lunedì 14 ottobre 2019

APPARIRE PROFONDI

Volete apparire “profondi” anche se dite emerite idiozie, raccontate palle colossali o, semplicemente, non dite NULLA? E' abbastanza semplice, basta seguire poche regole ed il gioco è fatto.
1) Dite ovvietà, ma ditele con aria grave, pensosa, misurando le parole. Ad esempio, fate un gran sospiro e sussurrate: “il tempo a nostra disposizione è limitato, tutti dobbiamo morire”. Oppure dite, con aria di sfida: “i soldi non possono comprare tutto”. Si tratta di banali ovvietà, ma dette nel modo giusto sembrano perle di saggezza.
2) Contradditevi. Ma fatelo in maniera allusiva, come se dietro alla contraddizione si celi chissà quale profonda verità. Ad esempio, dite: “la salute è la peggiore delle malattie”, oppure: “nulla è tanto anormale quanto la normalità”.
Si tratta di stronzate, ma sembrano celare profondissime verità.
3) Presentate come sconvolgenti novità cose vecchie. Ad esempio affermate con aria sconvolta: “l'innovazione tecnologica rivoluziona i processi produttivi, modifica la composizione della società!”. Si tratta di una cosa molto vecchia, ne parlava già Marx e prima di lui Adam Smith. Ma se strillate che questa è una “sconvolgente novità con cui occorre fare i conti” farete la figura di chi sa vedere il nuovo che avanza.
4) Raccontate un sacco di palle, ma fatelo con aria ispirata, facendo precedere le palle da affermazioni generiche tipo: “gli scienziati affermano”, Oppure: ”esiste un progetto che...” o: “alla NASA stanno effettuando ricerche su...” (la NASA è sempre un'arma sicura, intanto, chi mai andrà a verificare cosa combinano alla NASA?). Ad esempio potete dire: “ci sono dei progetti per costruire pale eoliche alte 200 metri perché a 200 metri di altezza tira sempre vento...”. E' una colossale cazzata, ma chi la spara può sembrare un illuminato profeta.
5) Usate un linguaggio oscuro. Nessuno vi capirà ma molti diranno: “che persona colta!”. Il filosofo francese Felix Guattari ad esempio afferma: “Vediamo con chiarezza (sic) che non c'è una corrispondenza biunivoca fra catene significanti lineari o archi struttura a seconda dell'autore e questa catalisi macchinica multireferenziale, multidimensionale.” (citato in: Stephen Law: Credere alla cazzate, ed. Uaar 2015 pag. 212.).
Nessuno ovviamente ci capisce una mazza, forse neppure Guattari, ma molti si diranno convinti che tali oscure parole nascondano una abissale profondità di pensiero.
Si potrebbe continuare ma penso possa bastare. Ora, proviamo ad ascoltare un discorso di Beppe Grillo e troveremo molti esempi dei primi quattro trucchi. Per imbattersi nel quinto occorrerà leggere il testo di qualche filosofo post moderno o ascoltare le elucubrazioni di Diego Fusaro.
Meglio evitare. Anche la sopportazione ha i suoi limiti.

2 commenti:

  1. Di solito ti dicono che se non capisci, è perchè sei un analfabeta funzionale.
    Beppe Grillo dici? A me è sempre sembrato piuttosto rozzo nel linguaggio (al punto da usare parolacce).

    RispondiElimina
  2. Quando non si capisce una beneamata mazza di quello che dicono i politici, non è detto che chi parla sia il primo a non capire quello che dice. Il più delle volte egli sa e capisce fin troppo bene quello che dice, ma ha tutto l'interesse a non far capire niente agli altri. Almeno così la penso io.

    RispondiElimina