giovedì 30 aprile 2020

RISCHIO ZERO?

Forse val la pena di ripetere, a proposito del dibattito sulle “riaperture” una verità banale, ma che tanti dimenticano o fingono di dimenticare.
NON esiste il rischio zero.
Fino a che l'epidemia continuerà ci saranno, purtroppo, delle vittime, è inevitabile. Invocare la sicurezza “assoluta” e subordinare a questa il ripristino di una situazione NON “normale”, questa è molto lontana, ma un po' meno anormale della attuale, è completamente, radicalmente errato.
Il ministro Francesco Boccia sembra il più determinato su questa linea. Fino a che non si avrà un quasi azzeramento dei contagi si deve proseguire nella chiusura, o quanto meno, rallentare il più possibile le riaperture. Non a caso questo signore ha chiesto poco tempo fa alla scienza “certezze inconfutabili”. Non sa, poverino, che le “certezze inconfutabili” le possono dare la fede e la magia, non la scienza.

Subordinare la riapertura del paese, ovviamente con tutte le possibili precauzioni, all'azzeramento o quasi di contagi e decessi è un po' come pretendere di bloccare il traffico automobilistico fino a che non scompariranno gli incidenti stradali, o di spegnere il riscaldamento fino a che non sarà ridotto a zero l'inquinamento atmosferico.
Misure non solo socialmente devastanti, ma profondamente autocontraddittorie.
Se io decidessi di non uscire mai di casa per evitare di essere investito da un'auto non correrei, è vero, il rischio di essere investito, ma aumenterebbero esponenzialmente le mie probabilità di ammalarmi, anche gravemente. Allo stesso modo, un blocco della circolazione automobilistica azzererebbe i morti per incidenti stradali, ma rallenterebbe scambi, traffici, relazioni culturali fra gli esseri umani e questo avrebbe enormi ripercussioni anche sui livelli globali di mortalità.
Il rischio zero è quindi un mito. Noi non optiamo MAI per il rischio zero. Decidiamo di volta in volta di assumerci la porzione di rischio che riteniamo accettabile in vista di determinati vantaggi. Quando decido di fare una escursione in montagna so che aumento di uno zero virgola le mia probabilità di morte, ma ritengo che sia meglio correre un tale rischio piuttosto che rinunciare a qualcosa che rende più bello il mio vivere. La vita in fondo è un insieme di rischi. Non rischia nulla solo chi è morto, o non è mai nato.

La posizione di chi subordina la riapertura, ovviamente con tutte le possibili precauzioni, all'azzeramento dei rischi di contagio è un estremismo fanatico e velleitario. Parlare di difesa della salute come di un valore assoluto da contrapporre alla “logica del profitto” che starebbe dietro alle domande di riapertura è una colossale idiozia.
Un paese chiuso muore. Non solo economicamente. Anche tralasciando qualsiasi considerazione sulla qualità della vita, economia allo sbando vuol dire povertà, violenti contrasti sociali, addirittura fame. Vuol dire anche crollo delle entrate fiscali e crisi verticale di qualsiasi sistema sanitario. E questo vuol dire anche incremento della mortalità.
Solo delle persone diversamente intelligenti e malate di ideologia possono non capirlo.

lunedì 27 aprile 2020

I CONGIUNTI ED IL TOTALITARISMO STRISCIANTE





Ieri sera il leader maximo ha sentenziato: “si potranno andare a visitare i congiunti”.
Subito, in tutti, sorge l'angoscioso dilemma: CHI sono i congiunti?
Il vocabolario italiano della lingua Treccani così definisce la parola “congiunto”:

participio passato di congiungere.
Chi è legato ad altri da un vincolo di parentela.
Affine, consanguineo, familiare, parente.

Lasciamo perdere i participi. E' “congiunto” il parente, quindi il grande Conte ci permette di visitare i parenti.
Nuova angosciosa domanda: e i fidanzati e le fidanzate?
Possibile che Tizio possa visitare un cognato ma non Tizia, sua amata fidanzata?
Nuove angosciose ricerche, nuovi studi di ermeneutica per interpretare il pensiero autentico di Winston Conte.
Interviene il ministro (la ministra per i politicamente corretti) De Micheli che twitta:
“i congiunti sono anche i fidanzati, e si possono incontrare ovviamente mantenendo le distanze...”.

Tutto risolto? NO. Chi lo dice che i fidanzati siano congiunti? Legalmente questo non è vero. La figura del “fidanzato” non ha valore legale. L'articolo 80 del codice civile definisce il così detto fidanzamento come un “ mero fatto sociale e non produttivo di alcun effetto giuridico diretto”.
Siamo di nuovo in alto mare. I fidanzati sono congiunti o no? Tra l'altro chi fa più ormai, in Italia ed in occidente, cerimonie ufficiali di fidanzamento? Su, siamo seri.
Qualcuno avanza l'ipotesi che i fidanzati, per essere considerati congiunti, devono avere un rapporto stabile. Ma, QUALE rapporto è stabile? Due che si vedono da solo un mese ma sono innamorati cotti hanno un rapporto poco stabile? Altri due che si vedono da anni solo per farsi una scopatina ogni tanto lo hanno più stabile? Misteri.
E gli amanti? Di certo loro non sono congiunti, come la mettiamo?
E gli omosessuali? Il loro è un rapporto fra “congiunti" o no? Attento signor Conte che rischia qualche accusa di “sessismo”!
Scherzi a parte, i casi sono due: o andare a trovare persone che conosciamo può provocare migliaia di morti, ed allora la cosa va vietata, congiunti o non congiunti. O non ha simili tragiche conseguenze ed allora distinguere fra congiunti e non congiunti è semplicemente ridicolo.
SOLO IO posso decidere chi mi va di vedere. Solo io posso stabilire se, PER ME, è più importante vedere un cognato o un caro amico.
Dietro alle direttive di Conte si nasconde, malamente, una mostruosa mentalità autoritaria: è lo stato a stabilire chi è importante PER TE. E' il presidente del consiglio che decide chi
tu hai diritto di incontrare e chi no, quali fra i sentimenti che tu provi nei confronti di altre persone sono degni di essere soddisfatti e quali no. Qui l'emergenza sanitaria non c'entra, c'entra una possibile emergenza totalitaria.
Non mi stupirei se dopo la commissione contro l'odio e la task force conte le fake news il grande Conte mettesse su una task force che controlli i nostri sentimenti, magari anche le nostre passioni e pulsioni.
Fuor di ironia e di sarcasmo: non se ne può più di questa incredibile personaggio!!!!

sabato 18 aprile 2020

VECCHI RECLUSI?


In relazione alla fantomatica “fase due” si parla della possibilità di una autorizzazione ad uscire scaglionata per fasce di età. Detto chiaramente: i più giovani potranno uscire, i cosiddetti anziani, guai a chiamarli vecchi, NO.
Val la pena, a questo proposito di dire chiaramente alcune cose.
Io NON ho il diritto di infettare nessuno. Quindi, se si dimostra che i vecchi, in quanto tali, sono infettivi è giusto tenerli tappati in casa. Ma ad infettare NON sono i vecchi, sono i malati vecchi e giovani. Quindi, se un vecchio NON è malato non si vede perché non possa uscire come tutti gli altri.
I vecchi, se si ammalano, hanno molte più probabilità di lasciarci le penne, si potrebbe rispondere. E' vero, i vecchi sono più a rischio, ma non è lo stato a dover stabilire la quantità di rischio che ogni cittadino è disposto ad assumersi. Lo stato non è nostro padre, non è neppure il nostro medico. Sono io ad avere il diritto di stabilire che importanza dare alla MIA salute, quali sono i rischi che intendo affrontare, PER ME.
Il signor Winston Conte e i ragazzotti che lo sostengono hanno evidentemente una visione diversa. Lo stato sarebbe il nostro amoroso papà e, come tutti i buoni amorosi papà, avrebbe il diritto di obbligarci a badare alla nostra salute. In quest'ottica lo stato dovrebbe proibire di uscir di casa non solo ai vecchi, ma anche, ad esempio, ai giovani di salute cagionevole, o ai diabetici, o a chi soffre di alta pressione. Avrebbe anche diritto, il nostro stato - papà di obbligarci ad indossare certi vestiti o non consumare certi cibi, o di proibirci le escursioni in montagna o le nuotate ad una certa distanza dalla riva, perché si tratta di cose “rischiose” su cui solo lui, lo stato padre - padrone, ha il diritto di decidere, PER TUTTI.
Qualcuno potrebbe ancora obiettare che questo in fondo già avviene, ad esempio quando lo stato proibisce le droghe. Ma tutti capiscono che una cosa è proibire, PER TUTTI, alcune sostanze gravemente ed universalmente dannose, il cui consumo impedisce l'ordinato svolgimento della vita sociale. Cosa completamente diversa è lo stato che autorizza o proibisce determinate attività o il consumo di sostanze che non sono universalmente e gravemente dannose, ma possono esserlo per alcuni, se assunte in determinate quantità, e che comunque non arrecano danno alla convivenza sociale. Proibire l'eroina, far propaganda contro il fumo, obbligare tutti a mettere il maglioncino di lana sono cose completamente diverse. Le può confondere colo chi ha una visione autoritaria e/o paternalistica dello stato.
Comunque, al di là di ogni disquisizione filosofica, è fin troppo chiaro che una eventuale misura di reclusione per i vecchi lede il principio delle eguaglianza dei cittadini, è INCOSTITUZIONALE. Come lo sono, probabilmente, molte misure prese dal governicchio di Winston Conte.
Sarebbe bene che i partiti di opposizione prendessero in seria considerazione l'ipotesi di sollevare eccezione di incostituzionalità nei confronti di molti provvedimenti presi da questo omuncolo che si sente l'uomo del destino.
Basta chiacchiere!!!


lunedì 13 aprile 2020

INTOLLERABILE


Stanno riprendendo gli sbarchi.
Con le navi ONG temporaneamente ferme (ma scalpitanti dalla voglia di ripartire) sembra che i trafficanti di carne umana stiano ricorrendo ad un vecchio trucco. Una nave porta i migranti fino in prossimità delle coste italiche. Poi vengono caricati in piccole imbarcazioni che si avviano verso terra. Ed è evidente che non si possono bloccare in mare piccole barche.
Per fermare un simile, sporco, traffico basterebbe usare i droni, quelli che qualcuno vorrebbe utilizzare per scoprire chi fa una corsetta o porta a spasso il cane ad oltre 200 metri dalla propria abitazione. Un drone individua la nave che fa il giochetto, questa viene avvicinata e costretta a far marcia indietro. Ma figuriamoci se i “buoni” che ci governano farebbero mai una cosa simile! I porti italiani sono formalmente chiusi, ma già c'è chi li vorrebbe riaprire e già la protezione civile è allertata per offrire soccorso a chi vuole entrare clandestinamente in Italia.
Si, la protezione civile! Quella che è tragicamente a corto di risorse, che non riesce a gestire la crisi, dovrebbe accollarsi l'onere di accogliere i migranti!
Siamo oppressi dalla pandemia, abbiamo raggiunto i 20.000 (VENTIMILA) morti, probabilmente sono MOLTI DI PIU', siamo tragicamente carenti di mascherine, posti letti, attrezzature sanitarie ma dobbiamo stornare preziose risorse per sostenere l'immigrazione clandestina!
Siamo tutti reclusi in casa nostra, i viaggi sono la cosa più vietata del mondo, ma si può entrare clandestinamente in Italia! E questo nello stesso momento in cui pare che l'Africa sia colpita dalla pandemia ed aprire le porte alla immigrazione da questo continente non fa che moltiplicare a dismisura i rischi!
E' folle tutto questo? SI, ovviamente.
Ma non è altro che la tragica applicazione di uno dei dogmi della sinistra italiana: NO alla chiusura delle frontiere esterne e SI alla imposizione di sempre più pesanti frontiere interne.
E' stata una politica di questo genere che ha favorito il diffondersi della pandemia in Italia. Riproporla oggi sarebbe criminale oltre che folle.
Non può essere tollerato!

lunedì 6 aprile 2020

BAZOOKA ECONOMICO?

Il governo mette sul piatto 750 miliardi. Manovra poderosa. Immensa potenza di fuoco. Bazooka economico. Dopo essersi paragonato a Churchill ora è probabile che Conte si paragoni al generale Patton che con fiero cipiglio guida le imprese italiane alla riscossa.
Ma si tratta, di nuovo, di un gioco di prestigio. Vediamo un po'.
I 750 miliardi si compogono di 400 stanziati ieri e di 350 stanziati il 16 Marzo col decreto “cura Italia”.
In realtà quei 35o miliardi semplicemente NON ESISTONO. Il "cura Italia" ha stanziato non 350 ma 25 miliardi. Come ha fatto Patton – Conte ad arrivare a 350? Semplice, si è affidato all'effetto moltiplicatore ed ha applicato a 25 il moltiplicatore, del tutto irrealistico, di 14.
Io presto 10 euro a Tizio che compra con quei 10 merci da Caio che, sempre con quei 10, paga servizi a Sempronio. Ammettiamo pure che tutto questo avvenga, ha senso dire che io ho prestato a Tizio non 10 ma 30 euro? No, ovviamente. Conte cerca di trasformare il risultato finale (PRESUNTO) di una immissione di liquidità nell'ammontare di questa immissione. Ritengo che 25 attivino 350 quindi dico che ho inserito nel sistema liquidità per 350. Un giochetto di prestigio da scadente avanspettacolo.
E veniamo ai 400 miliardi di ieri.
Si tratta NON di liquidità fresca immessa nel sistema ma di CREDITI DI FIRMA che lo stato concede alle banche a garanzia di eventuali prestiti che queste potrebbero concedere alle imprese.
Poniamo che Tizio mi chieda un prestito di 10. Io posso prestargli 10 oppure dirgli: “chiedi il prestito ad una banca ed io firmerò una fideiussione a garanzia”. Si equivalgono le due risposte? NO, ovviamente. Non esiste infatti certezza alcuna che la garanzia indurrà la banca ad aprire i cordoni della borsa, tanto più se chi la concede ha meritata fama di essere un pessimo pagatore (tale è lo stato). Inoltre, a che condizioni la banca aprirà il credito? A che tasso, con quali scadenze?
Ed ancora, poniamo che lo stato paghi la fideiussione perché l'impresa non è stata in grado di restituire il prestito alla banca. L'impresa resta in questo modo indebitata nei confronti dello stato? E' un particolare della massima importanza...
Ed ancora. Con quali fondi lo stato garantirà le banche? Con quelli che l'imprenditore, e tutti noi, paghiamo in tasse. Lo stato garantisce usando fondi che i contribuenti danno allo stato... una partita di giro. Chissà, potrebbe anche essere utile perché l'importante, nell'immediato, è far circolare un po' di liquido, ma, di nuovo, spacciarla per “grande bazooka economico” è un giochetto di prestigio, peggio, uno squallido gioco delle tre carte.
I vari TG sparano propaganda a pieno ritmo su questo “bazooka”. Parlano di 750 miliardi come se fossero noccioline. Ma non si illudano i novelli Goebbels. Quando ci sono di mezzo i soldi, a Genova si dice le “palanche”, i nodi vengono rapidamente al pettine!