venerdì 19 marzo 2021

CAUSE EFFETTI E LUNGO TERMINE

 

Cerco di fare alcune considerazioni, molto pacate e generali, in tema di vaccini, meglio, su temi che riguardano anche i vaccini e la discussione sugli stessi. Non dico invece nulla di specifico sui vaccini anti covid per un motivo molto semplice: non dispongo delle conoscenze necessarie. Lascio a tutti i Beppe Grillo del mondo la immane fatica di parlare di cose che non conoscono.
Mi limito ad esaminare due tipi di argomentazioni: quella inerente il principio di causa e l’altra sulle conseguenze a lungo termine dei vaccini. Non esamino altri tipi di argomentazioni, a partire da quella sui profitti delle case farmaceutiche che mi sembrano francamente troppo ideologicamente caratterizzate.

Il principio di causa

Alcune persone sono morte di trombosi dopo la somministrazione dei vaccini anti covid e questo ha, comprensibilmente, suscitato timori e discussioni. Per cercare di capirci qualcosa occorre approfondire il tema della causalità.
Prescindo totalmente dalla enorme discussione filosofica sul principio di causa e vengo subito al dunque. Il principio di causa dice che
se tutte le volte che si da A si da anche B allora A è causa di B. Cosa segue da questo? Vediamo, per punti.

1) Il principio di causa instaura una relazione necessaria ed universale fra i fenomeni. Da A segue B sempre, a meno che non esistano circostanze tali da annullare od attenuare l’effetto di A su B. Se mi butto dalla finestra precipito al suolo a meno che delle corde non mi trattengano. Se Tizio mi spara e mi colpisce come minimo mi ferisce, a meno che io non sia protetto da un giubbotto anti proiettile. Anche le circostanze che annullano o attenuano gli effetti di A su B sono a loro volta legate al principio di causa.
2) Il principio di causa agisce nel tempo, ma non sempre il fatto che un fenomeno segua un altro significa che il primo è
causa del secondo. Se A segue temporalmente B questo non vuol dire necessariamente che A è causa di B. Se mangio un piatto di spaghetti alla marinara e dieci minuti dopo muoio di infarto non vuol dire che gli spaghetti siano stati la causa dell’infarto.
3) Chi indaga sulle cause di certi fenomeni non si accontenta di dire: B segue A quindi A è causa di B. Cerca di vedere se fra A e B esistono altri fenomeni:
X, Y, Z in grado di meglio collegare A e B. Un forte colpo alla testa uccide Tizio perché provoca la rottura di vasi sanguigni, quindi una emorragia interna, quindi… e così via sino alla morte di Tizio. Certo, la catena di collegamenti alla fine deve interrompersi. Alla fine si deve dire: e Y provoca Z perché è così, punto e basta. Ma la scienza si differenzia dalla magia proprio perché cerca di allungare il più possibile la catena dei collegamenti. Per poter dire che un vaccino provoca la trombosi occorre individuare fra il fenomeno “somministrazione del vaccino” e l’altro, “trombosi mortale” tutta una serie di fenomeni intermedi.
4) Il principio di causa agisce diversamente in situazioni diverse. Se cado da dieci metri su delle rocce aguzze muoio, o sono ferito gravemente, se cado in mare me la cavo con pochi danni. Lo zucchero può risultare mortale per i diabetici,
non fa nulla a chi diabetico non è.
Parlando di medicinali questi possono avere effetti diversi se somministrati a persone diverse.
5) Un fenomeno può essere causa di numerosi effetti. Un farmaco ha effetti benefici ma anche dannosi effetti collaterali, legati a loro volta alle particolarità di chi il farmaco lo ingerisce.
6) Al contrario numerose cause possono provocare un solo effetto. Spesso una causa ha determinati effetti perché esistono numerose concause.

Si potrebbe continuare ma direi che basta. Ora, si pensi ai vaccini anti covid. Su circa 20 milioni di somministrazioni si sono avute un certo numero di morti sospette. C’è chi parla di 20, altri di due o trecento decessi sospetti. Ha senso parlare del vaccino come di causa di tali decessi? E’ quanto meno estremamente dubbio, direi. Certo, occorre indagare, approfondire, cercare i fenomeni intermedi, le concause,  vedere se il vaccino somministrato a chi ha certe patologie può avere effetti particolarmente dannosi. Tutto giusto, ma si tratta di precauzioni che valgono, devono valere, per tutti i farmaci. Sono invece del tutto ingiustificati, e gravemente dannosi, gli allarmismi. 

Conseguenze a lungo termine

Non sappiamo quali possono essere le conseguenze a lungo termine della somministrazione di vaccini, quindi, almeno per ora, è meglio astenersi dall’assumerli. Questo dicono molti.
Lo dico chiaramente, ritengo del tutto errato un tale ragionamento; tra l’altro resta completamente indeterminato quell’”almeno per ora” che lo conclude. Cosa vuol dire “
almeno per ora”? In che lasso di tempo dovrebbe concretizzarsi? Quanto dobbiamo aspettare per avere ragionevoli rassicurazioni sulle conseguenze a lungo termine? Quanto è lungo il termine delle conseguenze a lungo termine? Non sembra sia dato saperlo. Sappiamo invece quali possono essere le conseguenze negative di simili attese, purtroppo.
Questi però sono dettagli. Il discorso sulle conseguenze a lungo termine è strutturalmente sbagliato, val la pena di esaminarlo in profondità.

In senso stretto noi non siamo certi delle conseguenze a lungo termine di nulla, anzi, non siamo certi neppure del nostro futuro prossimo. Che il mondo sia, almeno in parte, regolare, che il domani sia, grosso modo, simile all’oggi è un dato originario che rende possibile ogni nostro pensiero o discorso e, prima ancora, ogni nostra azione. Ma nulla può darci la certezza apodittica che un simile dato sia permanente. Noi presupponiamo il persistere della regolarità del mondo, diamo per scontato, istintivamente prima ancora che razionalmente, che tale regolarità sia destinata a durare indefinitamente, ma non possiamo esserne logicamente certi. Guglielmo di Occam ricordava che Dio potrebbe annichilire il mondo stanotte. Secoli dopo di lui Hume afferma che è logicamente possibile che se buttiamo un bambino dalla finestra questo resti sospeso a mezz’aria invece che precipitare al suolo. Aggiungeva però che le madri non gettano i bambini dalla finestra, e fanno benissimo a non farlo. L’impossibilità di fondare logicamente il dato originario della regolarità del mondo non toglie a questo un grammo del suo valore teoretico e pratico.
Ma c’è di più. Anche dando per scontata la regolarità del mondo dobbiamo ammettere che
questa non garantisce la certezza a lungo, e meno lungo, termine di un bel niente.
Diamolo per scontato: il mondo è perfettamente regolare, tutto ciò che accade si inserisce in una lunga catena di cause ed effetti. Da questo qualcuno potrebbe dedurre che tutto è perfettamente prevedibile. Invece NO. Anche in un mondo perfettamente regolare è possibile che esista una legge di natura a noi del tutto sconosciuta, che questa agisca, regolarmente, diciamo una volta ogni 10.000 anni, che si manifesti stanotte e renda errate tutte le nostre previsioni sul futuro, a breve e lungo termine.
Cosa ci portano a concludere queste fantasie filosofiche? Forse che non dobbiamo far nulla perché non possiamo avere alcuna certezza apodittica del domani? No, ovviamente.
A chi avanza fantasiose ipotesi su ciò che domani potrebbe accadere si può rispondere in un solo modo: nulla al momento ci induce a pensare che ciò accada,
quando accadrà esamineremo la cosa.
Chi afferma che non possiamo sapere quali siano gli effetti a lungo termine dei vaccini deve esporre i fenomeni che possono far pensare,
oggi, che tali effetti siano ragionevolmente prevedibili. Deve cioè mostrare che, in base alle conoscenze oggi in nostro possesso, è possibile affermare con buone ragioni che prevedere tali effetti sia qualcosa di più di un mero esercizio logico (tale era il discorso di Hume sul bambino buttato dalla finestra). Se non lo fa gli si può solo rispondere: quando questi effetti negativi si manifesteranno li esamineremo. E chiudere il discorso.

La certezza sul mondo è fuori dalla portata degli esseri umani.
Certezze le danno la logica, che nulla dice sul mondo, e la religione, che è privilegio di chi ha fede. La scienza non da, mai, certezze, solo verità valide sino a prova contraria. Le previsioni scientifiche valgono sino a che persiste la regolarità del mondo e a meno che non emergano, in tale regolarità, nuovi fenomeni, al momento non previsti e non prevedibili, che “cambino le carte in tavola”. Se oggi assumo un farmaco questo non avrà per me fra 10 anni conseguenze negative se nei prossimi 10 anni il mio fisico continuerà a comportarsi come oggi, o cambierà in maniera oggi prevedibile. Altro la medicina non può dire.
La mancanza di tali certezze sul futuro può indurci a rifiutare ciò che di buono scienza e medicina possono offrirci? Basta fare la domanda per avere la risposta, e la risposa è
NO. Agire solo se si hanno indiscutibili certezze o totali rassicurazioni sul futuro è quanto di più irrazionale si possa concepire. E’ la logica del “rischio zero” che, se portata alle sue logiche conseguenze, dovrebbe indurci ad una totale immobilità, alla non scelta come stile di vita. Cioè a qualcosa di estremamente, ed irrazionalmente rischioso.

Poche parole per concludere

Non vado oltre, mi sembra di essere stato chiaro. Vorrei solo specificare, anche se dovrebbe essere evidente, che quanto ho scritto non è e non vuole essere un invito a fidarsi ciecamente di tutto e di tutti. La fiducia generalizzata è altrettanto irrazionale della generalizzata diffidenza. E il fatto che non si possano avere certezze assolute non esclude, ma implica che si debbano cercare certezze ragionevoli. L’impossibilità di fare previsioni assolutamente certe non vuol dire che non si possano tentare previsioni ragionevolmente attendibili. La medicina non è un toccasana ma è la miglior garanzia per la nostra salute. Aver fiducia nei vaccini non vuol dire rinunciare a vederci chiaro negli stessi. Non demonizzare le case farmaceutiche, non strillare contro i loro profitti non equivale a rifiutarsi di considerare la possibilità che dietro a tali profitti possano esserci pratiche, diciamo… non trasparenti.
Quelli che sono da rifiutare sono, come sempre, gli atteggiamenti ideologici, le ostilità per partito preso, in una parola, il fanatismo.
E tanto basta.

1 commento:

  1. La questione degli effetti a lungo termine è in tutto e per tutto un Comma 22: per sapere quali sono gli effetti a lungo termine devo prendere il farmaco o fare il vaccino e poi aspettare che il tempo entro cui vogliamo definire il "lungo termine" sia passato. Ma se non lo facciamo per non rischiare che ci siano degli effetti a lungo termine, non esiste alcuna possibilità di sapere se questi effetti ci sono o no.

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