martedì 31 luglio 2018

COME TI COSTRUISCO UNA "EMERGENZA"

Aggredire,insultare, lanciare uova o altri oggetti contro passanti sono tutti atti teppistici da condannare senza se e senza ma, a maggior ragione se dietro ci sono motivazioni razziali. Il problema non è la condanna, assolutamente doverosa, di simili gesti, il problema è stabilire se questi dimostrino o meno che esiste nel nostro paese una emergenza razzismo. Personalmente sono convinto che tale emergenza non esista oggi in Italia, per fortuna. E che questa presunta “emergenza” sia una costruzione dei media di regime, che nel costruire emergenze sono autentici maestri.

Come si costruisce una emergenza, riguardi questa il razzismo, il fascismo, l'omofobia, l'ambiente o mille altri argomenti?

I passaggi sono più o meno i seguenti.

1) Dare enorme rilevanza mediatica a fatti che di solito non superano i confini della cronaca locale.
Tirare uova a innocenti passanti è uno spregevole atto di teppismo, ma, tutto sommato, non molto più grave degli insulti o addirittura dei pugni sferrati ad un dipendente di Trenitalia “reo” di voler verificare il documento di viaggio di un migrante. Gesti simili, ne accadono tutti i giorni, passano invece completamente sotto silenzio su tutti i media. Atti ancora più gravi, ad esempio i famosi stupri di Colonia di alcuni anni fa, sono stati censurati per settimane. Solo la protesta della rete li ha fatti emergere.

2) Mischiare sapientemente verità e menzogna.
Lanciare un uovo ad una atleta italiana di colore è una aggressione teppistica intollerabile. Ma non può essere definita, come ha fatto Renzi, un “pestaggio selvaggio”. Aggiungi alla verità, l'aggressione, la menzogna, il “pestaggio” ed avrai un cocktail perfetto.

3) Depurare la notizia da tutto ciò che non quadra con la tesi della “emergenza”.
Pare che i teppisti che hanno lanciato un uovo alla atleta italiana di colore si siano esibiti in passato in simili gesti contro italiani non di colore. Questo particolare, che quadra poco con la tesi della “emergenza razzismo”, è stato abilmente censurato dai media di regime.

4) Accostare e mettere sullo stesso piano fatti profondamente diversi.
Il lancio di un uovo contro una atleta italiana di colore. Una eventuale rissa con relativo pestaggio di cui è vittima, insieme ad alcuni italiani, anche un migrante. L'inseguimento, conclusosi tragicamente, di un nord africano sorpreso a rubare. Si tratta di eventi completamente diversi fra loro, solo nel primo caso è lecito parlare di possibile movente razziale. Ma i media di regime li equiparano tutti, raggruppandoli sotto la categoria del “razzismo”.

Combinate i quattro punti di cui sopra ed avrete una perfetta “emergenza”, fresca, croccante e profumata. Da consumare in giornata. Si, in giornata. Perché dopo poco tempo la fresca e croccante “emergenza” va a male. Inizia a puzzare, come tutte le palle della “libera informazione”.

Che palle dover parlare di queste tristezze! Stavo tanto bene in montagna!

lunedì 9 luglio 2018

SILLOGISMI POLITICAMENTE CORRETTI

Una legge fondamentale della coerenza logica afferma che dal vero non si può mai, in nessun caso, dedurre il falso. Un ragionamento è logicamente corretto quando è strutturato in maniera tale che, se le premesse sono vere, non si può mai dedurre da queste una conclusione falsa.
Se è vero che tutti gli uomini sono mortali e che Socrate è un uomo allora Socrate è necessariamente mortale.

Esistono tuttavia sillogismi che partono da premesse vere ed arrivano a conclusioni vere, ma che intuitivamente non appaiono corretti.
Ad esempio, esaminiamo il sillogismo S: “tutti gli uomini sono mortali, Socrate è un uomo quindi Socrate è ateniese”.
In S sia le premesse che la conclusione sono vere, eppure il sillogismo non appare corretto.
Dal fatto che tutti gli uomini sono mortali e che Socrate è un uomo NON discende necessariamente che Socrate è ateniese. Infatti è possibile immaginare un mondo in cui tutti gli uomini siano mortali e Socrate sia un uomo, ma spartano. E questo conferma, appunto, la regola generale da cui eravamo partiti. Se dalle premesse vere è possibile che segua una conclusione falsa il ragionamento non è corretto. La deduzione è corretta quando dalle premesse vere non possano MAI, in nessun caso, in nessun mondo possibile, seguire conclusioni false.
E' abbastanza evidente che la scorrettezza del sillogismo S deriva dalla mancanza di relazione necessaria fra le due premesse e la conclusione. Non esiste relazione fra la mortalità di tutti gli uomini, l'essere uomo di Socrate ed il suo essere ateniese. Date le premesse Socrate può benissimo essere spartano o persiano, ovviamente.

Esaminiamo adesso un sillogismo “politico” che chiamiamo per comodità S1.
S1
: “Tutti i governi regolano l'immigrazione, Salvini è ministro di un governo, quindi Salvini regola l'immigrazione”. Il sillogismo è corretto e la deduzione coerente.
Ma gli esponenti super ideologizzati della sinistra radical chic modificano
S1 in questo modo:
S2
: “Tutti i governi regolano l'immigrazione, Salvini è ministro di un governo, quindi Salvini è razzista”.
Salvini può anche essere razzista, ma la conclusione in questo caso
non discende coerentemente dalle premesse. In S2 si potrebbe sostituire “razzista” con “milanese” o “australiano” o “altro un metro e novanta” o “aristotelico” e le cose non cambierebbero. Si tratta sempre di conclusioni slegate dalle premesse e che quindi possono essere vere o false, malgrado la verità delle premesse. Chi “ragiona” in questo modo viola la validità di una fondamentale legge logica.

E' quello che avviene in questi caldi giorni di luglio, fra una nuotata ed una partita del mondiale russo. Persone incapaci di pensare strillano frasi fatte, slogan, emettono dalla bocca parole prive di senso che assomigliano sempre più a suoni inarticolati.
Continuate pure così. Per vostra sventura la gente non è poi così tanto scema!