mercoledì 19 dicembre 2018

SEMPRE MENO DEMOCRAZIA

Quando il popolo (si può ancora usare questa parola?) va a votare elegge i propri rappresentanti e chiede che siano LORO, i deputati e senatori liberamente scelti, a fare le leggi che riguardano ed obbligano tutti.
Un tempo le cose stavano così. Si votava e chi veniva eletto faceva le leggi, buone o cattive ce fossero.
Ora le cose stanno cambiando, sempre di più.
Su una serie di argomenti che riguardano direttamente la vita di milioni di esseri umani non decidono più i parlamenti, le donne e gli uomini eletti dal popolo. Decidono grandi organizzazioni internazionali, guidate da persone che nessuno ha mai votato, oppure gli stati stipulano trattati e convenzioni che incidono in profondità sulla vita delle persone, al di fuori di qualsiasi controllo parlamentare degno di questo nome. 

Dal clima ai migranti, dalla salute alla tutela del territorio è tutto un fiorire di accordi, trattati, convenzioni che interferiscono in maniera sempre più invasiva nella politica dei vari paesi, togliendo fette sempre maggiori di potere ai parlamenti liberamente eletti.
Io voto per eleggere i deputati e i senatori italiani, ma a decidere, ad esempio, sul clima, quindi sullo sviluppo economico del mio paese, non sono le persone che ho votato. Ci sono anche quelle, ma con loro quelle votate da americani e neozelandesi, giapponesi e brasiliani, iraniani e nigeriani. E questo nel migliore, e più teorico, dei casi. Molto spesso firmano accordi di enorme importanza persone che non sono mai passate al vaglia di alcuna consultazione popolare, e a firmare sono spesso, insieme a chi governa il mio paese, i rappresentanti di dittature oscene, teocrazie oscurantiste, totalitarismi.
Certo, gli accordi internazionali sono spesso inevitabili e a volte molto utili. Ma una cosa è stipulare accordi militari o commerciali che impegnano gli stati nelle loro relazioni internazionali e limitano di conseguenza, la loro sovranità. Cosa ben diversa è stipulare accordi inerenti scelte che riguardano la politica interna dei vari paesi e cedere di conseguenza quote consistenti di sovranità. Cedere è ben diverso da limitare. Si limita la propria sovranità quando ci si impegna a non fare certe cose, si cede sovranità quando si da ad altri il potere di fare cose che spetterebbero a noi.
Come membro della Nato l'Italia ad esempio non poteva vendere armi all'URSS, in questo la sua sovranità era limitata. Come membro della UE l'Italia è obbligata a scrivere in un certo modo le sue leggi di bilancio. Questa non è limitazione ma cessione di sovranità. Se l'Italia firmasse il famoso global compact, e se questo fosse vincolante, l'Italia sarebbe costretta a coordinare ad esempio con la Francia le sue politiche migratorie. Il potere decisionale del parlamento italiano sarebbe notevolmente ridotto.
L'estensione abnorme di trattati e convenzioni sui più diversi temi, unita allo strapotere di un numero sempre maggiore di organizzazioni internazionali, costituisce oggi la minaccia più forte per le istituzioni democratiche e liberali. Non a caso coloro che esaltano queste organizzazioni e convenzioni tollerano sempre meno la libera espressione della volontà popolare.

2 commenti:

  1. Il problema è che la maggioranza delle persone sono contrarie alla democrazia e favorevoli a sta roba.

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