“Lo ius soli non è una legge sull'immigrazione” ha detto il ministro Minniti, “è una legge sulla integrazione”.
Certo, come no? Lo ius soli è una legge sulla integrazione perché
concedendo cittadinanze facili si integrano i nuovi venuti, è tanto
semplice... solo degli xenofobi razzisti possono non capirlo.
Però... però con lo stesso modo di ragionare (si fa per dire) potremmo
stabilire che una legge sul “18 politico” incrementa il numero delle
lauree, quindi la cultura.
Ed eliminando il reato di clandestinità, o definendo “richiedenti asilo” i clandestini, si eliminano i clandestini.
E non tacendo sulla nazionalità di tante persone che commettono reati
gravissimi si elimina il degrado derivante dalla immigrazione fuori
controllo.
Se non puoi cambiare le cose cambia le parole. Stabilisci
che un immigrato è “italiano” e avrai risolto i problemi della
immigrazione. Decidi che se ha frequentato un corso scolastico è
“integrato” e avrai una diffusione enorme della integrazione. Se poi
quell'integrato sgozza qualcuno gridando “Allah akbar” i commentatori
dei vari TG diranno: “questo crimine non ha nulla a che vedere con
l'immigrazione e l'Islam. Infatti (INFATTI) è stato commesso da una
persona perfettamente integrata nel nostro sistema di valori”. Tizio è
"integrato" perché ha frequentato un corso scolastico. Il corso
scolastico integra perché Tizio è integrato. Ragionano così, loro...
Fra un po' qualcuno stabilirà che il terrorismo non esiste, dopo di che
sarà facilissimo fare apparire tutti i crimini di terrorismo come
derivanti da “depressione”, o da “cupidigia borghese”.
Quando il mondo si rovescia la logica impazzisce.
Come la scivile Svezia (ho messo la S davanti a civile apposta, non è un refuso)
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