Nel periodo delle grandi
purghe staliniane tutti i partiti comunisti europei (e non solo)
vennero radicalmente epurati. Molti dei loro leader, che avevano
trovato asilo a Mosca, finirono in Siberia, a godersi un salutare
frescolino, dai 30 ai 50 gradi sotto zero; oppure di fronte al
plotone di esecuzione. Molti scomparvero senza lasciar traccia. Anche
coloro che non risiedevano in URSS vennero spesso raggiunti dalla
longa manus del "padre dei popoli". Durante la guerra civile spagnola i
sospettati di trotzkismo vennero fatti fuori a centinaia. Lo stesso
avvenne nel corso della resistenza intaliana ed europea. Un caso
emblematico è quello di Pietro Tresso ficilato dai partigiani
comunisti stalinisti.
Il partito comunista italiano, afferma Paolo Spriano nella sua monumentale “storia del partito comunista italiano” fu relativamente risparmiato dalle purghe. Come mai? Uno dei motivi, ricorda lo Spriano, fu che molti militanti comunisti si trovavano al sicuro nelle carceri fasciste. Si, proprio così. Il fatto di essere nelle carceri fasciste ha salvato la vita a molti dirigenti comunisti italiani, forse allo stesso Gramsci che al momento della rottura fra Stalin e Trotzkji aveva assunto un atteggiamento oscillante. E Stalin non amava le oscillazioni. Pretendeva una subordinazione totale, e ricordava benissimo quali posizioni avevano assunto i vari leader del movimento comunista internazionale.
Prendendo spunto dalle idiozie dette e fatte da qualche cretino nostalgico qualcuno cerca oggi di costruire a tavolino una “emergenza fascismo”. Qualcosa che, almeno ad oggi, assolutamente non esiste, e serve solo per distrarre la gente dai problemi reali che ci assillano.
Bene, questo qualcuno si vada a leggere la storia, please. Si legga almeno gli storici comunisti come Paolo Spriano, che qualcuno ha definito lo storico ufficiale del PCI. Una fonte insospettabile. Si accorgerà che fra le innumerevoli vittime del comunismo reale figurano una gran quantità di comunisti, addirittura di comunisti stalinisti, compresi quelli italiani. Ed allora, se ha, questo qualcuno, un minimo di onestà intellettuale, si chiederà se ha senso strillare per un braccio teso e tacere di fronte ai patetici cortei che hanno ricordato i cento anni dell'ottobre rosso. Con tanto di foto di baffone Stalin bene in vista.
Il fatto è che certi figuri hanno tutto , meno che onestà intellettuale.
Il partito comunista italiano, afferma Paolo Spriano nella sua monumentale “storia del partito comunista italiano” fu relativamente risparmiato dalle purghe. Come mai? Uno dei motivi, ricorda lo Spriano, fu che molti militanti comunisti si trovavano al sicuro nelle carceri fasciste. Si, proprio così. Il fatto di essere nelle carceri fasciste ha salvato la vita a molti dirigenti comunisti italiani, forse allo stesso Gramsci che al momento della rottura fra Stalin e Trotzkji aveva assunto un atteggiamento oscillante. E Stalin non amava le oscillazioni. Pretendeva una subordinazione totale, e ricordava benissimo quali posizioni avevano assunto i vari leader del movimento comunista internazionale.
Prendendo spunto dalle idiozie dette e fatte da qualche cretino nostalgico qualcuno cerca oggi di costruire a tavolino una “emergenza fascismo”. Qualcosa che, almeno ad oggi, assolutamente non esiste, e serve solo per distrarre la gente dai problemi reali che ci assillano.
Bene, questo qualcuno si vada a leggere la storia, please. Si legga almeno gli storici comunisti come Paolo Spriano, che qualcuno ha definito lo storico ufficiale del PCI. Una fonte insospettabile. Si accorgerà che fra le innumerevoli vittime del comunismo reale figurano una gran quantità di comunisti, addirittura di comunisti stalinisti, compresi quelli italiani. Ed allora, se ha, questo qualcuno, un minimo di onestà intellettuale, si chiederà se ha senso strillare per un braccio teso e tacere di fronte ai patetici cortei che hanno ricordato i cento anni dell'ottobre rosso. Con tanto di foto di baffone Stalin bene in vista.
Il fatto è che certi figuri hanno tutto , meno che onestà intellettuale.
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