venerdì 12 gennaio 2024

GENOCIDIO

 

Tanto per ricordarlo:
Si definisce “genocidio la “Sistematica distruzione di una popolazione, una stirpe, una razza o una comunità religiosa”.
Quindi NON è genocidio l’uccisione di militari nemici in guerra, non lo è neppure l’uccisione di civili coinvolti nei combattimenti. Non costituisce genocidio neppure l’eliminazione di civili compiuta al fine di costringere alla resa un certo paese in guerra. Da questo punto di vista i bombardamenti delle città tedesche nell’ultima fase della seconda guerra mondiale non sono da considerarsi genocidio, anche se si tratta di azioni moralmente assai discutibili. Quei bombardamenti miravano a costringere alla resa la Germania, non a massacrare il popolo tedesco, prova ne sia che dopo la resa della Germania non sono stati messi in atto, perlomeno nelle zone occidentali del paese, massacri indiscriminati di civili tedeschi.
Più in generale è del tutto sbagliato equiparare al genocidio le sofferenze ed i lutti che accompagnano ogni guerra. Se così non fosse TUTTI i paesi che hanno combattuto la seconda guerra mondiale dovrebbero essere accusati e condannati per “genocidio”. I bombardamenti della Germania sarebbero sullo stesso piano della Shoah, una assurdità che nessuno, tranne forse qualche fanatico negazionista ha mai sostenuto.
Si mettono in atto politiche genocide quando si massacrano indiscriminatamente moltissime persone solo perché queste fanno parte di una certa etnia, o hanno la pelle di un certo colore, o credono in un certo Dio. Compie un genocidio chi intende distruggere una razza,
una etnia, una comunità religiosa (si potrebbe aggiungere una classe sociale) solo perché quella razza, etnia, comunità religiosa sono ritenute indegne di esistere. I membri delle comunità da distruggere sono considerati alla stregua di insetti velenosi, portatori di corruzione, persone che per il solo fatto di vivere infettano i “sani”. Per Hitler gli ebrei erano topi di fogna di cui occorreva liberarsi per salvaguardare la salute degli “ariani". Lenin e dopo di lui Stalin consideravano i borghesi, i kulaki, i membri delle classi medie e gli stessi operai non bolscevichi degli insetti velenosi nei cui confronti andavano messe in atto politiche di purificazione sociale. Nel caso dei contadini, specie ucraini, questo portò ad autentici genocidi.
Oggi sono i fondamentalisti islamici a mettere in atto politiche che mirano al genocidio. Il 7 ottobre i tagliagole di Hamas hanno massacrato inermi civili solo perché erano israeliani, meglio, ebrei israeliani. Le vittime degli innumerevoli attentati messi in atto dai vari gruppi fondamentalisti non avevano altra colpa all’infuori di quella di essere “infedeli”. Questa, piaccia o non piaccia la cosa, è la logica del genocidio. Ti uccido non perché sto combattendo contro di te ma perché in quanto membro di un certo gruppo sei indegno di vivere, punto.
Eppure oggi è Israele ad essere accusato di “genocidio”, si deve difendere di fronte ad una corte che non dà assolutamente nessuna garanzia di imparzialità, è accusato da uno stato in preda ad una sorta di guerra civile strisciante, in cui avvengono quotidianamente dei massacri.
Per fortuna questa corte non ha potere effettivo. Il ridicolo processo che sta conducendo ha un solo scopo: aiutare Hamas nell’unica guerra che i suoi tagliagole possono vincere: quella della propaganda in stile Goebbels.
E’ bene saperlo e non farsi ingannare


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