mercoledì 25 giugno 2014

MARIO BALOTELLI




Non è una schiappa, a volte ha avuto delle invenzioni degne di un grande campione, in più ha un gran fisico. Però è arrogante, indisciplinato, non lega con allenatori e compagni di squadra. Non è il primo calciatore ad essere “genio e sregolatezza”, si pensi a Diego Armando Maradona; peccato che MARIO BALOTELLI non abbia neppure in minima parte il genio di Maradona. Così è, da sempre, relegato al ruolo di “grande speranza”, una speranza che non si attua mai.
Vogliamo dircela tutta la spiacevole verità? Se avesse la pelle bianca Balotelli non avrebbe avuto gli ingaggi che ha avuto, né, meno che mai, sarebbe stato promosso al ruolo di leader dell'attacco azzurro.
Un tempo lo fischiavano appena scendeva in campo. E tutti protestavano contro il “razzismo” di quei fischi. Forse c'era del razzismo nella mente di chi contestava Balottelli, però Mario non era il primo giocatore dalla pelle nera a calcare gli italici campi di calcio. Campioni come Sedorff o Gullit avevano raccolto applausi, non fischi. Ma nell'Italia politicamente corretta queste considerazioni non venivano neppure prese in considerazione. Chi fischia Balotelli è un razzista, ed è un razzista chi non lo vuole in nazionale, o gli fa delle critiche. Balotelli è diventato, forse suo malgrado, il simbolo dell'Italia politicamente corretta, multietnica, aperta ai “migranti”.
Balotelli doveva giocare al centro dell'attacco azzurro, a tutti i costi. Il post fascista Gianfranco Fini, entusiasta recluta nell'esercito dei politicamente corretti, intervenne a suo tempo per sponsorizzare la presenza di Mario Balotelli in azzurro. Va detto che lui, Mario, a volte ha cercato di sottrarsi al ruolo di “simbolo” cui lo avevano elevato alcuni politici poco seri, ma, con scarso successo. La politica ha spesso bisogno di simboli, e di falsi eroi.
Ora che il bluff si è sgonfiato fare di lui e della brutta nazionale italiana il simbolo del fallimento dell'Italia multi etnica sarebbe stupido. Lasciamo gli eroi, positivi e negativi, a politici falliti. Il calcio è solo un gioco, in fondo, ed uno spettacolo. Bello a volte, deprimente altre. E tanto basta.

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