martedì 21 aprile 2015

FRA GEOGRAFIA E PALLE, AMENITA' ED IPOCRISIA





Un po' di geografia.

L'Africa ha una superficie di 30.221.532 chilometri quadrati, una popolazione di un miliardo e cento milioni di abitanti con una densità di 33,76 abitanti per chilometro quadrato.
Il medio oriente ha una superficie totale di 7.293.609 chilometri quadrati, una popolazione di 395.677.756 abitanti con una densità di 54 abitanti per chilometro quadrato.
L'Unione europea ha una superficie di 4.326.253 chilometri quadrati, una popolazione di 503.679.730 con una densità di 116,6 abitanti per chilometro quadrato.
L'Italia ha una superficie di 301.430 chilometri quadrati e una popolazione di 60.788.845 abitanti con una densità 201,73 abitanti per chilometro quadrato.
Per farla breve, la popolazione globale di Africa e medio oriente, cioè i paesi da cui provengono in questo periodo il grosso dei flussi migratori, è di circa un miliardo e mezzo di esseri umani, che occupano un territorio di quasi 38 milioni di chilometri quadrati. Cosa succederebbe se anche solo un decimo di questa popolazione, cioè circa 150 milioni di esseri umani, si trasferisse nei paesi dell'unione europea, oltre otto volte meno estesa e con una densità di popolazione già più che doppia rispetto ad Africa e medio oriente? E quali sarebbero per noi italiani le conseguenze se anche solo un decimo di quel decimo, cioè circa 15 milioni di esseri umani, si trasferisse qui da noi? Quali sarebbero per italiani ed europei le conseguenze economiche, politiche, sociali di un simile esodo di massa? Quali le conseguenze culturali, tenuto anche conto che già ora in Europa vivono un gran numero di africani e medio orientali? E perché poi gli immigrati dovrebbero ammontare a solo un decimo degli abitanti dell'Africa e del medio oriente? Perché non dovrebbero trasferirsi da noi due decimi o un terzo di quegli abitanti? I buoni non fanno che ripeterlo, con incredibile monotonia: “dobbiamo accogliere i nostri fratelli, non possiamo respingerli”. Benissimo, se dobbiamo accoglierli non si capisce perché non li si debba accogliere tutti.
E quali sarebbero le conseguenze di un simile esodo di massa per loro, per i medio orientali e gli africani? L'emigrazione ha avuto spesso effetti positivi sull'economia ma si è sempre trattato di una emigrazione controllata. In ogni caso, al di la degli effetti positivi, nessun paese ha mai imboccato la via della crescita grazie alla emigrazione, non parliamo poi degli esodi incontrollati. O un paese è in grado di innescare in loco un processo di sviluppo economico o gli esodi non fanno altro che impoverirlo ulteriormente. Non sono stati gli esodi a permettere al Giappone ed alla Cina, per fare solo due esempi, di diventare potenze economiche mondiali.
I “buoni” non si pongono simili problemi, sono buoni, loro. Si limitano a sommergere tutto e tutti di melassa, lasciando ai comuni mortali l'ingrato compito di fare i conti con la realtà.

Ipocrisia, palle e amenità, un piccolo ed incompleto elenco.
Tutti i media grondano ipocrisia in questi giorni. Ipocrisia e palle, palle grandi come grattacieli.
Guerra agli scafisti” strillano tutti con aria bellicosa. “Gli scafisti sono i nuovi schiavisti” aggiungono altri. Nessuno detesta quanto me gli scafisti e tutti coloro che si arricchiscono grazie alla emigrazione clandestina; personalmente aggiungerei agli scafisti le cooperative che sono ben liete di sfruttare, con tanta bontà ovviamente, gli sventurati che arrivano dal nord Africa; io però sono un cattivo e il mio parere non conta. Dicevo, detesto gli scafisti, ma non posso non rilevare la intollerabile ipocrisia di tutti coloro che vogliono la politica delle porte aperte alla immigrazione clandestina e nel contempo sparano a zero contro gli scafisti. Gli scafisti offrono ai “migranti” il servizio che questi richiedono. Se non ci fossero gli scafisti non ci sarebbero i “migranti”, a meno che non si voglia organizzare un servizio di traghetto che vada a prenderli direttamente a casa loro, i migranti, cosa che per ora nessuno propone, almeno, nessuno propone chiaramente. Comunque, fino a quando il servizio “traghetto per migranti” non sarà attivo gli scafisti saranno un tassello essenziale delle “migrazioni”. Volere le seconde senza volere i primi non è solo contraddittorio, è intollerabilmente ipocrita.
Siamo di fronte ad una emergenza, legata alla guerra” non si stancano di ripetere i giornalisti, televisivi e non. Ma è una palla. La guerra ha aggravato le cose ma le “migrazioni” durano ormai da oltre venti anni. E' da oltre venti anni che si parla di “emergenza legata alla guerra”, ed anche ora fra i “migranti” ce ne sono moltissimi che vengono da paesi non in guerra. Piccolo inciso: uno dei sopravvissuti all'ultimo naufragio viene dal Bangladesh, mi piacerebbe sapere cosa ci faceva un cittadino del Bangladesh su un barcone che è partito dalla Libia, che dal Bangladesh dista, direi, migliaia di chilometri...
L'Europa ci lascia soli” strillano quasi tutti gli italici politici. Giusto cercare di coinvolgere la famosa “Europa”, ma, coinvolgere in cosa? L'Italia deve accogliere tutti e poi smistare un bel po' di migranti in altri paesi europei? Beh, gli altri paesi europei di migranti ne hanno già un sacco ed una sporta, li capisco se una simile prospettiva non li esalta. O l'Europa deve essere coinvolta in una attività di blocco della immigrazione clandestina? Questo nessuno lo dice.
Non si può fare un blocco navale” tuonano, meno che mai è possibile un intervento militare in Libia. Distruggere i barconi? Neppure se ne parla, sarebbe un atto di guerra, ma la Libia E' in guerra e noi ne paghiamo parte delle conseguenze. Che fare allora? Elementare Watson: occorre puntare alla pace in Libia garantita da un governo di unità nazionale. Geniale!!! Che scemi a non pensarci prima!!! Però, in Libia agisce anche l'Isis, siamo certi che i tagliagole vorranno entrare nel “governo di unità nazionale”? E una volta entrati siamo certi che si metteranno pacificamente a discutere con noi sul controllo dei flussi migratori? Inezie, particolari senza importanza. Renzi lo ha detto forte e chiaro: “ci sarà la pace in Libia quando tutte le tribù coinvolte nel conflitto avranno accettato la normalizzazione del paese”, il che equivale a dire che “ci sarà la pace in Libia quando tutte le tribù coinvolte nel conflitto avranno accettato la pace”, il che ancora equivale a dire “ci sarà la pace in Libia quando ci sarà la pace in Libia”. Assolutamente geniale.
Accennavo all'Isis. Molti temono che fra i “migranti” ci possa essere qualche terrorista, o che i migranti possano costituire l'area di reclutamento della manovalanza terrorista. Ma non c'è da preoccuparsi. In questi giorni compaiono in continuazione in TV esperti di anti terrorismo che, ci assicurano, stanno “indagando” e non hanno scoperto alcun indizio che fra i disperati che affollano i barconi ci siano terroristi. Sono davvero bravi questi esperti. Sanno alla perfezione cosa sentono e pensano persone di cui neppure si conosce il nome! E i cristiani gettati a mare dai loro compagni di viaggio? Non esiste la vaga possibilità che chi li ha dati in pasto ai pesci sia un fanatico religioso? Neppure per sogno! Un alto prelato ha escluso questa possibilità. Si è trattato di un atto conseguenza di contrasti personali.
Basta, metto il punto. Non si sa se ridere o se piangere.

3 commenti:

  1. Premesso che sono anch'io un "cattivo" tenso che non ci sia niente da ridere, solo da piangere. Una proposta stupida, e se i "disperati" che salviamo li riportassimo in Libia? Se i libici non gli rivogliono possiamo sempre sbarcarli con le armi spianate, salveremmo comunque le loro vite e faremmo sparire il fenomeno, voglio vedere chi pagherebbe per farsi in giro in barca e tornare al punto di partenza, elimineremmo in un colpo sia l'immigrazione clandestina che il fenomeno degli scafisti. Ma come dicevo, è un'idea stupida.

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  2. Ti sbagli: di andarceli a prendere è stato proposto, eccome se lo è stato. In nave ma magari anche in aereo. Che poi, visto che per farsi portare sui barconi pagano, dichiaratamente, cinque-seimila dollari a testa, e tanti arrivano con moglie e tre quattro figli, un volo di linea se lo potrebbero anche pagare, no?

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