domenica 3 luglio 2016

ARISTOTELE E I "BUONI"





Come si sa per Aristotele si definisce un ente individuandone il genere prossimo e la differenza specifica. “L'uomo è un animale razionale”. In questa definizione il termine “animale” indica il genere prossimo, quello “razionale” la differenza specifica. Se ci limitassimo a dire che “l'uomo è un animale” avremmo una definizione inadeguata, non in grado di farci individuare correttamente l'ente “uomo”. In effetti l'uomo è anche animale, ma se ci limitiamo a definirlo tale non siamo in grado di distinguere un uomo da uno squalo bianco o da un toporagno. Si elimini la differenza specifica e si perde la possibilità di capire cosa sia un certo ente, e di distinguerlo da altri. Il mondo diventa come la notte in cui tutte le vacche sono nere.

Gli occidentali dolci, pieni di evangelica bontà fanno proprio questo quando, dopo ogni strage, quindi più o meno un paio di volte alla settimana, cercano di giustificare l'Islam che loro amano tanto: eliminano la differenza specifica.
“Cosa c'entra con l'Islam la aristotelica differenza specifica?” potrebbe chiedermi infastidito uno di loro, se, cosa assai dubbia, conoscesse Aristotele. E' presto detto.
C'è chi, riferendosi ad islamiche piacevolezze come la lapidazione e la fustigazione delle adultere o le impiccagioni dei gay afferma più o meno: “questo è maschilismo ed omofobia, non islamismo”. La lapidazione delle adultere non avrebbe nulla a che vedere con l'Islam, sarebbe semplicemente una manifestazione di “maschilismo” come ce ne sono tantissime nel mondo, considerazioni analoghe valgono per i gay gettati giù dalle torri. Si tratta di “omofobia” e l'omofobia è tanto diffusa... Il discorso ovviamente si può allargare. I nostri fratelli sgozzano chi non ricorda i versetti del Corano? Si tratta di “fanatismo religioso” ed il fanatismo, si sa, riguarda, o ha riguardato, più o meno tutte le religioni.

Chi “ragiona” (si fa per dire) in questo modo elimina, appunto, la differenza specifica. Cancella ciò che è caratteristico di una certa religione, o ideologia, o civiltà per diluirlo nel gran calderone delle somiglianze generiche; la notte, appunto, in cui tutte le vacche sono nere.
E' vero che dietro alla lapidazione delle adultere sta anche il maschilismo, ma se ci si riferisce solo a questo non si capisce perché mai una adultera americana può divorziare e risposarsi mentre una iraniana viene uccisa a colpi di pietra. Il maschilismo dell'Islam ha sue particolarità che lo rendono unico, non assimilabile ad altre forme di maschilismo diffuse nel pianeta. E' estremistico, capillarmente diffuso nella società, onnicomprensivo, violento e, soprattutto, legalmente riconosciuto e tutelato. Questa è la differenza specifica che impedisce di definire semplicemente “maschilista" un islamico che assiste compiaciuto alla lapidazione di una sventurata. Considerazioni analoghe possono essere fatte per l'omofobia o il fanatismo religioso.
Anche in occidente c'è chi detesta gli omosessuali, ma in occidente un gay che subisce una aggressione può accusare il suo assalitore, nei paesi islamici sono questi a poter accusare di omosessualità la loro vittima. Ed è questa, non loro, a rischiare la pena di morte.
Ed è vero che un certo fanatismo può riguardare tutte le religioni, ma il fanatismo cattolico è tutto sommato un fenomeno residuale, quello islamico è socialmente diffuso, violentemente aggressivo, incoraggiato dalle autorità e da un testo sacro che nessuno può permettersi di "interpretare".

Se si elimina la differenza specifica non si distingue più un uomo da uno squalo bianco. Gli occidentali “dialoganti” eliminano la differenza specifica e non distinguono più un ragazzotto che dice “rotto in culo” ad un compagno di scuola, rischiando in questo modo pesanti sanzioni, ed un militante dell'ISIS che getta un presunto omosessuale giù da una torre. Tutto è uguale, tutto è assimilato a generiche caratteristiche dell'animale uomo. Tutti siamo colpevoli, quindi nessuno è colpevole, quindi tutti possiamo dialogare, costruire ponti, volerci tanto bene.
E loro possono continuare sgozzare esseri umani.

9 commenti:

  1. Mi permetto un consiglio per Giovanni. Sai quanto ti stimo, ma quello che dici è troppo tecnico per il lettore medio, anche se concordo. O per caso ti accontenti di 5 lettori? Con affetto.

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    1. Forse hai ragione caro Ezio. Posso solo assicurati che cerco sempre di essere il più chiaro possibile. :-)

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    2. No, mi dispiace signor Ezio, ma anche questa volta Giovanni è stato di una chiarezza... illuminante! E di lettori credo ne abbia tanti.

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    3. No, mi dispiace signor Ezio, ma anche questa volta Giovanni è stato di una chiarezza... illuminante! E di lettori credo ne abbia tanti.

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    4. Lo so che ne ha tanti, ci mancherebbe. ma non è questo il punto...

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  2. A me no non sembra troppo tecnico. Anzi, direi che proprio le esemplificazioni che fa rendono il discorso alla portata di tutti.

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  3. Dovrebbero chiedersi: Perchè in TUTTI i paesi islamici, vi sono, se non la lapidazione, forti restrizioni nei confronti delle donne e dei gay? E perchè questo problema non esiste in alcun altro paese (persino il più scassato dei paesi del terzo mondo a maggioranza non musulmana, magari pur avendo qualche rito macabro come il rito d'iniziazione a base di frustate uguale per entrambi i sessi, è avanti anni luce rispetto ad Arabia Saudita and Co...).

    E parlando di maschilismo, anche il Giappone è maschilista, tanto per dirne uno. Eppure nessuna adultera giapponese viene lapidata. Anzi, i muslims in Giappone non hanno vita facile. Avevo letto la storia (vera) di due arabi giunti in Giappone, lei niqabbata. Un poliziotto giapponese ha chiesto alla donna di togliere in niqab per assicurarsi di chi facevano entrare, e il marito si è avvicinato ed ha detto 'se provi a parlare ancora a mia moglie, ti taglio la gola come solo un vero musulmano sa fare!'.

    Imbarcati su un altro aereo e rispediti a casa.

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  4. Lo comprendo io (credo!), quindi può comprenderlo chiunque si sia lasciato alle spalle le caverne.

    Una sola osservazione: evidenzierei anche "legalmente riconosciuto e tutelato".

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    1. Giusta osservazione. Grazie! Ho provveduto ad evidenziare. :-)

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