sabato 27 settembre 2025

IL PARTITO DELLA GUERRA

 

Bisogna avere il coraggio di dirlo, una volta per tutte: in occidente e, forse, in Italia in maniera particolare esiste il partito della GUERRA la cui punta di diamante è attualmente la famosa “flottiglia”. Ormai è chiaro: la flottiglia vuole spingere le navi militari che la scortano a penetrare illegalmente nelle acque territoriali israeliane, addirittura a forzare il blocco navale di un paese in guerra.
Entrare illegalmente nelle acque territoriali di uno stato sovrano, forzare un blocco navale sono ATTI DI GUERRA. I caporioni della “flottiglia” mirano esplicitamente a questo: una guerra fra Israele e alcuni stati europei, meglio ancora, con l’Europa tutta. Del resto il più esagitato degli anti semiti al potere: lo spagnolo Sanchez parla addirittura dell’uso di armi atomiche contro Israele, parlamentari italiani come l’incredibile Fratojanni hanno detto esplicitamente che il “genocidio” (mai esistito) dei palestinesi va fermato con la forza militare. I soldati italiani dovrebbero combattere contro gli israeliani fianco a fianco con i terroristi criminali di Hamas. Splendida prospettiva!
Ovviamente una guerra, o più realisticamente una totale rottura fra Europa e Israele avrebbe come conseguenza una totale rottura delle relazioni fra Europa e USA. Questo farebbe gioire chi è malato di anti americanismo oltre che di antisemitismo, ma sarebbe una catastrofe di dimensioni bibliche: la fine o la crisi verticale dell’occidente.
In Italia il partito della guerra diventa il partito della guerra civile. Scontri sempre più duri con le forze dell’ordine, minacce di bloccare il paese con scioperi generali, aggressioni a cittadini ebrei, università occupate: la tutela della “flottiglia” diventa occasione per creare un clima di scontro frontale, violento al fine di far cadere il governo.
Occorre fermare questa spirale distruttiva . Io sono convinto che la gran maggioranza degli italiani sia fermamente contraria a queste follie. Il governo deve agire, ma occorre che la maggioranza silenziosa degli italiani la smetta di essere silenziosa. In maniera legale, ordinata, pacifica faccia sentire la sua voce, esprima il suo pieno, incondizionato sostegno alle forze dell’ordine. Faccia capire a tutti da che parte sta il paese reale.
Prima che sia troppo tardi.

mercoledì 24 settembre 2025

PCI e PD

 

Non ho simpatia alcuna per il vecchio PCI. E’ stato un partito biecamente stalinista, legato a doppia catena con l’URSS. Molti suoi dirigenti hanno accarezzato a lungo l’idea di un colpo di mano violento. L’allontanamento del PCI dall’URSS è stato lungo, incompleto e costellato da contraddizioni; in ogni caso non ha impedito al partito di farsi finanziare dai sovietici fino al crollo del comunismo reale (l’unico possibile).
Però una cosa va detta. Quando, per i più svariati motivi, primo fra tutti non cedere un grammo della sua egemonia a sinistra, il PCI ha rotto con gli estremismi violenti lo ha fatto SUL SERIO, senza se e senza ma, combinando parole e fatti.
Sono diversamente giovane e ricordo bene le manifestazioni sindacali di un tempo. C’era un ferreo servizio d’ordine che impediva ai violenti di far degenerare le manifestazioni. I provocatori venivano espulsi dai cortei, con le buone o con le cattive.
Quando qualche corteo di extra parlamentari degenerava in atti di violenza la condanna del PCI era netta, senza equivoci. Ancora più netta, dopo alcune iniziali sbandate, fu la condanna del fenomeno brigatista. Inizialmente “compagni che sbagliano” i brigatisti divennero NEMICI, persone con cui NON si doveva trattare, neppure per evitare l’assassinio di Aldo Moro.
Con tutte le sue contraddizioni, il suo aberrante stalinismo il PCI, una volta abbandonate le illusioni eversive, divenne un partito d’ordine, autoritario, stalinista, illiberale, nella sostanza non davvero democratico fin che si vuole ma D’ORDINE.
Non altrettanto si può dire dell’attuale PD.
Presentare i disordini di Milano come opera di “pochi infiltrati in cortei di centinaia di migliaia di pacifisti” è semplicemente idiota (perché le centinaia di migliaia di “pacifisti” non hanno bloccato i “pochi infiltrati”?)
Scrivere idiozie del tipo: “vi indignate per una vetrina rotta ma non del genocidio” lo è altrettanto (A parte il fatto che non c’è a Gaza alcun genocidio, anche se ci fosse questo mi darebbe il diritto di bastonare il primo che passa, devastargli la casa, sfasciare la sua auto?).
L’attuale PD, a differenza del vecchio PCI non può condannare i violenti non solo perché alcuni suoi dirigenti condividono con questi alcune mitologie pseudo rivoluzionarie, ma anche perché una parte della sua forza sempre più calante viene dall’area in cui i violenti prosperano.
Il vecchio PCI si riferiva a una classe operaia mitizzata e aveva dalla sua il rapporto privilegiato con la seconda potenza mondiale. I suoi leader leggevano Antonio Gramsci.
L’attuale PD, o comunque la sua parte preponderante, fa riferimento alla “flottiglia”, a Greta Thunberg e ai propal. I suoi leader leggono Roberto Saviano.
Le persone pensanti che pure ci sono a sinistra dovrebbero riflettere

lunedì 22 settembre 2025

RICONOSCIMENTI

 

In tanti si affrettano a riconoscere la “Palestina” e Hamas ringrazia, ma, DAVVERO hamas vuole che venga riconosciuto uno stato palestinese?
Vediamo un po’. Secondo la convenzione di Montevideo del 1933 uno stato, per essere tale, deve avere almeno quattro requisiti:
1) Un territorio definito da confini stabili.
2) Una popolazione stabile.
3) Un governo riconosciuto
4) La capacità autonoma di relazionarsi con altri stati.
Ora, la “Palestina” che in tanti si stanno affrettando a riconoscere manca di almeno TRE di questi requisiti.
La “Palestina” NON ha confini stabili. Chi la governa NON vuole stabilire i suoi confini perché stabilirli vorrebbe dire RICONOSCERE ISRAELE. Se hamas o la autorità palestinese (AP) riconoscessero un qualsiasi confine fra Israele e “Palestina” questo vorrebbe dire ammettere che Israele esista e abbia diritto di esistere. Hamas ovviamente NON ha una simile intenzione, la AP non parla chiaro e mette condizioni demenziali al riconoscimento di Israele.
La “Palestina” NON ha un unico governo. Le controversie fra AP e hamas vengono di solito regolate a fucilate.
Visto che non ha un governo unico la “Palestina” non può avere relazioni chiare e univoche con altri stati.
Quanto alla popolazione, l’unico modo perché la “Palestina” ne abbia una stabile consiste, secondo hamas e la stessa AP, nella cacciata di ogni ebreo dallo stato "palestinese". Ottimo esempio di razzismo che gli occidentali “buoni” fingono di non vedere.
Hamas quindi vuole il riconoscimento della “Palestina” senza che però venga specificato chi la governa, chi ha diritto di relazionarsi ad altri stati, soprattutto senza che vengano stabiliti confini stabili e riconosciuti. Vuole il riconoscimento di uno stato fantasma, una base da cui partire per nuovi attacchi a Israele e NON SOLO a Israele. La “Palestina” dovrebbe essere la prima tappa per la costruzione di un grande califfato islamico.
Ma gli occidentali “buoni” queste cose fanno finta di non capirle. Molti governi si affrettano a fare "riconoscimenti" puramente formali, privi di ogni valore giuridico
Non si lamentino quando ci sarà il prossimo attentato...