Lo ripetono sempre quando si
riferiscono ai paesi compresi nel famoso “muslim ban” di Trump.
Per i commentatori dei vari TG si tratta di “paesi a maggioranza
musulmana”.
Potenza delle parole! Qualcuno ti parla di “paesi a maggioranza musulmana” e tu subito pensi a paesi in cui una “maggioranza musulmana” convive pacificamente con minoranze di ebrei, cattolici o buddisti, il tutto senza discriminazioni, persecuzioni o limitazioni dei diritti fondamentali delle persone.
E' proprio questa la situazione di paesi come la Siria, l'Iraq e la Libia, vero?
I famosi “paesi a maggioranza musulmana” sono teocrazie in cui i non musulmani sono soggetti a persecuzioni o comunque a limitazioni fortissime della loro libertà religiosa, basti pensare che in tutti questi paesi l'apostasia è considerata un reato gravissimo, da punire anche con la morte.
E sono in maggioranza paesi in preda a sanguinosissime guerre civili, tormentati da un terrorismo diffuso e criminale.
Ma loro, i signori “giornalisti” degli italici media, ripetono in coro: “paesi a maggioranza musulmana”, senza sgarrare, neppure una volta.
E non viene mica naturale una simile espressione!
Una persona normale, parlando di Italia, Francia e Spagna direbbe “paesi a maggioranza cattolica” oppure “paesi a cultura prevalentemente occidentale”? Non credo. Una persona normale istintivamente parlerebbe di “paesi cattolici” o “paesi occidentali”. E una persona normale, parlando di paesi come la Libia o la Siria parla di “paesi musulmani”, e basta.
Ma loro no. Loro parlano, TUTTI, SEMPRE, di “paesi a maggioranza musulmana”. Proprio non riesco a credere che lo facciano “istintivamente”. Usano quella innaturale circonlocuzione perché sui media deve essere usato il linguaggio politicamente corretto. Sempre, senza eccezioni.
Dicono “paesi a maggioranza musulmana” per lo stesso motivo per cui dall'oggi al domani hanno cominciato ad usare termini come “sindaca” o “ministra”, o “femminicidio”.
Il pensiero unico deve esprimersi in un certo linguaggio: la neolingua politicamente corretta.
La lingua delle "sindache" e delle "assessore", dei "verticalmente svantaggiati", dei "normodotati" e dei “nativi americani”. E dei “paesi a maggioranza musulmana”.
Potenza delle parole! Qualcuno ti parla di “paesi a maggioranza musulmana” e tu subito pensi a paesi in cui una “maggioranza musulmana” convive pacificamente con minoranze di ebrei, cattolici o buddisti, il tutto senza discriminazioni, persecuzioni o limitazioni dei diritti fondamentali delle persone.
E' proprio questa la situazione di paesi come la Siria, l'Iraq e la Libia, vero?
I famosi “paesi a maggioranza musulmana” sono teocrazie in cui i non musulmani sono soggetti a persecuzioni o comunque a limitazioni fortissime della loro libertà religiosa, basti pensare che in tutti questi paesi l'apostasia è considerata un reato gravissimo, da punire anche con la morte.
E sono in maggioranza paesi in preda a sanguinosissime guerre civili, tormentati da un terrorismo diffuso e criminale.
Ma loro, i signori “giornalisti” degli italici media, ripetono in coro: “paesi a maggioranza musulmana”, senza sgarrare, neppure una volta.
E non viene mica naturale una simile espressione!
Una persona normale, parlando di Italia, Francia e Spagna direbbe “paesi a maggioranza cattolica” oppure “paesi a cultura prevalentemente occidentale”? Non credo. Una persona normale istintivamente parlerebbe di “paesi cattolici” o “paesi occidentali”. E una persona normale, parlando di paesi come la Libia o la Siria parla di “paesi musulmani”, e basta.
Ma loro no. Loro parlano, TUTTI, SEMPRE, di “paesi a maggioranza musulmana”. Proprio non riesco a credere che lo facciano “istintivamente”. Usano quella innaturale circonlocuzione perché sui media deve essere usato il linguaggio politicamente corretto. Sempre, senza eccezioni.
Dicono “paesi a maggioranza musulmana” per lo stesso motivo per cui dall'oggi al domani hanno cominciato ad usare termini come “sindaca” o “ministra”, o “femminicidio”.
Il pensiero unico deve esprimersi in un certo linguaggio: la neolingua politicamente corretta.
La lingua delle "sindache" e delle "assessore", dei "verticalmente svantaggiati", dei "normodotati" e dei “nativi americani”. E dei “paesi a maggioranza musulmana”.
Tecnicamente sono paesi a maggioranza musulmana, poichè queste minoranze, in piccole percentuali esistono. Tuttavia non mi viene da legare 'maggioranza musulmana' con 'convivenza pacifica', perchè questo termine non impica che il paese deve essere pacifico.
RispondiEliminaIn genere io li chiamo 'paesi islamici' poichè oltre ad essere, appunto, a maggioranza islamica, sono governati dalla shariah in un modo o nell'altro.
Ma poi cosa c'è di offensivo nel dire 'l'Arabia saudita è un paese islamico/musulmano?'. Da quand'è che la parola musulmano è un insulto?
Tecnicamente tutti i Paesi del mondo sono a maggioranza di qualcosa, probabilmente anche il Vaticano, ma dato che per nessun Paese al mondo la cosa è mai stata presentata in questi termini, usare l'espressione per i Paesi islamici è tecnicamente scorretto.
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