Facciamo un esperimento mentale. Elezioni politiche del 18 aprile
1948. La DC si presenta al corpo elettorale come “diga contro il
comunismo” e vince alla grande. Nettamente sconfitto il fronte popolare
di PCI e PSI.
Dopo le elezioni si riunisce la direzione
democristiana e... sorpresa, decide di fare un accordo col PCI. Nasce un
governo DC - PCI con l'appoggio esterno del PSI che lascia da soli
all'opposizione repubblicani, liberali, socialdemocratici ed altri.
Sarebbe stata “conforme ai principi della democrazia parlamentare” una
simile soluzione? Il capo dello stato la avrebbe avallata? Basta fare la
domanda per avere la risposta.
L'Italia è una repubblica
parlamentare, il popolo non elegge il capo del governo. Questo nasce
dalle trattative fra le forze politiche sotto la regia del capo dello
stato. Ma la complessa procedura che porta alla formazione dei governi
si basa tutta sul presupposto che le maggioranze che verranno a formarsi
non devono essere in contraddizione con la volontà popolare, così come
questa si è manifestata nelle elezioni politiche.
Se così non fosse
le elezioni potrebbero, molto semplicemente, essere abolite e non si vedrebbe
perché l'articolo uno della costituzione stabilisca solennemente che a
sovranità appartiene al popolo.
Si tratta di ovvietà, me ne rendo
conto, ma val la pensa di ripeterle perché qualcuno la pensa ben
diversamente. Per qualcuno democrazia parlamentare vuol dire che si
possono formare in parlamento maggioranze che fanno a pugni coi
risultati elettorali. In effetti la lettera della costituzione lo
permette (e questo è un suo grave difetto che andrebbe corretto), ma, si
può dire altrettato del suo spirito? Non credo.
Per certi personaggi non ci sarebbe stato nulla di strano se il 19 aprile 1948 si fosse formato un bel governo DC PCI!
E questo dice tutto,mi pare.
Diciamolo chiaro e tondo: per certi personaggi la democrazia è un inutile ciarpame.
La signora Boschi che dice che non si deve votare perché se si vota vince Salvini.
Il signor Gino Strada che afferma che gli italiani sono in maggioranza dei coglioni da spazzare via.
Il signor Bersani che si dichiara pronto a fare la legge sullo ius soli anche se l'80% degli italiani è contrario.
Tutti questi personaggi disprezzano la democrazia fondata sul suffragio
universale. Disprezzano il popolo e le persone comuni. Contrappongono a
queste le elites coltissime di cui LORO sarebbero gli esponenti (e qui
se non ci fosse da piangere ci sarebbe davvero da sghignazzare: Bersani
esponente degli intellettuali...)
Se fossero coerenti e coraggiosi
questi personaggi farebbero la proposta di ABOLIRE ELEZIONI E
DEMOCRAZIA. Ma non sono né coerenti né coraggiosi.
Stiano attenti
però, perché la abolizione della democrazia NON elimina la lotta
politica, la trasferisce ad altri livelli. Livelli terribili, tragici,
che ogni persona di buon senso dovrebbe cercare di evitare come la
peste. E che hanno un nome: GUERRA CIVILE.
Il partito di chi oggi
disprezza la democrazia, il popolo, il suffragio universale, la
democrazia è il PARTITO DELLA GUERRA CIVILE. Ne siano o meno consapevoli
i suoi esponenti.
Non sto dicendo che questa sia probabile, meno
che mai che sia auspicabile. Sto dicendo che contrapporre, per meri
problemi di POLTRONE, il parlamento agli elettori, il governo al popolo
formalmente sovrano è una pratica che accresce e drammatizza tutte le
tensioni e può portare il paese sull'orlo del baratro.
Fermare questi pazzoidi è un dovere civico!
Del tutto d'accordo.
RispondiEliminaSecondo me il governo giallorosso non parte. Zingaretti non ci guadagna niente ed è alla regione per altri 4 anni, oltretutto in parlamento ci sono solo renziani e secondo me preferirebbe liberarsene. Di Maio dovrebbe calare le braghe e cedere la leadership del partito ai fichiani. Berlusconi vuole vincere alle urne per farsi nominare presidente della repubblica. Salvini è sicuro di vincere. Secondo me il M5s si spacca al momento del voto.
RispondiEliminaNon si capisce niente, stanno per giungere all'accordo, poi litigano...
RispondiEliminaLa Bonino non si fida di loro...
Berlusconi presidente della repubblica sarebbe una cattiva scelta. Acciacchi, ricoveri in ospedale, la parlata sempre più biascicata (non che non sia più lucido, però si sente che sta invecchiando). Potrebbe morire (di vecchiaia) durante il mandato, o ritirarsi a metà strada come ha fatto Napolitano. Meglio uno che magari ha anche 80 anni, ma in buona salute.