venerdì 18 ottobre 2013

CHI COMANDA IN ITALIA





Il capo dello stato dovrà testimoniare sulla presunta trattativa stato mafia. In ogni paese del mondo una cosa simile sarebbe del tutto inconcepibile, in Italia appare quasi normale. Un tempo era diffusa nel nostro paese l'idea che le alte cariche dello stato dovessero essere protette da vincoli e filtri nei confronti dell'azione dei magistrati. Questo non perché chi ricopre alte cariche non debba, come tutti, essere sottoposto alla legge, ma per altri due evidenti motivi.
PRIMO. Un capo dello stato incriminato o anche solo chiamato a deporre rappresenta un enorme danno di immagine per qualsiasi paese.
SECONDO. le alte cariche dello stato, proprio in quanto alte cariche, possono essere oggetto di passioni politiche dalle quali è giusto siano difese.
Non a caso la costituzione, tanto amata a parole dai forcaioli, prevedeva la IMMUNITA' PARLAMENTARE, malgrado affermasse a chiare lettere la UGUAGLIANZA DEI CITTADINI di fronte alla legge. Per decenni nessuno ha mai accusato la costituzione di essere in contraddizione con se stessa. Poi è arrivata tangentopoli, con tutto il connesso can can mediatico, ed è passata l'idea che qualsiasi magistrato può indagare, intercettare, incriminare chiunque, quando e come vuole, senza alcun limite, filtro o controllo. E così oggi appare normale che un uomo politico sia fatto oggetto di centinaia di inchieste e decine di processi, e che anche altri finiscano a turno nel mirino della “giustizia”, compreso lo stesso capo dello stato ed i suoi collaboratori più stretti. Se il Vaticano non fosse uno stato sovrano anche il papa, credo, sarebbe stato oggetto delle attenzioni di qualche magistrato, personalmente non mi stupirei se un bel giorno Santoro mandasse in onda qualche intercettazione di papa Francesco o, meglio ancora, di papa Benedetto.
Bisogna metterselo bene in testa: TUTTO, ma proprio tutto può accadere in Italia. Nel nostro paese il potere è esercitato essenzialmente: dai magistrati, che decidono chi può governare serenamente e chi no, dalla commissione europea, che decide le nostre politiche di bilancio, ed infine dagli scafisti. Si, proprio da loro, che decidono quanti “migranti” saremo costretti ad aiutare e ad accogliere, e quanto saranno veloci i flussi migratori che riguardano il nostro paese. E' chiaro che un paese simile NON HA FUTURO, ma questo è un altro discorso.

Nessun commento:

Posta un commento