venerdì 20 marzo 2020

OPERAZIONE BARBAROSSA

Nella notte fra il 21 ed il 22 giugno 1941 scattava l'operazione Barbarossa. Oltre tre milioni di soldati tedeschi perfettamente equipaggiati invadevano l'URSS.
Da tempo la Germania nazista accumulava truppe ai confini della Russia sovietica. Stalin era stato avvertito innumerevoli volte del pericolo imminente. I servizi segreti lo avevano addirittura informato della data presunta dell'attacco. Niente da fare. Il dittatore georgiano non credeva che l'attacco si sarebbe stato. Pensava che tutte le evidenti avvisaglie dello stesso altro non fossero che mosse della Gran Bretagna per spingerlo ad entrare in guerra. Come tutti i complottisti paranoici Stalin rifiutava di vedere la realtà. Continuò a pensare ad un complotto britannico anche quando le armate hitleriane erano già entrate in territorio sovietico. Il suo primo ordine fu di non rispondere a quelle che continuava a ritenere “provocazioni”. Poi la realtà si dimostrò più forte di ogni paranoia.
Sappiamo come le cose andarono poi a finire. Alla fine l'URSS vinse la guerra, anche perché la politica folle e criminale di Hitler aveva fatto si che si creasse contro la Germania una coalizione praticamente imbattibile. Ma il prezzo che i popoli sovietici dovettero pagare alla vittoria fu mostruoso. L'URSS ebbe nel secondo conflitto mondiale dai 20 ai 25 milioni di morti, quasi la metà dei caduti totali (Cina esclusa).
Almeno in parte il prezzo spropositato pagato dalle popolazioni sovietiche è da ascriversi agli errori clamorosi commessi da Stalin nella prima parte del conflitto. Eppure alla fine Stalin divenne nell'immaginario collettivo il grande artefice della vittoria. L'uomo a cui tutti i popoli del mondo dovevano eterna riconoscenza.
Non voglio fare paragoni insensati. Il dramma che stiamo vivendo in questi giorni non è neppure lontanissimamente paragonabile alla mostruosa tragedia della seconda guerra mondiale. Però certi atteggiamenti di Winston Conte ricordano, fatte le debite, colossali, proporzioni, quelli dell'oscuro tiranno georgiano.
Prima colossale sottovalutazione dell'epidemia alle porte, idiozie ideologiche, ridicole rassicurazioni, rifiuto di vedere la realtà, con ridicoli tentativi di addossare ad altri i propri errori. Poi, in ritardo e a spizzichi, misure sempre più drastiche ed atteggiamenti da uomo del destino. Chissà, domani, quando tutto sarà finito (perché DEVE finire: nessuna epidemia è eterna) dovremo sorbirci i tentativi di Winston Conte per apparire come l'artefice della “vittoria”.
Purtroppo per Winston Conte l'Italia non è l'URSS staliniana, anche se qualcuno così la vorrebbe. Un po' di libertà esiste ancora nel nostro paese e gli italiani hanno ancora, si spera, una memoria decente. Ne usciremo comunque con le ossa a pezzi e sapremo ricordare di chi sono le responsabilità.

4 commenti:

  1. In compenso qui da noi ci si sta bevendo la favola della Cina buona che ci viene a salvare, dopo che ha creato il disastro e ha fatto di tutto perché diventasse planetario - esattamente come già aveva fatto con la SARS.

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  2. OT: lo devo mettere qui perché non sono su FB e quindi non posso commentare di là. Uno ti ha messo nei commenti un video in cui Burioni direbbe delle bestialità, che il virus non sta circolando, che il rischio è zero eccetera. Ma non si è accorto che sono pezzi di frasi ritagliati e cuciti - e anche molto malamente - per fargli dire l'esatto contrario di quello che sta dicendo fin dal primo giorno?! Non riesco a capacitarmene. E non riesco a capacitarmi neanche di un lavoro così sporco in un momento così drammatico.

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  3. Ti ringrazio, vedrò di trovare il video e commentarlo. In momenticome questo emerge il meglio, ma anche il peggio degli esseri umani.

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  4. E' il commento di Giampiero Giancipoli nel post su Sgarbi.

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