Quando il popolo (si può ancora usare questa
parola?) va a votare elegge i propri rappresentanti e chiede che
siano LORO, i deputati e senatori liberamente scelti, a fare
le leggi che riguardano ed obbligano tutti.
Un tempo le cose
stavano così. Si votava e chi veniva eletto faceva le leggi, buone o
cattive ce fossero.
Ora le cose stanno cambiando, sempre di
più.
Su una serie di argomenti che riguardano direttamente la
vita di milioni di esseri umani non decidono più i parlamenti, le
donne e gli uomini eletti dal popolo. Decidono grandi organizzazioni
internazionali, guidate da persone che nessuno ha mai votato, oppure
gli stati stipulano trattati e convenzioni che incidono in profondità
sulla vita delle persone, al di fuori di qualsiasi controllo parlamentare degno di questo nome.
Dal clima ai migranti, dalla salute
alla tutela del territorio è tutto un fiorire di accordi, trattati,
convenzioni che interferiscono in maniera sempre più invasiva nella
politica dei vari paesi, togliendo fette sempre maggiori di potere ai
parlamenti liberamente eletti.
Io voto per eleggere i deputati e i
senatori italiani, ma a decidere, ad esempio, sul clima, quindi sullo
sviluppo economico del mio paese, non sono le persone che ho
votato. Ci sono anche quelle, ma con loro quelle votate da americani
e neozelandesi, giapponesi e brasiliani, iraniani e nigeriani. E
questo nel migliore, e più teorico, dei casi. Molto spesso firmano
accordi di enorme importanza persone che non sono mai passate al
vaglia di alcuna consultazione popolare, e a firmare sono spesso, insieme a chi governa il mio paese, i
rappresentanti di dittature oscene, teocrazie oscurantiste,
totalitarismi.
Certo, gli accordi internazionali sono spesso
inevitabili e a volte molto utili. Ma una cosa è stipulare accordi
militari o commerciali che impegnano gli stati nelle loro relazioni
internazionali e limitano di conseguenza, la loro sovranità. Cosa
ben diversa è stipulare accordi inerenti scelte che riguardano la
politica interna dei vari paesi e cedere di
conseguenza quote consistenti di sovranità. Cedere è
ben diverso da limitare. Si limita la propria sovranità
quando ci si impegna a non fare certe cose, si cede
sovranità quando si da ad altri il potere di fare cose che
spetterebbero a noi.
Come membro della Nato l'Italia ad esempio
non poteva vendere armi all'URSS, in questo la sua sovranità era
limitata. Come membro della UE l'Italia è obbligata a
scrivere in un certo modo le sue leggi di bilancio. Questa non è
limitazione ma cessione di sovranità. Se l'Italia firmasse il famoso
global compact, e se questo fosse vincolante, l'Italia sarebbe
costretta a coordinare ad esempio con la Francia le sue politiche
migratorie. Il potere decisionale del parlamento italiano sarebbe
notevolmente ridotto.
L'estensione abnorme di trattati e
convenzioni sui più diversi temi, unita allo strapotere di un numero
sempre maggiore di organizzazioni internazionali, costituisce oggi la
minaccia più forte per le istituzioni democratiche e liberali. Non a
caso coloro che esaltano queste organizzazioni e
convenzioni tollerano sempre meno la libera espressione della volontà
popolare.
Il problema è che la maggioranza delle persone sono contrarie alla democrazia e favorevoli a sta roba.
RispondiEliminaDa chi è stata calcolata questa maggioranza?
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