi, non ai singoli. La politica deve rapportarsi a movimenti di massa, partiti, ideologie, religioni.
La domanda da farsi allora è: l'Islam è o non è intollerante? Rifiuta o non rifiuta la separazione fra sfera religiosa e sfera politica? Ammette o non ammette la parità di diritti e doveri fra i sessi? Ammette o non ammette il libero pensiero, la possibilità per un credente islamico di cambiare, se vuole, credo religioso? L'insieme delle idee, dei valori, delle credenze su cui l'Islam si basa favorisce o non favorisce il sorgere ed il diffondersi della pianta velenosa del fondamentalismo terrorista?
Basta porre la domanda per avere la risposta.
E allora, signori saputelli, la politica NON può rapportarsi al fondamentalismo terrorista facendo finta che si tratti di una serie di casi individuali. Ci vuole tanto a capirlo?
E i danni collaterali? Davvero si può pensare che le persone bloccate negli aeroporti siano tutte dei potenziali terroristi?
E' un problema serio, di certo molte di quelle persone sono molto lontane dal terrorismo, a tutti i livelli. Si devono cercare soluzioni per evitare che subiscano disagi ingiustificati ed ingiusti. Una revisione restrittiva dei criteri sui visti può forse essere meglio di una chiusura generalizzata degli ingressi. Però, è bene dirlo chiaro e tondo: qualsiasi politica intenda affrontare a livello collettivo (l'unico serio) il problema del fondamentalismo assassino crea, inevitabilmente, danni collaterali. Anche se non mi piacciono preferisco questi ad altri tipi di danno. Non mi va di vedere gente bloccata in aeroporto, ma mi va ancora meno vivere in città blindate, avere paura di salire su un metrò, dover fare code di un'ora per entrare nella basilica di San Pietro o in qualche altra Chiesa. Se fossi donna non mi andrebbe di non poter girare tranquillamente in certi quartieri o di non poter indossare una minigonna per timore di “incidenti”. Fra la gente che subisce disagi negli aeroporti e le ragazze molestate o stuprate a Colonia mi sento molto più vicino a queste ultime.
Tanti strillano: "ponti, non muri". Non è questa lascelta. Oggi dobbiamo scegliere DOVE avere i muri: se ai confini o dentro casa, davanti a stazioni, porti, aeroporti, chiese, piazze, centri commerciali. Punto.
Gli israeliani NON possono entrare nei seguenti stati:
“Algeria, Arabia Saudita, Bangladesh, Brunei, Emirati Arabi Uniti, Gibuti, Iran, Kuwait, Libano, Libia, Malesia (salvo eccezioni), Pakistan, Siria, Somalia, Sudan, Yemen”.
Eppure non risulta che cittadini israeliani si divertano a sparare all'impazzata sulla folla, o che turisti provenienti da Israele si facciano esplodere qua e la per il mondo in pizzerie, treni o discoteche.
Non solo, questi stati NON riconoscono il diritto di Israele ad esistere, neppure gli fanno l'onore di chiamarlo col suo nome. Lo definiscono “entità sionista”. Ma gli ipocriti della UE non contrappongono in questo caso i loro “valori” (sic) alla “xenofobia”. Si danno invece dar fare per condannare Israele un giorno si e l'altro pure.
“No ai sospetti generalizzati” dice la signora Angela Merkel. I colpevoli di terrorismo vanno catturati uno ad uno, processati e , se i loro delitti vengono provati, adeguatamente puniti.
Sante parole! Però... vanno benissimo per il magistrato, non per il politico. Il magistrato deve colpire i singoli, non i gruppi. Ma la politica si interessa, deve interessasi, ai collettivi, non ai singoli. La politica deve rapportarsi a movimenti di massa, partiti, ideologie, religioni.
La domanda da farsi allora è: l'Islam è o non è intollerante? Rifiuta o non rifiuta la separazione fra sfera religiosa e sfera politica? Ammette o non ammette la parità di diritti e doveri fra i sessi? Ammette o non ammette il libero pensiero, la possibilità per un credente islamico di cambiare, se vuole, credo religioso? L'insieme delle idee, dei valori, delle credenze su cui l'Islam si basa favorisce o non favorisce il sorgere ed il diffondersi della pianta velenosa del fondamentalismo terrorista?
Basta porre la domanda per avere la risposta.
E allora, signori saputelli, la politica NON può rapportarsi al fondamentalismo terrorista facendo finta che si tratti di una serie di casi individuali. Ci vuole tanto a capirlo?
E i danni collaterali? Davvero si può pensare che le persone bloccate negli aeroporti siano tutte dei potenziali terroristi?
E' un problema serio, di certo molte di quelle persone sono molto lontane dal terrorismo, a tutti i livelli. Si devono cercare soluzioni per evitare che subiscano disagi ingiustificati ed ingiusti. Una revisione restrittiva dei criteri sui visti può forse essere meglio di una chiusura generalizzata degli ingressi. Però, è bene dirlo chiaro e tondo: qualsiasi politica intenda affrontare a livello collettivo (l'unico serio) il problema del fondamentalismo assassino crea, inevitabilmente, danni collaterali. Anche se non mi piacciono preferisco questi ad altri tipi di danno. Non mi va di vedere gente bloccata in aeroporto, ma mi va ancora meno vivere in città blindate, avere paura di salire su un metrò, dover fare code di un'ora per entrare nella basilica di San Pietro o in qualche altra Chiesa. Se fossi donna non mi andrebbe di non poter girare tranquillamente in certi quartieri o di non poter indossare una minigonna per timore di “incidenti”. Fra la gente che subisce disagi negli aeroporti e le ragazze molestate o stuprate a Colonia mi sento molto più vicino a queste ultime.
Tanti strillano: "ponti, non muri". Non è questa lascelta. Oggi dobbiamo scegliere DOVE avere i muri: se ai confini o dentro casa, davanti a stazioni, porti, aeroporti, chiese, piazze, centri commerciali. Punto.
Qualcuno
ricorda lo scrittore e poeta Salman Rushde? Era stato condannato a
morte nel 1989 per il
suo libro: “versetti satanici”. Da allora vive con la
costante minaccia che un “nostro fratello” lo uccida. Si, perché
una “fatwa” che condanni a morte un miscredente obbliga ciascun
buon musulmano a metterla in atto, ovunque si trovi. Questo dovrebbe
bastare a far capire che quanti parlano contro le “discriminazioni
basate sulla fede” sono o sciocchi o in malafede. Rifiutano di
prendere in considerazione le caratteristiche delle varie
fedi. Non quelle teologiche, beninteso, quelle a contenuto socio
politico.
Penso che perseguitati come Rushde vadano accolti, sempre. Donne che rischiano fustigazione e lapidazione o rifiutano il velo, più o meno integrale, liberi pensatori, gay che possono venire impiccati, anche musulmani che pretendono di interpretare e non di applicare alla lettera il Corano. Tutti costoro sono profughi VERI che devono essere accolti. Peccato che la grandissima maggioranza dei migranti a cui l'Europa (oggi solo l'Italia in verità) spalanca le porte non appartengano a queste categorie.
In effetti i contestati decreti di Trump fanno eccezioni precisamente per perseguitati di questo tipo. Ma i nostri media faziosi tacciono su questo, non a caso.
PS. Qualcuno dice: e l'Arabia saudita? Trump la ha risparmiata perché ha interessi in quel paese. L'Arabia saudita è alleato degli Usa. Un po' come l'Egitto può essere utile nella lotta al terrorismo, almeno, così si crede. La real politik deve tener conto di tanti fattori, anche se la cosa non ci piace ed è moralmente discutibile (molto discutibile). Quanto agli interessi di Trump... l'Arabia saudita ha sostenuto la candidatura della Clinton ed ha finanziato generosamente la fondazione Clinton. Così, solo per puntualizzare.
Penso che perseguitati come Rushde vadano accolti, sempre. Donne che rischiano fustigazione e lapidazione o rifiutano il velo, più o meno integrale, liberi pensatori, gay che possono venire impiccati, anche musulmani che pretendono di interpretare e non di applicare alla lettera il Corano. Tutti costoro sono profughi VERI che devono essere accolti. Peccato che la grandissima maggioranza dei migranti a cui l'Europa (oggi solo l'Italia in verità) spalanca le porte non appartengano a queste categorie.
In effetti i contestati decreti di Trump fanno eccezioni precisamente per perseguitati di questo tipo. Ma i nostri media faziosi tacciono su questo, non a caso.
PS. Qualcuno dice: e l'Arabia saudita? Trump la ha risparmiata perché ha interessi in quel paese. L'Arabia saudita è alleato degli Usa. Un po' come l'Egitto può essere utile nella lotta al terrorismo, almeno, così si crede. La real politik deve tener conto di tanti fattori, anche se la cosa non ci piace ed è moralmente discutibile (molto discutibile). Quanto agli interessi di Trump... l'Arabia saudita ha sostenuto la candidatura della Clinton ed ha finanziato generosamente la fondazione Clinton. Così, solo per puntualizzare.
Una vera democrazia distingue i paesi amici, che vanno aiutati e protetti, da quelli non amici!
RispondiEliminaPer l'Arabia Saudita sarebbe divertente ricordare che alla Mecca hanno accesso SOLO i musulmani, mentre a Medina solo l'aeroporto è aperto a tutti, per il resto è una città solo per musulmani come la Mecca.
RispondiEliminaIl fatto che i muslims usano il termine 'entità sionista' li accomuna molto con i nazicomunisti (soliti anche loro ad usare tal termine)
In ultimo, per quanto riguarda i muslims, ieri ho avuto un ulteriore prova circa la loro mentalità, quando ho letto su un sito d'arte, l'ennesimo messaggio, stavolta di una sedicenne della Malesia, che esaltava la 'giustezza' della shariah concludendo con 'odio chi insulta l'islam'