martedì 15 giugno 2021

I "FILOSOFI" E I "GIURISTI"

Ogni volta che qualche brutto fatto di cronaca porta tutti a confrontarsi con usi e costumi assai diffusi nell’Islam, o comunque per noi tanto enormi da apparire incomprensibili, i “dialoganti” ad oltranza si dividono in due categorie. Possiamo chiamarli per comodità i “filosofi ed i “giuristi”.
I “filosofi” portano immediatamente il discorso su temi ultra generali. Di fronte a crimini atroci come l’omicidio della povera Saman assumono aria grave e dicono, contriti: “il problema è il male nel mondo. Come può l’uomo compiere cose tanto atroci”?
Alcuni hanno un approccio un po’ meno generale, non parlano del “male nell’uomo” ma del “maschilismo” in astratto. “Dobbiamo chiederci”, affermano seri seri “perché il sesso maschile è caratterizzato da tanta aggressività”… poi tacciono, e chi li ascolta ha la sensazione che le loro teste possenti siano agitate da profondissimi pensieri.
Intendiamoci, il problema del male nel mondo è reale, ed è importante interrogarsi sulla aggressività dei maschi e, più in generale, sulle caratteristiche, positive e negative, di entrambi i sessi,
Ma… cosa diremmo se qualcuno, parlando dei crimini del nazismo cominciasse a dire che il problema è “il male nel mondo” o “la aggressività dei maschi?”.
Diremmo che abbiamo a che fare con un cialtrone. Ed avremmo ragione.
A differenza dei “filosofi” che si collocano ad un livello ultra generale, i “giuristi” si rifugiano invece nell’individuale.
Di fronte a fatti come quello della povera Saman si aggiustano il cravattino, di solito sono piuttosto eleganti, agitano il ditino, guardano con occhio severo l’interlocutore ed affermano sicuri: “la responsabilità è sempre solo individuale”.
Hanno ragione, ovviamente. La responsabilità giuridica è, almeno nei paesi civili, sempre individuale. Però, cosa diremmo di chi, parlando dei crimini nazisti, dicesse: “il massacro degli ebrei riguarda solo i signori Hans, Friz e Muller”?
Diremmo che stiamo parlando con un cialtrone, perché una cosa è l’accertamento delle responsabilità giuridiche dei singoli criminali, altra cosa l’analisi delle responsabilità politiche e la spietata critica delle ideologie criminali.
“Filosofi” e “giuristi” rifugiandosi nell’ultra generale o nell’individuale si rifiutano di fare la cosa più importante: analizzare determinate ideologie, fare i conti con certe culture o religioni.
E, quando sono costretti a farlo affermano perentori che quella certa ideologia, cultura, religione, non c’entra un bel niente con le brutte cose che invece la riguardano. E si inventano ideologie, culture, religioni che nulla hanno a che fare con quelle reali.
E alla fine cinguettano: “l’Islam è una religione di pace”.
Amen, pardon, Awomen.


 

1 commento:

  1. Un pò OT qui, ma l'Awomen è la cosa più stupida ed ignorante che qualcuno si poteva inventare

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