domenica 16 febbraio 2025

QUOTE A SANREMO!

 

Non seguo da moltissimo tempo Sanremo, ma mi è quasi impossibile sottrarmi al mare di discorsi e di polemiche che sempre lo accompagnano.
Quest’anno a Sanremo ha vinto un cantante di sesso maschile e sempre maschi sono il secondo e terzo classificato, apprendo. E, apprendo sempre, per alcune femministe radicali questo è bastato per trasformare il festival in una manifestazione “maschilista e patriarcale”. La cosa farebbe solo ridere se non fosse che la moda demenziale delle “quote” si è ormai diffusa come un cancro con numerose metastasi in occidente. Chi deve guidare un aereo, progettare un ponte, eseguire un intervento chirurgico a cuore aperto, vincere a Sanremo? Elementare Watson: occorrono le quote. Un pilota d’aereo di sesso maschile deve alternarsi con uno di sesso femminile e questo vale per l’ingegnere, il chirurgo, il cantante tutti e tutte insomma. E vale anche per altre caratteristiche degli esseri umani (azz… sono un bieco maschilista: uso un termine sessista, maschilista, omofobo come “umani”, scusatemi vi prego…), dicevo: ciò che vale per il sesso (pardon, “genere”) vale anche per altre caratteristiche degli esseri umani (scusatemi): il colore della pelle, la cultura, la religione eccetera. Così un chirurgo bianco dovrà ogni mese cedere il posto a uno nero, un pilota cattolico dovrà essere sostituito da uno musulmano, un ingegnere latino dovrà prendere il posto di uno britannico. E la professionalità? Il saper operare, guidare aerei, progettare ponti, cantare? Sciocchezzuole, cosette inutili, da poco! La cosa più importante sono le quote perbacco!
Tutto bene, tutto OK, però… però le quote vanno applicate ovunque se no non vale. Nelle carceri ad esempio: gli ospiti delle carceri sono in larga maggioranza maschi e questo non è “inclusivo. Quindi, in nome delle quote mettiamo in carcere un bel po’ di donne!” E se queste non hanno commesso alcun crimine? Chi se ne frega! L’importante è rispettare le quote se no non si è “inclusivi”, vero?
O no?

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