sabato 13 luglio 2013

ATTACCHI ALLE LIBERTA', DI TUTTI





Il PD sta preparando una legge sulla incompatibilità. Incompatibilità fra cosa? Pare si tratti della incompatibilità fra l'essere azionista di controllo di una grande azienda e la carica di deputato. Sia ben chiaro, già esiste la incompatibilità fra il ruolo di parlamentare e quello, ad esempio, di amministratore di grandi aziende; non a caso Berlusconi a suo tempo si dimise da tutti gli incarichi in Mediaset. Ora sembra si voglia vuol far passare la incompatibilità fra l'essere deputato ed il possedere azioni che permettano il controllo di una azienda. Se le cose stanno davvero così, a parte l'ovvia difficoltà connessa al determinare quando un azionista è “di controllo”, la proposta del PD, stabilisce di fatto la incompatibilità fra la carica di deputato ed il ruolo di imprenditore. Si tratta di una palese violazione del principio della uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge: si può essere eletti solo se non si ha una certa posizione in campo economico, Lenin docet...
Dicono che in questo modo si evita che un deputato grande azionista possa usare la sua carica istituzionale a propri fini. Ma, chiunque può usare una carica istituzionale a propri fini. Un deputato eletto nella tal circoscrizione può cercare di privilegiare i “suoi” elettori e un deputato di provenienza sindacale può cercare di far passare una legge che favorisca il sindacato. Un deputato professore universitario può cercare di agevolare la sua categoria, altrettanto può fare un parlamentare che fino a ieri era magistrato, e che magari tornerà ad esserlo domani. E poi, perché colpire solo i grandi azionisti? Se Tizio possiede milioni di euro in BTP non potrebbe cercare di usare la sua carica di deputato per favorire l'ascesa dei corsi dei suoi titoli? E se Caio è possessore di molte obbligazioni di una certa azienda non potrebbe fare lo stesso? Insomma, per evitare che qualcuno usi la carica di parlamentare a fini privati si dovrebbe... abolire la carica di parlamentare. Esiste già il reato, mi pare, di interesse privato in atto pubblico. Si persegua chi utilizza a fini privati il seggio parlamentare, senza fare a pezzi il principio della uguaglianza di tutti di fronte alla legge!

I grillini insistono. Vogliono che le reti Mediaset siano oscurate.
La loro pretesa è priva di fondamento giuridico, ma, anche ammettendo,
per pura comodità di ragionamento, che davvero Mediaset mancasse di qualche autorizzazione, chi ha detto che una azienda non in regola con la normativa vigente debba essere distrutta? Nei paesi civili eventuali irregolarità vengono punite con multe, magari molto salate, non certo con la distruzione di una grande azienda. Ma a questi nuovi Robespierre le eventuali (molto eventuali) sanzioni amministrative non basterebbero, loro vogliono che Mediaset venga distrutta, punto e basta.
A loro non interessa nulla che in Mediaset lavorino migliaia di persone, e che milioni di esseri umani seguano i programmi Mediaset. Meno ancora gliene frega che Mediaset sia una azienda quotata in borsa, che moltissimi piccoli risparmiatori abbiano azioni Mediaset in portafoglio, che le azioni Mediaset siano in molti fondi comuni ed anche in fondi pensione. Vogliono che Mediaset sia oscurata, così potranno apparire, soprattutto alla componente più forcaiola del PD, come i campioni mondiali di “caccia al cavaliere”. Il prossimo passo potrebbe essere la richiesta di passaggio delle reti Mediaset ai centri sociali ed ai comitati dei 5 stelle. Così avremo uno splendido esproprio proletario ed una informazione corretta, obiettiva e veritiera. Lin Piao avrebbe gradito.

Sarà un caso ma certi personaggi propongono
sempre leggi che limitano le libertà di tutti. La legge sulla “incompatibilità” colpirebbe, se approvata nei termini di cui si è detto, non solo i grandi azionisti ma tutti coloro che vorrebbero votarli, è un attacco a chi vota oltre che a chi è votato. La pretesa di oscurare Mediaset colpisce milioni di cittadini che vorrebbero continuare a guardare certi programmi televisivi. Si tratta, per i super intellettuali di certa sinistra, di cittadini di serie B, no, di serie Z, imbecilli lobomotizzati di cui si può benissimo non tener conto. E' fondato un sospetto che se certi figuri fossero liberi di agire senza che nessuno li contrastasse farebbero a pezzi quel po' di democrazia che ancora esiste in Italia?

Nessun commento:

Posta un commento