lunedì 9 luglio 2018

SILLOGISMI POLITICAMENTE CORRETTI

Una legge fondamentale della coerenza logica afferma che dal vero non si può mai, in nessun caso, dedurre il falso. Un ragionamento è logicamente corretto quando è strutturato in maniera tale che, se le premesse sono vere, non si può mai dedurre da queste una conclusione falsa.
Se è vero che tutti gli uomini sono mortali e che Socrate è un uomo allora Socrate è necessariamente mortale.

Esistono tuttavia sillogismi che partono da premesse vere ed arrivano a conclusioni vere, ma che intuitivamente non appaiono corretti.
Ad esempio, esaminiamo il sillogismo S: “tutti gli uomini sono mortali, Socrate è un uomo quindi Socrate è ateniese”.
In S sia le premesse che la conclusione sono vere, eppure il sillogismo non appare corretto.
Dal fatto che tutti gli uomini sono mortali e che Socrate è un uomo NON discende necessariamente che Socrate è ateniese. Infatti è possibile immaginare un mondo in cui tutti gli uomini siano mortali e Socrate sia un uomo, ma spartano. E questo conferma, appunto, la regola generale da cui eravamo partiti. Se dalle premesse vere è possibile che segua una conclusione falsa il ragionamento non è corretto. La deduzione è corretta quando dalle premesse vere non possano MAI, in nessun caso, in nessun mondo possibile, seguire conclusioni false.
E' abbastanza evidente che la scorrettezza del sillogismo S deriva dalla mancanza di relazione necessaria fra le due premesse e la conclusione. Non esiste relazione fra la mortalità di tutti gli uomini, l'essere uomo di Socrate ed il suo essere ateniese. Date le premesse Socrate può benissimo essere spartano o persiano, ovviamente.

Esaminiamo adesso un sillogismo “politico” che chiamiamo per comodità S1.
S1
: “Tutti i governi regolano l'immigrazione, Salvini è ministro di un governo, quindi Salvini regola l'immigrazione”. Il sillogismo è corretto e la deduzione coerente.
Ma gli esponenti super ideologizzati della sinistra radical chic modificano
S1 in questo modo:
S2
: “Tutti i governi regolano l'immigrazione, Salvini è ministro di un governo, quindi Salvini è razzista”.
Salvini può anche essere razzista, ma la conclusione in questo caso
non discende coerentemente dalle premesse. In S2 si potrebbe sostituire “razzista” con “milanese” o “australiano” o “altro un metro e novanta” o “aristotelico” e le cose non cambierebbero. Si tratta sempre di conclusioni slegate dalle premesse e che quindi possono essere vere o false, malgrado la verità delle premesse. Chi “ragiona” in questo modo viola la validità di una fondamentale legge logica.

E' quello che avviene in questi caldi giorni di luglio, fra una nuotata ed una partita del mondiale russo. Persone incapaci di pensare strillano frasi fatte, slogan, emettono dalla bocca parole prive di senso che assomigliano sempre più a suoni inarticolati.
Continuate pure così. Per vostra sventura la gente non è poi così tanto scema!

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