lunedì 11 settembre 2017

LE TEORIE DEL COMPLOTTO IN QINQUE PUNTI

Ieri era il sedicesimo anniversario della strage dell'undici settembre ed in rete si sono fatte sentire (c'era da dubitarne?) le voci dei complottisti per i quali l'Islam ed Al Qaeda in quel massacro non c'entrano per nulla, mentre c'entrano, eccome, la Cia ed il Mossad.
Dall'attacco alle torri gemelle allo sbarco sulla luna, dai vaccini al crollo del comunismo, per i paranoici del complotto dietro ad ogni evento importante c'è l'oscura regia di forze misteriose e potenti che tutto controllano e tutto determinano.
Ovviamente nella storia esistono i complotti. Ciò che distingue i paranoici del complotto dalle persone normali non è l'ammissione che complotti possano esistere, ma il tipo di argomentazioni che si portano a sostegno delle loro teorizzazioni. I discorsi strampalati con cui i paranoici difendono le loro teorie sono brevemente riassunti nei cinque punti che seguono. Di questi il primo rappresenta l'argomento principe dei complottisti. L'ultimo sintetizza la conseguenza che si può trarre dalle loro farneticazioni. I tre punti centrali rappresentano invece le caratteristiche costanti del discorso complottista. Quasi mai queste vengono chiaramente esplicitate, ma basta un minimo di attenzione per capire che sono sottintese in praticamente tutti i loro discorsi.

Passiamo ai punti.


1) A chi giova?

Se X giova ad Y di certo è stato Y a causare X. Se un mio lontano parente muore lasciandomi qualche soldo in eredità io sono il suo assassino.
Fantastico modo di ragionare! Che tra l'altro dimentica che ogni evento giova spesso a molte persone e che il “giovare” o meno di qualcosa a qualcuno cambia radicalmente col passare del tempo e a seconda dei punti di vista. L'evento X può favorire inizialmente Tizio, poi Caio e poi Sempronio, o li può favorire, da diversi punti di vista, tutti e tre contemporaneamente. La morte del mio lontano parente può aver favorito me, ma anche sua moglie, un suo concorrente o un suo collega. Eppure io, la moglie, il concorrente ed il collega non siamo minimamente implicati nell'evento luttuoso.
Il beneficiario dell'evento “seconda guerra mondiale” è stata fino al 1942 la Germania nazista. Alla fine i maggiori beneficiari di questo evento sono stati USA e URSS. Quindi Hitler non c'entra nulla nello scoppio della seconda guerra mondiale. Sembra impossibile ma c'è chi “ragiona” (si fa per dire) in questo modo.


2) Ogni complotto genera nuovi complotti

Tutto ciò che contrasta con la teoria del complotto è a sua volta risultato di altri complotti.
Centinaia di persone hanno visto l'aereo schiantarsi sul Pentagono. Sono state pagate per mentire.
Ci sono le conversazioni telefoniche fra i passeggeri ed i loro familiari registrate poco prima dello schianto. Sono state costruite ad arte.

Sul Pentagono si sarebbe schiantato un missile e non un aereo. E che fine ha fatto l'aereo? Che fine i suoi passeggeri? Sono stati fatti scomparire, non si sa dove, come e quando.
E si prosegue così, all'infinito. I complotti si infittiscono e si moltiplicano, coinvolgono migliaia, decine di migliaia di persone. Eppure la caratterstica principale di un complotto è la segretezza, e la segretezza è impossibile da conservare quando nel complotto sono coinvolte troppe persone...

3) L'assenza di prove "prova" il complotto.
Anzi, ne è la “prova” regina. I cospiratori sono diabolicamente astuti. Il fatto che non esistano prove del complotto dimostra la loro diabolica abilità.

4) Dimostrare la non esistenza.
“Noi non possiamo dimostrare l'esistenza del complotto” dicono i complottisti, “ma voi non ne potete dimostrare la non esistenza”.
Dimenticano che è logicamente impossibile dimostrare la non esistenza di qualcosa. Per provare la non esistenza di X dovrei esaminare tutti i possibili mondi e le possibili situazioni in cui X può esistere, dovrei fare cioè una serie infinita di controlli e di esami.
Tutto ciò che non è contraddittorio è logicamente possibile. Non è possibile che io sia e nel contempo, e dallo stesso punto di vista, non sia un uomo, ma è possibile che l'evento X sia avvenuto o che l'ente Y esista.
E' possibile dire che il drago sputafuoco non esiste? No, è solo possibile dire che non esiste alcuna prova empirica, neppure debole, neppure approssimativa, della sua esistenza.
Può darsi che esista il drago sputafuoco, o che gli extraterrestri ci spiino dallo spazio profondo, o che la Cia ed il Mossad abbiano organizzato gli attentati dell'undici settembre.
Ma l'onere della prova è tutto a carico di chi teorizza cose simili.

5) Il paradosso del mentitore.
Tutte le teorie del complotto si riducono al paradosso del mentitore: "sto mentendo”, enunciato che se è vero è falso e se è falso è vero.
Per i paranoici del complotto tutto è la risultante di diabolici complotti. Ma se tutto è la risultante di diabolici complotti cosa ci assicura che non siano loro i cospiratori? Chi ci assicura che la teorizzazione del complotto non sia a sua volta parte un complotto volto a destabilizzare l'occidente?
Tempo fa faceva bella mostra di se nelle librerie un libro dal titolo: “Tutto ciò che sai è falso”.
Stupendo! Ma, se tutto ciò che so è falso perché dovrebbe essere vera la affermazione secondo cui è falso tutto ciò che so?
Se almeno i complottisti avessero qualche nozione di logica!

I cinque punti elencati dimostrano una cosa: le varie teorie del complotto (cosa ben diversa dalla dimostrazione che un certo complotto esiste od è esistito) sono costruite in modo da essere inconfutabili. Sono vere qualsiasi cosa accada. Sono vere anche se a loro sostegno non esiste prova alcuna (punto 3) o anche se (punto 2) esistono numerosissime prove che le smentiscono.
Però una teoria costruita in modo tale da essere vera qualsiasi cosa accada ha un valore probatorio pari a ZERO.
Per questo è del tutto inutile discutere con i paranoici del complotto: loro hanno sempre ragione perché tutto ciò che contrasta con quanto farneticano è frutto di oscuri complotti. Anche chi discute con loro, cercando di farli ragionare, forse è un agente dei cospiratori...
Cuociano pure nel loro cattivo brodo!

1 commento:

  1. 1) a chi giova ?
    il fatto che qualcosa giovi a qualcuno non vuol dire che quel qualcuno l'abbia commesso.
    Ci sono persone che erediterebbero, e avrebbero vantaggi dalla morte di un parente
    ma
    vogliono bene a questo parente, e non si sognano assolutamente di fargli del male
    anzi
    se muore, ne sono tremendamente afflitti.

    Ci sono persone, invece, che, come l'esempio di Hitler, pensano di trarre vantaggi, ma hanno fatto male i conti, e quindi il cui prodest li scagionerebbe, ma falsamente.

    Insomma, il cui prodest è un buono spunto per ragionare, ma non va interpretato alla lettera perché il comportamento umano è estremamente vario, e non siamo tutti fatti con lo stampino.
    Checché ne dicano quelli che affermano che saremmo tutti uguali, siamo tutti diversi.
    Del resto loro usano molto l'accusa di fascismo, razzismo, ecc.
    E come si giustifica un'accusa simile con l'affermazione che saremmo tutti uguali ?
    Il fatto stesso che si accusi qualcuno, è prova, di per sé, che non siamo uguali.
    Del resto non ci sono impronte digitali o DNA uguali, non ci sono fiocchi di neve uguali, e non c'è traccia di uguaglianza in natura, tranne in ciò che non può essere davvero controllato.
    Per esempio gli elettroni sono SUPPOSTI tutti uguali, ma sono convinto che se avessimo mezzi adeguati, scopriremmo che non ce n'è uno uguale ad un altro.
    Secondo me.

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