venerdì 20 settembre 2019

ALTERNATIVA "RIDUTTIVA"

Quella fra porti aperti e porti chiusi è una alternativa falsa, riduttiva”.
Lo ha detto il premier Conte. Così parlò Zarathustra!
Esiste un orribile neologismo nella nostra bella lingua: “benaltrismo”. Questa parola mostruosa indica l'atteggiamento di chi, posto di fronte ad un problema e alle proposte di chi cerca dare ad esso delle risposte, esclama: “ci vuole BEN ALTRO!”
Esiste ad esempio il problema della delinquenza. Qualcuno avanza la proposta di inasprire le pene per certi reati e di aumentare in certe zone delle città i controlli di polizia. Il benaltrista subito esclama. “ci vuole ben altro!”. E prosegue ricordando al suo ignorante interlocutore che la delinquenza ha cause profonde. Dietro alla delinquenza, ad uno stupro ad esempio, c'è il degrado economico e sociale, ci sono modi di ragionare vecchi di secoli, c'è una psicologia sedimentata, un certo modo di intendere i rapporti fra i sessi eccetera eccetera. “Di fronte a problemi di simile portata" esclama in benaltrista, "cosa proponete voi, miseri ometti piccolo borghesi? Inasprimento delle pene, controlli di polizia! Come siete piccoli, miserabili!BEN ALTRO ci vuole!".

Non voglio ora discutere se certe “cause” abbiano o meno l'importanza che tanti sembrano attribuir loro. Il legame, ad esempio, fra delinquenza e degrado economico esiste, ma non è affatto così diretto come qualcuno crede. Non è questo però, ora, il punto da trattare. Quello che invece mi interessa discutere è l'atteggiamento di chi respinge o giudica “riduttiva” ogni proposta tendente a risolvere, o a rendere meno grave, un problema perché questa proposta non risolve il problema nel suo complesso.
O si eliminano tutte le cause della criminalità, o si crea un mondo di angeli in cui nessuno commetta più atti di violenza, o tutte le proposte tendenti a risolvere questo o quell'aspetto del problema criminalità, a renderlo meno grave, più gestibile, sono “riduttive”.
Siamo di fronte ad una delle manifestazioni del pensiero utopico. O si risolve un problema alla radice, eliminandolo semplicemente dal mondo, o tutto è “riduttivo”.
Per venire al problema della immigrazione clandestina, o si crea un mondo in cui nessuno sia più spinto ad emigrare clandestinamente o qualsiasi proposta tendente a combattere l'immigrazione clandestina, a ridurre partenze ed arrivi, a rimpatriare chi non è in regola è qualcosa di inutile, “riduttivo”. Per limitarci all'Africa, fino a quando l'Africa non avrà uno sviluppo economico più o meno pari a quello dell'Europa ci saranno africani invogliati ad emigrare clandestinamente in Europa. Ed ogni tentativo di bloccarli non potrà che essere “riduttivo”.
Che fare nel frattempo, mentre si attende che l'Africa raggiunga economicamente il vecchio continente? Nulla, o meglio, accogliere tutti i migranti “ripartendoli equamente” fra i vari paesi europei. Fantastica soluzione che porterà al collasso l'Europa senza aiutare in Africa alcun decollo economico. Perché, lo sanno tutti, i processi controllati di emigrazione regolare possono aiutare la crescita economica, i trasferimenti di popolazioni NO. E come potrebbero? Come può il paese A decollare economicamente se una parte consistente della sua popolazione si sposta nel paese B? Le soluzioni “globali”, utopiche non risolvono alcun problema, li aggravano tutti.

Tornando ai porti chiusi, non è vero che si tratti di una soluzione “riduttiva”. Certo, chiudere i porti non elimina tutti gli ingressi di clandestini, ma li riduce drasticamente. Trasforma una emergenza drammatica in un problema gestibile e controllabile. Non a caso i paesi che tengono ben chiuse le frontiere ai clandestini non hanno a che fare con emergenze neppur lontanamente paragonabili a quelle con cui ha a che fare l'Europa occidentale. Non esiste una emergenza migranti in Giappone, o in Australia, o in Nuova Zelanda, o in Ungheria, o in Polonia, o nella repubblica Ceca. Di certo ci sono anche in quei paesi dei clandestini, ma la loro presenza non crea situazioni drammatiche come quelle che sono costretti a vivere paesi come il Belgio o la Francia.

Del resto, a proposito di “soluzioni riduttive”, nulla è tanto “riduttivo” quanto la proposta di “distribuire equamente” i migranti in Europa”.
In primo luogo una simile proposta da per scontato che, in un periodo neppur troppo breve, l'Europa cessi di essere tale. Solo delle persone stupide o in cattiva fede possono pensare che l'Europa sarà sempre
Europa il giorno in cui la metà o anche solo il 30% della sua popolazione dovesse essere musulmano. Chi punta tutto sulla “equa distribuzione” in realtà cerca solo di indorare la pillola. L'Europa cesserà di esser tale ma intanto ripartiamoci chi la farà cessare di esser tale. L'agonia della nostra cultura sarà un po' più lunga e un po' meno dolorosa.
In secondo luogo una simile proposta è del tutto irrealistica. Si, irrealistica perché, malgrado i belati di Conte, i vari paesi europei non hanno alcuna intenzione di prendersi altri migranti. Francia e Belgio ad esempio sono già stracariche di migranti. Normale che non ne vogliano più. Meno normale che strillino “accoglienza” e dirottino tutti in Italia. Ma è questo ciò che avviene, e continuerà ad avvenire, piaccia o non piaccia la cosa al signor Giuseppe Conte.

No, la alternativa fra porti aperti e porti chiusi non è né falsa né riduttiva. Infatti il governo giallo rosso ha fatto la sua scelta,
per i porti aperti. E gli sbarchi hanno da subito subito un notevole incremento. Altro che “riduzioni”!

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