domenica 8 ottobre 2017

SCIOPERO DEL PENSIERO


Nei vari paesi vigono leggi diverse sulla cittadinanza. In Europa prevale lo ius sangunis variamente temperato. In Francia vige lo ius sanguinis, ma il figlio di stranieri diventa francese se almeno uno dei genitori è a sua volta NATO IN FRANCIA. Lo stesso accade in Spagna. In Svizzera esiste uno ius sanguinis puro. Negli Stati uniti vige lo ius soli.
Secondo “The Citizenship Laws Dataset”, ricerca condotta da due ricercatrici nel maggio 2009 sulle leggi in materia condotta sulla legislazione di 162 paesi, nel 1948 lo ius sanguinis era adottato da 67 stati, la legislazione mista da 19 e lo ius soli da 76. Nel 1975, lo ius sanguinis coinvolgeva 101 stati, la legislazione mista 11, lo ius soli 50. Nel 2001, invece, lo ius sanguinis riguardava 88 stati, la legislazione mista 35 e lo ius soli 39. Ricapitoliamo: lo ius soli che è così à la page, così di moda, è stato abbandonato in 53 anni da 37 nazioni. Nello stesso periodo, invece, 21 paesi sono passati alla legislazione sulla cittadinanza per discendenza. A tutt’oggi, lo ius soli puro è applicato solo in Paesi che sono ex colonie, quello “temperato” in una manciata di altri Paesi che hanno comunque storie del tutto peculiari.
Detto questo, si possono portare argomentazioni ragionevoli a difesa di ognuna delle varie legislazioni. Ad esempio, è naturale che paesi storicamente nati dalla immigrazione  abbiano adottato lo ius soli, mettendo, nel contempo, limiti e controlli seri alla immigrazione stessa.
Quello che invece NON è ammissibile è trasformare lo “ius soli” in un fatto di civiltà. La lotta per lo ius soli in una battaglia della luce contro le tenebre, della libertà contro il bieco razzismo.
La Svizzera è forse un paese “razzista”? E' forse dominata da un bieco nazionalismo? Sarebbe molto strano, visto che si tratta di uno stato multinazionale.
Sono “razzisti” paesi come la Francia o la Spagna? Sono “sciovinisti i paesi che hanno abbandonato lo ius soli per forme più o meno attenuate di ius sanguinis?
Più che lo sciopero della fame “a staffetta” certi personaggi stanno facendo, mi pare, un grande sciopero del pensiero. NON a “staffetta”

2 commenti:

  1. In Giappone se anche uno dei genitori non è giapponese, il figlio, a 18 anni deve chiedere la cittadinanza giapponese se vuole esser giapponese. Ecco perchè i giapponesi non hanno grossi problemi con gli stranieri. Immigrazione controllata e zero pippe mentali. E niente immigrazione dai paesi islamici.

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  2. Per scioperare bisogna prima avere un lavoro: questi qui mi sembrano piuttosto disoccupati del pensiero.
    Scialocco

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