Non ho simpatia alcuna per il vecchio PCI. E’ stato un partito biecamente stalinista, legato a doppia catena con l’URSS. Molti suoi dirigenti hanno accarezzato a lungo l’idea di un colpo di mano violento. L’allontanamento del PCI dall’URSS è stato lungo, incompleto e costellato da contraddizioni; in ogni caso non ha impedito al partito di farsi finanziare dai sovietici fino al crollo del comunismo reale (l’unico possibile).
Però una cosa va detta. Quando, per i più svariati motivi, primo fra tutti non cedere un grammo della sua egemonia a sinistra, il PCI ha rotto con gli estremismi violenti lo ha fatto SUL SERIO, senza se e senza ma, combinando parole e fatti.
Sono diversamente giovane e ricordo bene le manifestazioni sindacali di un tempo. C’era un ferreo servizio d’ordine che impediva ai violenti di far degenerare le manifestazioni. I provocatori venivano espulsi dai cortei, con le buone o con le cattive.
Quando qualche corteo di extra parlamentari degenerava in atti di violenza la condanna del PCI era netta, senza equivoci. Ancora più netta, dopo alcune iniziali sbandate, fu la condanna del fenomeno brigatista. Inizialmente “compagni che sbagliano” i brigatisti divennero NEMICI, persone con cui NON si doveva trattare, neppure per evitare l’assassinio di Aldo Moro.
Con tutte le sue contraddizioni, il suo aberrante stalinismo il PCI, una volta abbandonate le illusioni eversive, divenne un partito d’ordine, autoritario, stalinista, illiberale, nella sostanza non davvero democratico fin che si vuole ma D’ORDINE.
Non altrettanto si può dire dell’attuale PD.
Presentare i disordini di Milano come opera di “pochi infiltrati in cortei di centinaia di migliaia di pacifisti” è semplicemente idiota (perché le centinaia di migliaia di “pacifisti” non hanno bloccato i “pochi infiltrati”?)
Scrivere idiozie del tipo: “vi indignate per una vetrina rotta ma non del genocidio” lo è altrettanto (A parte il fatto che non c’è a Gaza alcun genocidio, anche se ci fosse questo mi darebbe il diritto di bastonare il primo che passa, devastargli la casa, sfasciare la sua auto?).
L’attuale PD, a differenza del vecchio PCI non può condannare i violenti non solo perché alcuni suoi dirigenti condividono con questi alcune mitologie pseudo rivoluzionarie, ma anche perché una parte della sua forza sempre più calante viene dall’area in cui i violenti prosperano.
Il vecchio PCI si riferiva a una classe operaia mitizzata e aveva dalla sua il rapporto privilegiato con la seconda potenza mondiale. I suoi leader leggevano Antonio Gramsci.
L’attuale PD, o comunque la sua parte preponderante, fa riferimento alla “flottiglia”, a Greta Thunberg e ai propal. I suoi leader leggono Roberto Saviano.
Le persone pensanti che pure ci sono a sinistra dovrebbero riflettere
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