Cosa succederebbe a Parigi
o a Bruxelles, a Londra o a Berlino e, perché no, a Roma se i
governi francese e belga, inglese, tedesco ed italiano riconoscessero
la realtà, cioè che Gerusalemme è la capitale di Israele? Cosa
farebbero i “nuovi” francesi, belgi, inglesi, tedeschi ed
italiani in questo caso? E' esagerato immaginare che in tutte le
capitali europee ci sarebbero disordini? E che il rischio attentati
aumenterebbe a dismisura? Basta porsi l domanda per avere la
risposta.
La politica degli stati europei è fortemente condizionata dalla presenza di minoranze che non si riconoscono nei valori che in Europa regolano la civile convivenza. Né questo condizionamento si limita ad Israele o alla politica estera. Ed è destinato a crescere man mano che le minoranze diventano più numerose e forti.
Molti cittadini europei sono perplessi di fronte alla scelta americana non perché antisemiti o filo islamici. Hanno semplicemente paura delle reazioni che questa può provocare. Anni di acquiescenza hanno contribuito a diffondere l'idea che se hai a che fare con un prepotente la cosa migliore sia assecondarlo. Se no quello si incazza e chissà cosa succede. E la politica delle porte aperte ad una immigrazione incontrollata ha reso tragicamente comprensibili queste paure.
Se i prepotenti li hai dentro casa a volte sei disposta a molto pur di preservare il quieto vivere. E' una sorta di riflesso condizionato, comprensibile, ma tragicamente sbagliato.
Perché i cedimenti non risolvono nulla, anzi, aggravano tutto. Oggi si cede su una cosa, domani si cederà su un'altra, più importante. Alla fine si dovranno abbandonare i nostri valori fondamentali.
In questi giorni convulsi con chi si ritrova alleata la confusa Europa occidentale? A chi chiedono aiuto e mediazione i vari Macron e Merkel? Alla Turchia di Erdogan. Si proprio a lui. Quello che riempie le galere di oppositori politici, quello che pochi mesi fa definì “nazisti” paesi come la Olanda e la Germania, che minaccia di farci invadere da una massa enorme di “profughi” ed invita le donne musulmane residenti in vari paesi europei a far più figli, per sottomettere gli “infedeli”. Nel momento stesso in cui si allontana dallo storico alleato americano l'Europa occidentale si avvicina al dittatore turco.
E tutto questo non significa forse un ripudio dei nostri valori findamentali?
La politica degli stati europei è fortemente condizionata dalla presenza di minoranze che non si riconoscono nei valori che in Europa regolano la civile convivenza. Né questo condizionamento si limita ad Israele o alla politica estera. Ed è destinato a crescere man mano che le minoranze diventano più numerose e forti.
Molti cittadini europei sono perplessi di fronte alla scelta americana non perché antisemiti o filo islamici. Hanno semplicemente paura delle reazioni che questa può provocare. Anni di acquiescenza hanno contribuito a diffondere l'idea che se hai a che fare con un prepotente la cosa migliore sia assecondarlo. Se no quello si incazza e chissà cosa succede. E la politica delle porte aperte ad una immigrazione incontrollata ha reso tragicamente comprensibili queste paure.
Se i prepotenti li hai dentro casa a volte sei disposta a molto pur di preservare il quieto vivere. E' una sorta di riflesso condizionato, comprensibile, ma tragicamente sbagliato.
Perché i cedimenti non risolvono nulla, anzi, aggravano tutto. Oggi si cede su una cosa, domani si cederà su un'altra, più importante. Alla fine si dovranno abbandonare i nostri valori fondamentali.
In questi giorni convulsi con chi si ritrova alleata la confusa Europa occidentale? A chi chiedono aiuto e mediazione i vari Macron e Merkel? Alla Turchia di Erdogan. Si proprio a lui. Quello che riempie le galere di oppositori politici, quello che pochi mesi fa definì “nazisti” paesi come la Olanda e la Germania, che minaccia di farci invadere da una massa enorme di “profughi” ed invita le donne musulmane residenti in vari paesi europei a far più figli, per sottomettere gli “infedeli”. Nel momento stesso in cui si allontana dallo storico alleato americano l'Europa occidentale si avvicina al dittatore turco.
E tutto questo non significa forse un ripudio dei nostri valori findamentali?
è cosi evidente che non è neppure necessario commentare... :(
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