martedì 19 febbraio 2019

FORMULE RITUALI

Ormai è quasi una formula rituale: “fiducia nella magistratura”. Ogni volta che qualcuno è indagato, o addirittura arrestato, scatta la formuletta di rito: “piena fiducia nella magistratura”. Anche Matteo Renzi si è accodato. Prima ha detto che se lui non fosse entrato in politica i suoi genitori sarebbero ora, invece che sotto processo e ai domiciliari, dei tranquilli pensionati. Ammettiamolo: una simile dichiarazione non lascia trasparire un eccesso di fiducia nella magistratura. Poi però ha aggiunto la formuletta di rito: “ho piena fiducia nella magistratura”.
Personalmente penso che ci siano in Italia molti magistrati degni di questo nome. Persone competenti, serie, equilibrate. Non persone prive di simpatie politiche o pregiudizi, tutti abbiamo pregiudizi e simpatie politiche, ma capaci di non farsi fuorviare da queste, di tenerle a bada e giudicare con la massima imparzialità possibile.
Ma in Italia abbiamo anche un certo numero di magistrati fortemente politicizzati, o, peggio, ideologizzati. Erano magistrati uomini come Ingroia, Di Pietro, De Magistris e, se posso dirlo, io non mi sentirei molto tranquillo se dovessi essere giudicato da magistrati come loro. Chissà perché avrei il timore che il loro giudizio potrebbe essere non completamente imparziale. Sbaglierei, forse, ma... non credo.
Non entro nel merito delle accuse mosse ai genitori di Matteo Renzi, ma forse questi non ha del tutto torto quando afferma che all'origine dei loro guai sta il suo ingresso in politica. Però si può dire, e con molte più ragioni, che se Berlusconi non fosse entrato in politica probabilmente non avrebbe subito una quarantina di processi in venti anni e che se non ci fosse in circolazione un buon numero di magistrati ideologizzati non sarebbe mai scoppiato il “caso Salvini”.

A proposito di Salvini. Quelli che dicono che la autorizzazione a procedere andava concessa perché ci si difende nei e non dai processi dimenticano una cosetta: Salvini si è sempre, sin dall'inizio, dichiarato COLPEVOLE. Chi strilla: “decida la magistratura” deve prima stabilire su cosa dovrebbe “decidere la magistratura”. Su cosa dovrebbe decidere la magistratura nel caso “Diciotti”? Sulla colpevolezza o innocenza di Salvini? NO, è LUI a dichiararsi colpevole. In un eventuale processo per "il caso Diciotti” la magistratura dovrebbe stabilire se impedire per un certo numero di giorni (cinque, mi pare) lo sbarco di clandestini equivale a mettere in atto un sequestro di persona. In un eventuale processo a Salvini i magistrati dovrebbero decidere se un atto politico è o non è assimilabile ad un atto criminale. La posta in gioco era, e potrebbe tornare ad essere, la criminalizzazione o meno di determinate politiche. Una mostruosità, un precedente gravissimo che di fatto metterebbe definitivamente i poteri legislativo ed esecutivo sotto il controllo politico della magistratura. Altro che “democrazia”, altro che “divisione dei poteri”!
Altro che formulette rituali sulla “fiducia nella magistratura”

3 commenti:

  1. Non sono d'accordo. I pasticci dei genitori di Renzi ( se confermati da sentenza, ma a questo punto viste le intercettazioni c'è di che pensar male ) risalgono anche a prima del 2009, e quindi prima della elezione a sindaco del bomba. D'altro canto sono fatti talmente gravi e, a quanto pare , conclamati , che chiunque sarebbe finito ai domiciliari o peggio. Quanto alle coincidenze sulle tempistiche, è delirio puro, perchè è tutto normalissimo : https://www.repubblica.it/politica/2019/02/19/news/arresto_tiziano_renzi_laura_bovoli_tempi_accuse_scheda-219539159/

    uno degli indagati , già in comunità, ha chiesto un permesso per andare all' estero e questo ha fatto scattare le misure cautelari.

    Quanto a Berlusconi , in tribunale se l' è ( quasi) sempre cavata grazie al fatto che ha saputo evitare intercettazioni ed altre situazioni simili , alla abilità dei propri avvocati , all' amnistia e alla prescrizione ; il che non vuol dire certamente innocenza. Su Berlusconi si può dire quel che si vuole ma il biscione è molto più astuto di un comune rubagalline.

    Insomma, c'è una bella differenza tra le beghe di Berlusconi , quelle del parentado ed amici di Renzi e quelle di Salvini.
    Le decisioni di Salvini sono politiche e quindi è giusto che non si proceda a giudizio, nei limiti in cui la legge dello stato lo prevede. Nel caso di Berlusconi con l' autorizzazione a procedere si pone il problema etico perchè si tratta di difendere un leader politico che , in caso di colpevolezza, ha commesso illecito per il proprio tornaconto. D'altro canto le inchieste sono partite per anni la settimana prima delle elezioni e quindi viene un legittimo dubbio. Nel caso di Renzi non vedo veramente il nesso politico nella misura cautelare: si è votato una settimana fa, Renzi non conta più un cacchio per sua stessa ammissione ( "senatore semplice") e il caso della Diciotti era ridicolo in partenza.

    Insomma, le beghe dei Renzi sono grosse , l' unica cosa che mi stupisce è che ci si svegli solo oggi.

    Trovo ridicolo, se posso, il caso della carriola sequestrata al sig. Di Maio senior.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
    2. comunque dalle uscite odierne del fenomeno di Rignano ,si capisce chiaramente che ha perso la testa, usa toni da gradasso di periferia, da bulletto del luna park. " «Hanno messo al gabbio mia madre, di più non potevano fare. Ora loro hanno finito e inizio io»". Ci manca che dica di volergli rigare la macchina. ". Però è da vigliacchi mettere in mezzo la mia famiglia. Se la prendessero con me, avessero questo coraggio. Io sto qui, non mi muovo e non ho paura». Ecco, bello mio, se le fatture false le fanno i tuoi genitori perchè dovrebbero prendere te? Comunque Berlusconi aveva ragione: Renzi è il suo degno erede politico

      Elimina